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Recensione

85/100

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AAVV – Progetto Viaggio Senza Vento – Recensione

17 Marzo 2019 8 Commenti Alessandro Barbero

genere: Rock italiano
anno: 2018
etichetta: Nero Events

Tracklist:

01. El Topo Rock Hotel – Senza vento
02. Gioacchino Costa – Joe
03. Fumonero – Sangue impazzito
04. Last Rites – Lasciami in down
05. Sunziki – Il guardiano di cani
06. Stazione Zero – La cura giusta
07. Società Per L'Industria Del Freddo – La fuga
08. Dagma Sogna – Verso oriente
09. Malenky Slovos - Lombardia
10. Trio – Campo dei Fiori Jazz Band
11. Mauro Andreoni feat. Omar Pedrini e Marco Pendola - Freedom
12. Last Night Hotel – Il mercante di sogni
13. Afterglow – La città del sole
14. Trio – La città della guerra
15. White Mosquito - Piove
16. Sciaka – Il sogno
17. Emilya NdMe – Come serpenti in amore
18. Trio – Frankenstein
19. Roberto Frugone Band – La città di Eva
20. Safari – Freiheit
21. Caligo – Il guerriero

Formazione:

El Topo Rock Hotel: Luca “Miquelito” Barcherini, Alessandro Ciapica, Davide Garbarino, Paolo Ghigliotti, Marco Pendola
Gioacchino Costa
Fumonero: Simone Borsellini, Alessio Pucciano, Patrick Suffia, Mirko Fallabrino, Marco Pendola
Last Rites: Dave, Bomber, Laccio, Fens
Sunziki: Oscar Morchio; special guest: Ettore Sardano (batteria)
Stazione Zero: Davide Martinelli, Mauro Caprile, Marco Morelli, Emanuele Ferrara
Società Per l'Industria del Freddo: Koursed, Roberto, Paolo
Dagma Sogna: Davide Garbarino, Daniele Ferro; special guest: Matteo Marsella (basso), Marco Babboni (batteria), Davide Crisafulli
Malenky Slovos: Lorenzo Eva, Simone Fioravanti, Andrea Imberciadori, Gianluigi Sem, Cristian Orlandini
Trio: Mirko Penati, Francesco Vaccarezza
Mauro Andreoni feat. Omar Pedrini e Marco Pendola
Last Night Hotel: Marco Trabucco, Luca Panizzi, Paolo Ghigliotti, Manuel Bettegazzi, Simona Caputo; special guest: Vera Di Sciorno (flauto)
Afterglow: Virgo, Andre Roxy, Giulio (Guiu)
White Mosquito: Sergio Antonazzo, Matteo Magnani, Simone Pani, Stefano Ruiu
Sciaka: Francesco Mancuso
Emilya Ndme: Lauretta Grechi Galeno, Alessandro Ciapica, Andrea Garibaldi, Marco Pendola
Roberto Frugone Band: Gianteo Bordero, Roberto Frugone, Daniele Lagomarsino, Luca Laurino
Safari: Davide Logozzo, Sergio Rigoli, Daniele Doro
Caligo: Francesco Sibilla, Matteo Moggia, Marco Maccianti, Marco Ferroggiaro; special guest: Diego Pascutti (tastiere)

Contatti:

www.facebook.com/viaggiosenzavento2018

 

“Viaggio senza vento” dei Timoria, uscito nel 1993, non è soltano il disco della svolta e del definitivo successo per la band bresciana, ma rappresenta anche uno dei dischi di maggiore importanza nell’ambito del rock tricolore (insieme, tra gli altri, a “17 re” dei Litfiba ed “Hai paura del buio?” degli Afterhours). E’, infatti, il disco che, per l’assoluta qualità della musica ivi contenuta e per l’azzardo di proporre un concept album (la storia di Joe, che effettua un lungo viaggio, sia fisico che, soprattutto, spirituale alla ricerca di sé stesso), ha portato il rock italiano su un livello mai raggiunto prima (sia da un punto di vista artistico che meramente commerciale), tanto da poter essere individuato come un ideale spartiacque, con un prima ed un dopo “Viaggio senza vento”.

Pertanto, la stessa band ha deciso di celebrare il venticinquesimo anniversario dell’uscita del disco (cadente nel 2018) con la ristampa del medesimo con un cd bonus contenente rarità (inediti e versioni demo), senza che, purtroppo, il progetto di un reunion tour si concretizzasse (anche se Omar Pedrini ha ufficializzato recentemente un proprio tour solista in cui suonerà integralmente l’album).

In questo clima di meritata celebrazione si inserisce il presente “Progetto Viaggio Senza Vento”, nato da un’idea di Marco Pendola, che, con il patrocinio dello stesso Pedrini, ha coinvolto 19 artisti (18 liguri, più uno ligure d’adozione) che hanno rivisitato i brani del disco originale, nell’esatta track list.

La prima nota di rilievo dell’opera in esame è la grafica, curata da Enrico Della Patrona, in cui sono disegnati, intorno ad un Omar Pedrini intento ad autografare la copertina dell’originale “Viaggio senza vento”, i membri delle band (uno per gruppo) che hanno aderito al progetto.

Ciò che colpisce di questo disco è l’eterogeneità degli artisti coinvolti (cantautori, gruppi thrash – death metal, gruppi indie – alternative, gruppi hard rock, gruppi pop folk, gruppi rock, gruppi jazz, ecc.), a conferma dell’enorme e trasversale influenza che il disco del 1993 ha esercitato nella scena musicale italiana.

Aprono le danze gli El Topo Rock Hotel (da Rapallo / Genova / Savona), tribute band di Timoria e Pedrini, con cui quest’ultimo si è già esibito in passato, che ripropongono una versione abbastanza fedele di “Senza vento”, in cui risalta la somiglianza dell’interpretazione di Barcherini con la voce di Renga ed in cui viene leggermente accentuato il ruolo delle tastiere.

A seguire “Joe”, interpretata dal cantautore Gioacchino Costa (da Favale di Malvaro), che arricchisce la canzone con una lunga (rispetto alla durata complessiva del brano) intro di chitarra; per il resto, il brano viene riproposto in versione voce e chitarra, senza ulteriori fronzoli, scarna e rallentata, ma di grande fascino.

La rock band Fumonero (da Genova) esegue “Sangue impazzito” in una personale versione semi-acustica, che ricorda – sebbene si distanzi anche da quest’ultima – più la versione acustica che i Timoria proponevano in sede live che quella presente su disco, con tanto di aggiunta di una parte del testo di “La città di Eva”: una versione che accentua gli aspetti malinconici già presenti nell’originale, temperandone le esuberanze.

Stupirà sicuramente la selvaggia versione di “Lasciami in down” dei thrashers savonesi Last Rites: per chi conosce e ricorda bene la canzone originale, questa versione decisamente adrenalinica, con il tagliente cantato di Dave, risulterà stupefacente, così come lo sarà per chi conosce e segue da anni la band, mai così melodica.

Gli alternative rockers genovesi Sunziki trasformano “Il guardiano di cani” in un marziale e claustofobico brano, declamato con veemenza che, come il testo, non lascia scampo alcuno (a Joe ed all’ascoltatore).

Gli Stazione Zero, gruppo rock da Genova, ripropongono una riuscita versione di “La cura giusta”, in cui risaltano la voce di Davide Martinelli (con chiari echi del miglior Renga) e la chitarra molto “anni ’70” dell’ottimo Mauro Caprile.

Segue la versione di “La fuga”, proposta dalla Società Per L’Industria Del Freddo, alternative rock band di La Spezia, che alterna toni sognanti e parlati nelle strofe con l’esplosione di energia del ritornello.

“Verso oriente” viene riproposta egregiamente dalla band pop rock savonese Dagma Sogna, in una traccia che non perde nulla della magia dell’originale, mantenendo inalterato l’impianto a due voci, con azzeccati assoli di chitarra e tastiere che si inseguono nel finale, richiamando melodie dal sapore orientale.

Gli spezzini Malenky Slovos (indie / alternative rock) eseguono “Lombardia”, con un intro elettronica, in una versione imbevuta di funky, con un cantato quasi sussurrato ed un’azzeccata sezione di fiati.

I Trio, jazz / fusion / clubbing band da Chiavari (unica band presente con più di un brano – ben tre), ripropone il breve intermezzo jazz “Campo dei Fiori Jazz Band”.

“Freedom” è riproposta da Mauro Andreoni, cantautore di Sestri Levante, uno dei promotori dell’iniziativa “Progetto Viaggio Senza Vento”, in una splendida versione acustica, con ospiti lo stesso Omar Pedrini alla chitarra, Marco Pendola alla batteria ed il coro degli altri partecipanti al progetto. La canzone è stata scelta anche quale video promozionale del disco.

A seguire, i rockers rapallesi Lat Night Hotel ripropongono “Il mercante dei sogni” con voce femminile e tastiere in evidenza.

Gli Afterglow, gruppo rock / drum’n’bass di Sestri Levante, stravolgono “La città del sole” con un ritmo incalzante rispetto all’originale e con profusione di tastiere elettroniche: davvero una delle rivisitazioni più azzardate ed, allo stesso tempo, più riuscite del disco.

Tornano, poi, i Trio con la strumentale “La città della guerra”, più malinconica nella prima parte, fino al finale maggiormente apocalittico.

I genovesi White Mosquito propongono un’energica versione di “Piove”, classicamente rock, con una voce maggiormente graffiante ed un ottimo e travolgente assolo di chitarra nel mezzo della traccia.

Sciaka, alias Francesco Mancuso, palermitano ma genovese d’adozione, esegue una struggente versione voce e piano de “Il sogno”.

Emilya Ndme (rock pop da Genova) ripropongono “Come serpenti in amore” in una chiave rock’n’roll, con tastiere in evidenza e coda con influenze reggae.

Segue l’ultima comparsa per i Trio con l’eccellente “Frankenstein”, personalizzata in una versione groovy, con gli unici inserti vocali parlati.

Roberto Frugone e la sua band (Casarza Ligure, rock – pop – folk) ripropongono “La città di Eva” in una versione molto “rilassata” e “rilassante”, in chiave decisamente più pop, impregnata dal suono guida delle tastiere e con interventi cesellati della chitarra elettrica.

“Freiheit” è presentata dai genovesi Safari come un brano rock deve essere: ruvido, essenziale e diretto.

La chiusura della viaggio di Joe (“Il guerriero”) è affidata ai chiavaresi Caligo, in chiave malinconica e decisamente pop.

IN CONCLUSIONE

“Progetto Viaggio Senza Vento” propone un giusto tributo ad un disco fondamentale per il rock italiano, con le diverse band che eseguono i brani originali – a seconda dei casi – con una personale ma ossequiosa versione ovvero stravolgendoli completamente.

Adatto a tutti i fan dei Timoria e del disco originale, ma anche a chi, più in generale, ama il rock italiano, nelle sue varie sfumature.

© 2019, Alessandro Barbero. All rights reserved.

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