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Recensione

82/100

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The Night Flight Orchestra – Aeromantic II – Recensione

04 Settembre 2021 12 Commenti Vittorio Mortara

genere: Pop rock
anno: 2021
etichetta: Nuclear Blast

Tracklist:

1. Violent Indigo
2. Midnight Marvelous
3. How Long
4. Burn For Me
5. Chardonnay Nights
6. Change
7. Amber Through A Window
8. I Will Try
9. You Belong To The Night
10. Zodiac
11. White Jeans
12. Moonlit Skies
13. Reach Out

Formazione:

Björn Strid: Voce
David Andersson: Chitarre
Sharlee D’Angelo: Basso
Sebastian Forslund: Chitarre, Percussioni
Jonas Källsbäck: Batteria
John Manhattan Lönnmyr: Tastiere
Anna Brygård: Cori
AnnaMia Bonde: Cori

 

Chi pensava che questi Night Flight Orchestra fossero solo una sorta di passatempo per il poliedrico vocalist dei trucidi Soliwork, mi sa che dovrà proprio ricredersi. Qui siamo già all’album numero sei, e l’ispirazione non sembra affievolirsi affatto. Su questo Aeromantic II ritroviamo quel mix di pop fine ‘70/inizio ’80, AOR boston style e, ad avviso di chi scrive, anche qualcosa, forse a livello di ritmiche, dei fondamentali Demon. Inserire in pianta stabile il tastierista John Manhattan Lönnmyr ha contributo a rendere ancora più old style e, nello stesso tempo, più fresco e “spaziale” lo stile dei nostri. Tanto di cappello ai ragazzi che compongono e suonano con pari maestria il techno/industrial/death e il pop/Aor!!! Ogni volta questa cosa mi lascia piacevolmente stupito! A quanto pare il buon Björn Strid non riesce proprio a star fermo, visto che, durante il lockdown del 2020, ha pure messo in piedi il pregevole progetto At The Movies, deliziando le nostre giornate chiusi in casa con le cover di celebri pezzi rock facenti parte delle colonne sonore dei film della nostra gioventù! E non è un caso, visto il forte spirito hollywoodiano che pervade il nuovo lavoro. Accidenti! Sono proprio un suo fan accanito!

Di conseguenza, a me sto “Aeromantic II” piace ancora più del suo predecessore! E pensare che la prima canzone “Violent indigo” non è uno dei pezzi migliori del disco, con una struttura pomp che richiama gli Styx di metà carriera in più di un’occasione. Ma già con “Midnight marvelous” il livello si alza: perfetti intrecci di keys e chitarre, coro adrenalico… in altri tempi sarebbe finita direttamente nella colonna sonora di qualche film di Sylvester Stallone. Il ritmo accelera sulla successiva “How long”, pomp rock song stavolta di grande effetto con una linea melodica al limite della perfezione. Fa, invece, venire voglia di muovere le gambette “Burn for me”, figlia dalla pop/dance da classifica a cavallo fra ’70 e ’80. Con un titolo simile non poteva che essere di mio gradimento “Chardonnay nights”, imperniata sulle tastiere e pregna di quello spirito godereccio che pare essere andato perduto, nella musica, dagli anni ‘90 in poi. I nostri si prendono una piccola pausa con “Change”, un pelo più ostica e meno immediata rispetto al resto dell’album. Ma “Amber through a window” mette subito le cose a posto piazzando un ritornello in grado di appiccicarsi alla corteccia cerebrale già al primo ascolto. Apprezzabile l’apporto delle curvy-coriste! Un mix dei grandi gruppi rock e pop degli anni 80, dagli Spandau Ballet ai Toto, pare essere l’ispirazione della riuscitissima “I will try”, mentre un riffetto di tastiere orientaleggiante apre “You belong to the night”, altro pezzo che definirei come rock/dance. Una ventata di freschezza e positività! Movenze alla Michael Jackson per la bellissima “Zodiac”, facile ma raffinata. Che dire di “White jeans”? Il fantastico video demenziale lo avrete visto tutti. La canzone è una bomba: ritmo serrato, chitarre maideniane e refrain da cantare all’infinito. Insomma, un singolo perfetto! Ma la mia preferita è l’ultima del disco: “Moonlit skies”. Il ritmo si abbassa un filo ed il romanticismo aumenta leggermente. Bello il tappeto di tastiere punteggiato dall’intervento delle chitarre. Bellissima la linea vocale. Uno splendido modo di salutarci!

Allora, lettrici e lettori. Questo è proprio un bel disco. Piuttosto lontana da tutto quanto sia uscito negli ultimi anni, la proposta dei Night Flight Orchestra è piacevole e si è affinata e completata album dopo album. Si capisce che i ragazzi non sono degli sprovveduti ed alle spalle hanno il background comune a tutti noi che abbiamo visto Rocky e Cobra ma anche Flashdance e Footloose. Che abbiamo ascoltato i Journey ed i Boston ma anche gli Iron Maiden ed i Cradle of Filth. Hanno uno spirito goliardico ed autoironico tale da rendere tutto più leggero e fruibile. Insomma, sono degli entertainers perfetti. E spero di poterli vedere presto dal vivo, perché devono essere uno spettacolo! Per ora mi limito a godermi questo “Aeromantic II” che, a mio personale giudizio, va a piazzarsi tra le 5 migliori uscite di quest’anno, solo un mezzo gradino al di sotto di Reach e Seventh Crystal.

Come si diceva una volta, Buy Or Die!!!

 

© 2021, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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