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First Signal – Line of Fire – recensione

11 Settembre 2019 10 Commenti Paolo Paganini

genere: Melodic Rock / AOR
anno: 2019
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

1. Born To Be A Rebel
2. A Million Miles
3. The Last Of My Broken Hearts
4. Tonight We Are The Only
5. Walk Through The Fire
6. Never Look Back Again
7. Line Of Fire
8. Here With You
9. Need You Now
10. Falling
11. The End Of The World

Formazione:

Harry Hess (voce)
Daniel Flores (batteria)
Chris Childs (basso)
Michael Palace (chitarra)

Contatti:

https://www.facebook.com/firstsignalband/

 

Tra una pausa e l’altra con gli Harem Scarem Harry Hess riesuma il proprio side project First Signal che già in passato aveva ottenuto buoni consensi di critica e che arriva oggi al terzo capitolo. Avvalendosi della collaborazione di alcuni songwriter di grande spessore (Stan Meissner, Carl Dixon, Bruce Turgon, solo per citarne alcuni) Hess sforna un disco di AOR particolarmente piacevole che si rifà alle classiche sonorità di metà anni ottanta e ai primi album della band madre. Difficile trovare punti deboli nell’arco delle undici tracce proposte.

Si comincia con la veloce “Born To Be A Rebel” seguita da “A Million Miles” in pieno stile Scarem, mentre la scintillante power ballad “The Last OF My Broken Hearts” rappresenta una delle chicche dell’album. Il pop fa capolino nella divertente e fresca “Tonight We Are The Only” che si presterebbe ad un remix in chiave dance. Ancora classic AOR sulle note di “Walk Thrugh The Fire” e “Never Look Back Again”. La title track risulta forse la più banale tra tutte le tracce ma i ragazzi si rifanno subito grazie alla seconda ballata “Here With You” sempre sulla scia degli ultimi Harem ed all’ariosa “Need You Now” dal refrain di grande respiro. “Falling” pesta sull’acceleratore per la galoppata finale conclusa dalla Bonjoviana “The End Of The World”.

IN CONCLUSIONE

Ancora una volta il buon Hess mette d’accordo tutti proponendo un lavoro che pur non introducendo nessun elemento particolarmente innovativo farà la felicità di tutti gli amanti dell’AOR più scintillante di metà/fine anni ottanta. Consigliato.

© 2019, Paolo Paganini. All rights reserved.

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