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Recensione Gemma Sepolta

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Gemma Sepolta

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Jim Jidhed – Full Circle – Gemma Sepolta

15 Aprile 2022 13 Commenti Yuri Picasso

genere: Aor
anno: 2003
etichetta: Atenzia Rcords
ristampe:

Tracklist:

1. I Will Never Leave You Now
2. Full Circle
3. Silence Of Your Heart
4. Someday
5. I Can’t Go On
6. Anyway You Want It
7. Now We Cry
8. Lost Angels
9. I’ll Be Ready Then
10. Falling In Love
11. Wish You Were Here
12. Don’t Close Your Eyes
13. Marie

Formazione:

Jim Jidhed (lv, bv); Tommy Denander (g, b, k, pr); Sayit (ag); Bruce Gaitsch (ag); Henrik Thomsen (b); Marcel Jacob (b); Marcus Liliequist (d); Sweden Rock Orchestra (str); Kristoffer Lagerström (bv); Pierre Wensberg (bv); Chris Demming (bv); Magnus Törnquist (bv); Elinor Andersson (bv); Stefan Andersson (bv); Kimmo Blom (bv); Erkka Korhonen (bv); Peter Wiik (bv); Lennart Carlberg (bv)

 

Qualunque reale estimatore di Musica, assapora ogni fase di acquisto di un disco. L’ordine, l’attesa, l’averlo tra le mani, studiarne la copertina, aprirlo e finalmente lasciarsi andare alle sensazioni pure tratte durante l’ascolto. È una sensazione che ho provato più volte nella mia vita, come chiunque stia leggendo queste righe; qualche anno fa la collezione fisica del sottoscritto contava più di 1400 pezzi, fino a che mi sono arreso e mi sono dato all’ascolto della musica in digitale, scelta dovuta anche alla carenza di spazio fisico rimastomi.

Perché dico ciò ? Perché, se da una parte il collezionista non ha difficoltà a trovare lavori superflui, artisticamente insufficienti, dall’altra talvolta dovrebbe pensare a puntare meno sulla quantità e più sulla qualità, andando magari a spendere qualche euro in più per un lavoro difficilmente reperibile e in attesa di ristampa. Non è stato semplice per anni trovare una copia di ‘Full Circle’, non lo è tutt’ora, tra le poche nuove rimaste in commercio (quotate oltre i 100,00 €) e usate per le quali devi capitare col timing giusto (al momento in cui scrivo si trovano buone seconde mani a 25/30 €).

Dopo aver abbandonato gli Alien a fine anni 80 e un buon esordio solista datato 1990, Jim Jidhed decise di provare la strada del cantato in lingua madre (‘Snart Kommer Natten’, traducibile come ‘La Notte Sta Arrivando’ – 1991). E poi…il silenzio. Fino a che la sfortunata etichetta svedese Atenzia Records (101 South, Mark Spiro, Diving For Pearls), nata nel 2001 e defunta nel 2005, chiese Jim di mettere a disposizione il suo talento artistico circondandolo di musicisti di prim’ordine (Marcel Jacob, Tommy Denander, Bruce Gaitsch e molti altri) per dare vita a questa gemma sepolta dell’AOR. Siamo nel 2003 e Jim non ne veniva da un periodo personale liscio, era in corso un riavvicinamento con la moglie a cui molte canzoni presenti in scaletta sono dedicate. Coordinate artistiche similari a quelle tipiche dei Journey, con qualche puntata in territorio Giant e Bad English. Il tutto per sfruttare al massimo il suo timbro similare a tratti a quello di Steve Perry e a tutti i suoi successori, Kevin Chalfant, Steve Augeri etc….

Si parte con “I Will Never Leave You Now”, dinamica, puntellata da tasti d’avorio sempre presenti, degna di ‘Raised on Radio’, album a cui molti pezzi della tracklist ne rimembrano le sonorità.
Quando si varca maggiormente il confine pop, si rimane incastonati tra strofe ispirate e ritornelli immediati (‘Full Circle’ dal bridge chewing gum, ‘Falling in Love’). I tratti più rock vengono fuori con “Anyway You Want It” e “Silence of Your Heart”; come non citare “Someday”, dall’arrangiamento sontuoso e ricco nella sua continua variazione di dinamica oppure “Lost Angel”, entrambe degne del songbook della coppia Jonathan Cain e Neal Schon.
I lenti sono emotivamente sentiti e arrivano dritti al cuore di chi ascolta: “I Can’t Go On” (drammatica nel suo incidere), “I’ll Be ready Then” (power ballad con la classica apertura affidata alla chitarra solista) e “Marie” (intima e soffusa) sono da grammy, dovendone citare solo uno non saprei davvero quale nominare. Anche sul finire le sfumature rimangono elevate cosi come l’ispirazione spesa sembra inesauribile, e un bel pezzo come “Don’t Close Your Eyes” vede Denander subissare di note e colorare il finale del brano.

Da li a poco Jim Jidhed rientrerà negli Alien, dividendosi senza strafare quantitativamente tra lavori solisti (per lo più in lingua madre) e con la band, senza mai più riuscire a raggiungere gli eccellenti standard del disco qui trattato. Io, se fossi in voi, con 30 € in tasca, penserei seriamente a comprarne una copia usata, piuttosto che prendere due dischi di facile reperibilità e dubbia longevità…
Buona ricerca e buon ascolto

© 2022, Yuri Picasso. All rights reserved.

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