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Recensione

90/100

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Graham Bonnet Band – Day Out In Nowhere – Recensione

24 Maggio 2022 1 Commento Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Imposter
2. Twelve Steps To Heaven
3. Brave New World (ft. Roy Z)
4. Uncle John
5. Day Out In Nowhere
6. The Sky Is Alive
7. David’s Mom
8. When We’re Asleep (ft. Mike Tempesta, John Tempesta)
9. It's Just A Frickin’ Song (ft. Don Airey)
10. Jester (ft. Jeff Loomis)
11. Suzy (Orchestra)

Formazione:

Graham Bonnet - Vocals
Conrado Pesinato - Guitars
Beth-Ami Heavenstone - Bass

Ospiti:

Alessandro Bertoni, Don Airey - Keyboards
Levi Dokus, Shane Gaalaas, John Tempesta - Drums
Jeff Loomis, Mike Tempesta, Roy Z, Takanori Ozaki - Guitars
Shota Nakama, Antonio Teoli - Orchestal Arragement

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/grahambonnetmusic/

 

Nuova uscita per il veterano dell’hard rock Graham Bonnet e la sua band: artista dalla prolifica e lunghissima carriera, si presenta con questo terzo disco firmato Frontiers che non ha di certo bisogno di presentazioni.

Partiamo con il primo singolo: “Imposter”, del quale è possibile trovare un suggestivo videoclip su YouTube, presenta tutte le caratteristiche stilistiche dell’artista britannico, ovvero riff serrato e complesso, vocalità riconoscibilissima e grande esecuzione tecnica, per un mix assolutamente atomico. Si passa alla successiva “Twelve Steps To Heaven”, molto intensa, potente, dolorosa, un concentrato di grande maestria ed esperienza. “Brave New World” si avvale della preziosa collaborazione di Roy Z alla chitarra, che si cimenta in un sontuoso solo centrale che rende ancora più godibile un brano struggente e sentitissimo. Si passa a sonorità più epiche e trionfanti sulle note di “Uncle John”, ampia e maestosa, più metallosa rispetto alla media, ma comunque di grandissimo impatto. La title track “Day Out In Nowhere” ci proietta su orizzonti propriamente hard rock: solare e distensiva, questa canzone è molto godibile e orecchiabile. “The Sky Is Alive” presenta atmosfere drammatiche e strazianti, ottimamente resa da una parte vocale sensazionale trainata da una struttura musicale perfettamente cesellata. “David’s Mom” è un pezzone scanzonato e senza troppe pretese, stralunato e simpatico, che si getta della successiva “When We’re Asleep”, ben più crudele e complessa, che si avvale della super collaborazione dei fratelli Mike e John Tempesta, che scatenano tutta la loro potenza musicale. “It’s Just A Frickin’ Song” ha nel nome la sua peculiarità, ovvero uno sviluppo musicale suadente e intrigante, condito dall’ottima presenza del monumentale Don Airey alle tastiere. Arriviamo alla superba “Jester”, che dal primo secondo risente dell’influenza tecnica e speciale di Jeff Loomis, che si districa tra atmosfere cupe e stupendi fraseggi chitarristici, dimostrandosi un ascolto prezioso e interessante. Sulle soavi note dell’orchestrale “Suzy” si conclude questa ennesima prova di forza di Graham Bonnet e della sua band, ennesima dimostrazione di classe e capacità, di esperienza e voglia: un ottimo album per un ottimo artista, che ancora qualcosa da dire indiscutibilmente ha.

© 2022, Alberto Rozza. All rights reserved.

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