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Recensione

75/100

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Wayward Sons – Even Up The Score – Recensione

16 Novembre 2021 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2021
etichetta: Frontiers

Tracklist:

1. Even Up The Score
2. Big Day
3. Sign Of The Times
4. Bloody Typical
5. Faith In Fools
6. Fake
7. Downfall
8. Tip Of My Tongue
9. Looking For A Reason
10. Land Of The Blind
11. They Know
12. The Party’s Over

Formazione:

Toby Jepson – Vocals
Sam Wood – Guitars
Nic Wastell – Bass
Phil Martini – Drums

Contatti:

Sito: https://www.waywardsonsband.com/site/

 

Grande ritorno per i britannici Wayward Sons, con un nuovo album di studio: chissà cosa bolle in pentola e se sapranno stupirci!

“Even Up The Score”, prima traccia e title track, dà il via a questo lavoro: un brano corale, sostenuto e puramente hard rock, che contiene tutti i punti riconoscibili e canonici della band. Arriviamo a “Big Day”, dalla linea scanzonata, coinvolgente e classica, complessivamente un pezzo gioviale e ben strutturato. “Sign Of The Time” ha una bella pacca ritmica e un gusto particolarmente vintage, dimostrandosi molto convincente anche nel delizioso assolo incrociato. Ci si rilassa un attimo con “Bloody Typical”, quadrata e cesellata nei minimi particolari, un brano che lascia sensazioni molto positive nella mente dell’ascoltatore. Sempre su quest’onda molto rilassata e rilassante troviamo “Faith In Fools”, molto emozionale e intenso, che si riversa
nella successiva “Fake”, strumentalmente molto interessante. Toni più brutali accompagnano “Downfall”, piacevole e leggermente diversa rispetto al panorama timbrico di questo album. “Tip Of My Tongue” non si discosta molto dalle altre tracce, portandoci in un’atmosfera più cupa e sofferente. Cambiamo totalmente percezioni con “Looking For A Reason”, decisamente solare e ariosa, puramente hard rock, evocativa e divertente. Arriviamo a “Land Of Blind”, che resta impresso nella memoria: il ritornello è particolarmente orecchiabile così come il groove complessivo del brano. Passata senza troppi rimpianti “They Know”, abbastanza anonima, arriviamo alla conclusione di questo lavoro con “The Party’s Over”, finale naturale di questo album, che ci lascia con una band sempre in crescita, anche rispetto all’ultimo disco, ma che sempre, si voglia per il genere o per altro, pecca un po’ in originalità.

© 2021, Alberto Rozza. All rights reserved.

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