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Recensione

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Osukaru – House Of Mirrors – recensione

12 Novembre 2018 4 Commenti Alberto Rozza

genere: AOR / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: City Of Lights Records

Tracklist:

1. Past The Present
2. You've Been Waiting
3. Ritual
4. Ain't Too Late (For Love)
5. X Marks The Spot
6. Until Forever Ends
7. All Guns Blazing
8. MacGyver It
9. Red Heat
10. Inception
11. Felicity Drive

Formazione:

Oz Osukaru - guitar, keyboards, backing vocals
Fredrik Werner - guitar, lead vocals
Olof Gadd - bass, backing vocals
Vidar Mårtensson - drums & percussion

Contatti:

https://www.facebook.com/osukarumusic/

 

Dopo un anno di pausa tornano con una super formazione gli svedesi Osukaru, band AOR / hard rock eclettica e variegata capitanata dal grande chitarrista Oz Osukaru.
Dopo un rapido intro (“Past The Present”), si passa velocemente a “You’ve Been Waiting”, arrembante, martellante, intensa e vitale in ogni parte, strumentalmente di grande livello, sia singolo che d’insieme. “Ritual” è misteriosa, avvincente e oscura, ben strutturata e arricchita da ottimi fraseggi, che la rendono complessivamente godibile. Si arriva così a “Ain’t Too Late (For Love)”, ritmicamente colossale, poderosa e granitica, che in pochissimi istanti si imprime della mente dell’ascoltatore.

“X Marks The Spot” è ottimamente ritmata, fresca e piacevole, un mix euforico tra una parte ritmica (basso – batteria) e riff graffianti di grande livello: perla! La band si calma leggermente con la soave “Until Forever Ends”, gradevole e dolce, che presto si esaurisce sfociando nella ben più frenetica “All Guns Blazing”, trotterellante e letale, dalle atmosfere oscure e pesanti, ottimo nella sua globalità e soprattutto nella verve. Con “MacGyver It” si raggiungono altissimi livelli di tamarraggine: un brano ben pensato e dai grandi e frizzanti spunti melodici e strumentali. Un lavoro sempre in crescendo stilistico e di intensità: “Red Heat” è una martellata, stupefacente in ogni sua componente, sbalorditiva sotto tutti i punti di vista. La band sembra veramente maturata in tutto e per tutto, dato testimoniato anche dall’avvolgente poesia di “Inception”, impreziosita anche da un azzeccatissimo coro femminile. Spentasi “Felicity Drive”, ultimo ruggito di Osukaru, cala il sipario: bastano poche parole e un ascolto attento per capire subito la grande qualità del prodotto, un album di livello che consacra una volta per tutte una grande band europea.

© 2018, Alberto Rozza. All rights reserved.

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