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Recensione

85/100

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Amorphis – Halo – Recensione

11 Febbraio 2022 11 Commenti Samuele Mannini

genere:
anno: 2022
etichetta: Atomic Fire

Tracklist:

01. Northwards
02. On The Dark Waters
03. The Moon
04. Windmane
05. A New Land
06. When The Gods Came
07. Seven Roads Come Together
08. War
09. Halo
10. The Wolf
11. My Name Is Night

Formazione:

Tomi Joutsen | voce
Esa Holopainen | chitarra
Tomi Koivusaari | chitarra
Santeri Kallio | tastiere
Olli-Pekka Laine| basso
Jan Rechberger | batteria

Contatti:

www.amorphis.net
www.facebook.com/amorphis

 

Doverosa premessa. Non siamo andati fuori di testa, né tantomeno è nostra intenzione cambiare la linea editoriale del sito. La spiegazione della presenza di questa recensione è in realtà abbastanza semplice. Vista la dismissione di MelodicMetal.it ed in attesa di una ristrutturazione del sito, che possa contenere uno spazio per i dischi fuori dai classici canoni di MelodicRock.it, mi sembrava un peccato trascurare una uscita del genere, visto che poi eravamo in possesso del promo. Mi sono chiesto: perché ignorare un così bel disco? Visto che alcune etichette nemmeno si degnano di inviare i promo. Poi… parliamoci chiaro, so benissimo che sotto lo strato di lustrini e coretti, in molti dei nostri lettori si nasconde un lato ‘oscuro’, quindi data anche la presenza di atmosfere melodiche e di stampo prog e di una voce, che quando si esprime in ‘pulito’, è melodica ed evocativa, ho deciso di scrivere e pubblicare questa recensione; mi prenderò di conseguenza tutti i rischi e gli eventuali epiteti.

Non starò qui a parlare dei testi imperniati sul Kalevala o della svolta sempre più melodica che caratterizza una carriera ormai trentennale, non ho, né la capacità, né la conoscenza approfondita della storia della band, per addentrarmi neanche nelle polemiche che hanno caratterizzato la progressiva riduzione del cantato growl, ma una cosa la posso dire, le atmosfere che gli Amorphis riescono a creare mi rapiscono e fanno fremere la mia anima. La loro musica sempre in bilico tra aggressività e melodia, l’alternanza tra i il growl e le aperture vocali chiare e limpide, i passaggi progressive oltre a fraseggi hard rock innestati nelle atmosfere più cupe, tipiche del metal nordeuropeo più estremo, formano un irresistibile richiamo per le mie orecchie.

Basta ascoltare il singolo The Moon, per avere una idea più chiara, dopo una apertura tastieristica folkeggiante ed una strofa in growl, ecco che il bridge ed il ritornello a voce piena mostrano tutti i contrasti che ho sopra enunciato rendendo il pezzo irresistibile. Citerò qualche brano, così tanto per rendere l’idea. Le atmosfere seventies stemperano l’opener Northwards, dando quel tocco di imprevedibilità che tanto mi piace in una band. The Dark Sky è più canonica e ritmata, ma quel giro di chitarra, da quel tocco di classe che rende il brano accessibile anche ha chi non ha le orecchie educate a questo genere, ma ha comunque una mente aperta. War bilancia aggressività ed atmosfere doom con un tocco di melodia orientaleggiante. La title track Halo brilla per il suo ritornello sognate con tanto di voce femminile nel finale ad aumentare il lato onirico. Sognante e delicata My Name Is Night, con ospite vocale Petronella Nettermalm, che da vita ad un duetto soave ed epico.

Insomma, l’accessibilità di questo disco potrebbe essere la chiave per andare indietro a scoprire le altre perle della band. Chi ha un passato di ascoltatore di metal ed è amante del prog, son sicuro non avrà difficoltà a trovare spunti interessanti e goduriosi. Dopotutto, la musica dovrebbe essere un ponte per far incontrare culture diverse. Gli Amorphis ci offrono l’occasione di espandere la nostra comprensione sul panorama rock e metal con uno spettro più ampio.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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