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Dorothy – Gifts From The Holy Ghost – Recensione

06 Maggio 2022 7 Commenti Giulio B.

genere: Alternative Rock
anno: 2022
etichetta: Roc Nation Records

Tracklist:

1 A Beautiful Life 3:35
2 Big Guns3:31
3 Rest In Peace 3:37
4 Top Of The World 4:04
5 Hurricane 3:17
6 Close To Me Always 3:54
7 Black Sheep 3:09
8 Touched By Fire 3:42
9 Made To Die 3:43
10 Gifts From The Holy Ghost 4:19

Formazione:

Dorothy (Martin): lead vocals
Devon Pangle – guitar
Jason Ganberg – drums, percussion
Eli Wulfmeier – guitar, backing vocals
Eliot Lorango – bass, backing vocals

Ospiti:

Trevor Lukather

 

Parto da una considerazione: Uno dei più interessanti debut-album del genere melodic-rock nel 2021 è stato quello a nome Levara. Membro di questo side-project era Trevor Lukather, figlio d’arte; all’indomani dell’omonima uscita discografica, il buon Trev usciì immediatamente dal progetto Levara. Senza fare ulteriori ricami, tra gli ospiti del presente “Gifts from the holy ghost” chi troviamo? La risposta è ovviamente intrinseca nella premessa.

Siamo qui di fronte ad una proposta musicale cara a band americane come Shinedown ma, soprattutto, ai primi Halestorm, quelli di Lzzy Hale, che a livello vocale ricorda la qui presente Dorothy Martin. “Gifts from the holy ghost” è il terzo album della band capitanata dalla bella cantante americana, un album che è pregno di riferimenti ad un tragico avvenimento capitato nel tour bus che ha accompagnato l’uscita del secondo album “Days In The Valley” (2017).

Si parte in pompa magna con la canzone che preferisco: “A beautiful life” è carica e catchy al punto giusto; sapiente il lavoro alle chitarre. Sulle stesse linee compositive, la seguente “Big guns” che si differenzia per un ritornello più standard e semplice, nei canoni del genere. “Rest in peace”, primo singolo uscito ad inizio anno, ha movenze un po’ country ma la canzone fila liscia ed è facilmente memorizzabile. In “Top of the world” e la suadente “Hurricane” si nota il bel lavoro al mixaggio dei Chris Lord-Alge (Green Day); gli strumenti vengono risaltati e la produzione ne è artefice. Altri momenti focali dell’album sono il lento “Close To Me Always” che fa risaltare le belle linee vocali di Dorothy e, a seguire, il secondo singolo rilasciato, ossia “Black Sheep” dalla struttura e dal ritornello che centrano l’obbiettivo della canzone heavy rock perfettamente riuscita.
Conclusioni:
Bella, rock e pure brava, Dorothy Martin entra a piedi pari tra le uscite del 2022; una sorpresa affasciante e fuori dai nostri consolidati schemi di recensione.

© 2022, Giulio B.. All rights reserved.

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