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Recensione

78/100

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Dobermann – Shaken To The Core – Recensione

30 Settembre 2021 1 Commento Alberto Rozza

genere: Hard rock
anno: 2021
etichetta: Wild Monday Music

Tracklist:

1. Shaken To The Core
2. Staring At The Black Road
3. Stiff Upper Lip
4. Dropping Like Flies
5. Over The Top
6. Talk To The Dust
7. Rolling With The Times
8. Summer Devil
9. Rock Steady
10. Run For Shade
11. Last Man Standing

Formazione:

Paul Del Bello - Bass, Vocals
Valerio Mohicano - Guitars
Antonio Burzotta – Drums

Contatti:

Facebook: https://www.facebook.com/dobermannrnrband/
Sito: http://www.dobermannweb.net/

 

Per gli amanti dell’hard rock verace, imperdibile nuova uscita per i Dobermann, power trio italianissimo dalla cosiddetta “pacca” inconfondibile e grintosa.

La partenza dell’album è affidata alla title track “Shaken To The Core” (della quale è disponibile anche un videoclip su YouTube e che vi proponiamo anche qui a lato), che racchiude in meno di quattro minuti tutta la filosofia della band, che in un’ossatura puramente hard rock innesta influenze variegate e interessantissime (come in tutta la parte centrale strumentale fatta di ottimi soli e riuscitissimi intrecci tra chitarra e basso). La successiva “Staring At The Black Hole” dimostra grande coralità e una pregevole trama musicale, basata su una buonissima dinamica strumentale. “Stiff Upper Lip”, nonostante il titolo fuorviante, non è una cover degli Ac/Dc, ma un ottimo brano originale, fresco, coinvolgente, dal ritornello assolutamente penetrante. Si scaldano i motori: “Dropping Like Flies” spinge dal primo all’ultimo secondo, producendo un automatico movimento del corpo dell’ascoltatore, letteralmente trascinato dalla verve del brano. Ricercata e allo stesso tempo scanzonata, “Over The Top” propone un riff particolare e di grande impatto, che ben si inserisce in una trama ritmica cadenzata e vivace.
Influenze acustiche ed emotività intensa sono le parole chiave della power ballad “Talk To The Dust”, complessivamente ottima, soprattutto nella profondità espressiva dell’esecuzione. Si torna su atmosfere rilassate e ariose: “Rolling With The Times” presenta sonorità accessibili, varie e combinate in modo perfetto, producendo un risultato globalmente riuscito. Il concetto espresso precedentemente vale anche per la successiva “Summer Devil”, che nella sua semplicità si insinua nella mente dell’ascoltatore, grazie anche alla melodia orecchiabile e diretta. Cadenzata e scanzonata, “Rock Steady” sconvolge e attira, grazie a una linea strumentale veramente azzeccata e piacevolissima, soprattutto nella capacità di incasellare la trama solista nella complessità della linea ritmica. Sentimento ed emozione nel lento “Last Man Standing”, brano pianoforte e voce che ci fa scoprire un lato differente dei Dobermann. Dopo la conclusiva “Run For Shade”, di vanhaleniana memoria, cala il silenzio su “Shaken To the Core”, un album azzeccatissimo, che ci consegna una band assolutamente matura, evoluta e sulla quale si concentrano notevoli aspettative, soprattutto in attesa di rivederli live!

© 2021, Alberto Rozza. All rights reserved.

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