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Recensione

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Toby Hitchcock – Changes – Recensione

28 Giugno 2021 5 Commenti Yuri Picasso

genere: MelodicRock/ Aor
anno: 2021
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Forward
02. Before I Met You (Xano Esena)
03. Changes
04. Tonight Again
05. Garden Of Eden
06. Don’t Say Goodbye
07. Say No More
08. Run Away Again (From Love)
09. Two Hearts On The Run
10. On The Edge Of Falling
11. Losing You

Formazione:

Toby Hitchcock – voce
Martin Jepsen Andersen – chitarre
Alessandro Del Vecchio – basso, tastiere, cori
Nicholas Papapicco – batteria

 

Terzo Disco solista per il partner in crime di Jim Peterik nei Pride of Lions, Toby Hitchcock, e terzo cambio di partnership. Se l’ottimo esordio datato 2011 “Mercury’s Down” vedeva un sostanziale contributo di Erik Martensoon, “The Reckoning” di 2 anni fa lasciava al polistrumentista Daniel Flores il ruolo di mentis operandi, con una sterzata sonora verso un AOR dai suoni moderni e dalla struttura tradizionale, di maniera. Cosa aspettarsi in questo capitolo dalla penna del nostro Alessandro Del Vecchio a servizio del vocalist dell’Indiana ? Piacevolmente meno scontato del predecessore, le canzoni si distaccano dalla forma vincente consolidata coi POL, lasciando ampio spazio ai virtuosismi dei musicisti coinvolti, sempre a servizio della forma canzone senza invadere certi limiti imposti dal melodic rock, lasciando il ruolo di protagonista alla voce di Hitchcock. Ne banale ne trito, anzi…per immettersi in questo sentiero e rimanere al fianco di ciò che il disco vuole comunicare, necessitano più ascolti. E questo lavoro, più lo ascolti, meglio fruisce, permettendo allo spettatore di cogliere e apprezzare le molteplici sfumature presenti all’interno di ogni singola canzone. Il punto forte di questo Changes è una leggera e costante dose di imprevedibilità, confinata ai dictat imposti dal nostro inflazionato genere, unita a un songwriting di livello e alle prestazioni dei musicisti coinvolti, di livello ed ispirate.

Si parte con un legame col proprio passato solista, la title track “Forward”, piacevole tuttavia convenzionale. Già con “Before I Met You” si apprezza il profumo di cambiamento, col pianoforte che apre le danze per poi sfociare in un buon mid-tempo. Se “Changes” profuma di Survivor, “Tonight Again” unisce melodie essenziali di keys a un crescendo strumentale lievemente epico (stupendo il lavoro alla chitarra). Run Away Again (From Love) col suo finale deliziosamente prolungato e sfumato consegna sensazioni emotive adeguate a un tramonto estivo, traendo ispirazione nel bridge dai Queen. “Garden of Eden” è moderna e guitar oriented, Ci si assesta per lo più su mid tempo melodici e rocciosi, ricchi di sfumature per cui non si percepisce la mancanza di un vero lento.

Sembra esserci sempre meno tempo e volontà per riascoltare un disco e ancora meno propensione ad investire sul formato fisico e godere fino in fondo del lavoro svolto dall’artista. Oggigiorno l’ago della bilancia tende sempre più verso la musica di consumo, il motto “tutto e subito” impera e conduce la dimensione artistica in una sorta di visione futurista tanto frivola quanto svuotata da contenuti quali riflessioni, ricerca di se stessi. Fare proprie quelle emozioni richiede volontà che poche volte siamo disposti a investire. Tutto ruota attorno a noi e noi stessi siamo i primi a sentirsi in dovere di rimanere in scia.

La missiva di questo “Changes”, pur non essendo un capolavoro, esula da questi concetti, sussurra all’attenzione, stuzzica la nostra memoria artistica; tra le nostre mani, nelle nostre orecchie, rimane un prodotto ricco di colori, di buone intenzioni. Diverso dal debutto, un netto passo avanti rispetto al più canonico “The Reckoning”.

© 2021, Yuri Picasso. All rights reserved.

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