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Badlands – Badlands – classico

26 Novembre 2020 18 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard rock
anno: 1989
etichetta: Atlantic
ristampe: Rock Candy 2010

Tracklist:

High Wire – 3:44 (Gillen, Lee)
Dreams in the Dark – 3:29 (Gillen, Lee, O'Neill)
Jade's Song – 1:22 (Lee)
Winter's Call – 5:35 (Gillen, Gonzales, Lee)
Dancing on the Edge – 3:27 (Gillen, Lee, O'Neill)
Streets Cry Freedom – 6:09 (Gillen, Lee, O'Neill)
Hard Driver – 4:49 (Gillen, Lee, O'Neill)
Rumblin' Train – 5:45 (Gillen, Lee, O'Neill)
Devil's Stomp – 4:54 (Gillen, Lee, O'Neill)
Seasons – 6:19 (Gillen, Lee, O'Neill, O'Neill)

Formazione:

Jake E. Lee - Chitarra
Greg Chaisson - Basso
Ray Gillen - Voce
Eric Singer - Batteria

 

Oggi vinco facile , questo disco è strabello e stranoto , ma ha avuto un picco di notorietà soprattutto dopo la morte di Ray Gillen che contribuisce in maniera un po’ macabra alla caccia alla reliquia anche da parte di chi ai tempi se li era cagati il giusto.

Comunque ricordo perfettamente che mentre passeggiavo con il numero appena comprato di Metal Shock in mano dove c’era la recensione di questo disco , entrai in un negozio di dischi con la ferma intenzione di comprarlo e lo chiesi al negoziante che guardandomi di sbieco mi porse un disco nero con un enorme pipistrello sopra …. Beh una volta chiarito che non avevo il minimo interesse per la bat dance …. montai sul primo autobus direzione Firenze centro e alla fine riuscì ad appropiarmi di questo gioiello.

Questo che all’epoca fu definito super gruppo che vedeva il chitarrista Jake E Lee , già
apprezzato con Ozzy e il Singer già citato Ray Gillen , eterno incompiuto , a tal proposito , ho scoperto girellando sul web che Ray avrebbe dovuto prendere parte al progetto Blue Murder, e cavolo mi è venuto un brivido lungo la schiena a pensare a quel disco cantato da lui… Completano il quartetto il bass player Gregg Chaisson già con i Keel ed il batterista Eric Singer che ha prestato il suo servizio a praticamente chiunque in ambito hard rock usa.

Il disco ci riporta alle atmosfere anni 70 con un hard blues di chiarissima ed inequivocabile matrice Zeppelin con tocchi dei primi Whitesnake più blues , ma con un sound più Usa con  chitarre più taglienti ed una atmosfera ” polverosa ” che sarà in parte ripresa successivamente dai Riverdogs, tanto per citare un nome.

High wire apre le danze con un hard blues torrido e veloce, Dreams in the dark deve un po’ di più ai primi Whitesnake , mentre Jade’s Song è una piccola introduzione strumentale a Winter’s call che và talmente vicina agli Zep dove nessun Lenny Wolf era mai giunto prima.
Dancing on the Edge è marmoreo hard rock , mentre Streets cry Freedom mostra la sonorità del lato selvaggio degli Usa.
Il lato b parte con Hard Driver che a me in certi tratti richiama alla mente quelle sonorità che ritroveremo successivamente nel debutto dei Damn Yankees, Rumblin’ train è un hard blues di pura matrice USA , Devil’s stomp invece si basa su un arpeggio countryeggiante mentre il buon Ray si mette a guardare dritto negli occhi Plant così come nella conclusiva Seasons che più Zeppelin di così sei gli Zeppelin.

Concludendo operazione nostalgia modalità on, per un disco che è un classico a
prescindere dalle disgrazie che colpirono i suoi membri.

© 2020, Samuele Mannini. All rights reserved.

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