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Recensione Classico

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Classico

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Red Dawn – Never Say Surrender – Classico

06 Novembre 2020 19 Commenti Samuele Mannini

genere: Aor
anno: 1993
etichetta: InsideOut
ristampe: Now & Then 1994

Tracklist:

1. Flyin’ High (05:45)
2. I’ll Be There (04:11)
3. Liar (03:23)
4. Dangerous Child (06:17)
5. Promises (05:36)
6. I Can’t Get Over You (05:39)
7. Christine (04:05)
8. Take These Chains (05:02)
9. She’s On Fire (05:23)
10.Never Say Surrender (04:51)

Formazione:

Larry Baud – Voce
David Rosenthal – Tastiere
Tristan Avakian – Chitarra
Chuck Burgi – Batteria
Greg Smith – Basso

 

Questo è uno dei classici dischi che ogni tanto è propedeutico rimettere nel lettore per farlo suonare a manetta , ci troviamo di fronte ad un disco che rappresenta un classico del genere  per quanto riguarda la caratura delle composizioni e una gemma sepolta per quanto riguarda la reperibilità.

Quando Luigi Pestelli , che all’epoca lo recensì su Flash, me ne parlò, dovetti aspettare un po’ per metterci le mani sopra e nello specifico sulla stampa della Now & Then , perché all’inizio la stampa giapponese era difficilmente reperibile.

Quello che è proposto in questo gioiellino è puro hard A.o.r di stampo tastieristico molto vicino ai primi due House of Lords con punte molto ruffiane di derivazione Foreigner e con dei ritornelli veramente fulminanti , che negli anni d’oro del genere avrebbero fatto furore nelle classifiche.

Alcuni pezzi sono scritti a quattro mani con Mitch Malloy autore , un’annetto prima , di un debutto solista molto notevole e che si narra dovesse originariamente prestare la voce al gruppo.

Parlando di cose notevoli non si può non menzionare la tecnica ed il feeling ai tasti d’Avorio ed il gusto compositivo di David Roshenthal , noto perlopiù per i suoi trascorsi nei Rainbow e validissimi interpreti sono anche i semi sconosciuti Tristan Avakian , virtuoso delle sei corde e l’ottimo singer Larry Baud dal tono e dalla interpretazione molto vicina ad un ibrido fra David Coverdale e James Christian.

Attenzione a non scadere nei cattivi pensieri di House of Lords clone , in questo disco c’è molto di più e Pezzi come Promises , Take This Chains e She’s on Fire sono canzoni che dovrebbero avere un posto d’onore nell’olimpo del melodic rock di tutti i tempi.

Altri grandi pezzi sono: l’opener Flyin’ High potente rock melodico con la tastiera di Rosenthal sotto i riflettori , I’ll Be There ballata rilassata ma con un ritornello gigantesco e l’ accattivante Liar ,mentre la title track mostra un bel groove A.o.r con il ritornello costruito in stile Van Halen.

Un disco incredibilmente maturo che potrebbe alimentare il rimpianto di quello che avrebbe potuto essere ,ma purtroppo, non è stato e che a prescindere dallo scarso successo commerciale  era e resta un manifesto del genere melodico .

© 2020, Samuele Mannini. All rights reserved.

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