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Recensione

87/100

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Firmo – Rehab – Recensione

20 Ottobre 2018 55 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

Tracklist:

01. A Place For Judgement Day
02. Heart Of Stone
03. Shadows And Lights
04. Maybe Forever
05. No Prisoners
06. Didn’t Wanna Care
07. Unbreakable
08. Don’t Dare To Call It Love
09. Cowboys Once, Cowboys Forever
10. Rehab
11. Until Forever Comes
12. Everything

Formazione:

Gianluca Firmo: Voci, Cori e Tastiere
Davide “Dave Rox” Barbieri (Raintimes, Room Experience, Wheels Of Fire, Charming Grace): Cori
Mattia “Noise Maker” Tedesco (Vasco Rossi, Gianluca Grignani, Candies For Breakfast): Chitarre
Nicola Iazzi (Hardline, Candies For Breakfast): Basso
Daniele Valseriati (Tragodia): Batteria e Percussioni

Ospiti:

Paul Laine (The Defiants, Danger Danger): Cori
Mario Percudani (Hungryheart, Hardline): Chitarre
Stefano Zeni (Wheels Of Fire, Room Experience): Chitarre
Carlo Poddighe: Chitarre
Pier Mazzini (Danger Zone): Tastiere
Andrea Cinelli: Piano
Alessandro Moro: Sax

 

Rehab è il titolo del primo album solista del cantautore rock bresciano Gianluca Firmo, uscito per la label Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group il 19 ottobre 2018. Firmo è conosciuto nella scena internazionale del genere grazie al successo del progetto Room Experience (guidato alla voce dal grande frontman di fama internazionale David Readman), autore di un ottimo disco di debutto nel 2015, a cui – è fresco l’annuncio – seguirà presto il secondo capitolo.

Prodotto dallo stesso musicista, con il mastering finale affidato alle sapienti mani di Roberto Priori (Danger Zone, Raintimes, Wheels Of Fire) nei suoi PriStudio di Bologna, l’album gioca su una divertente alternanza tra brani rock melodici dal ritmo sostenuto, eccellenti mid-tempo e delicate power ballad, facendo della grande varietà compositiva il suo punto forte. Gli ottimi suoni di produzione esaltano la bontà di un songwriting raffinato, elaborato ma leggero all’ascolto, capace di far figurare sempre la grande tecnica esecutiva dei componenti, con l’esperto Mattia “Noise Maker” Tedesco (Vasco Rossi, Gianluca Grignani, Candies For Breakfast) sugli scudi alle chitarre, e Nicola Iazzi (Hardline, Candies For Breakfast) al basso e Daniele Valseriati (Tragodia) alla batteria che si mettono in luce con le loro precise ritmiche, affiancati dalla miriade di ospiti illustri (tra cui un certo Paul Laine dei The Defiants e Danger Danger) che collaborano al disco. E infine c’è lui, il leader Firmo, che con la sua timbrica sempre molto particolare riesce a non sfigurare affatto anche in questa sua inedita veste di frontman a tutto tondo della sua musica. Il suo cantato è preciso, intonato, carismatico, adatto a rendere esaltante ogni differente melodia di questa riuscita opera discografica di puro made in Italy rock melodico.

E allora via, sulle ali di una opener live oriented come A Place For Judgement Day che, con il suo bel ritmo e i suoi ottimi arrangiamenti, ci fa immediatamente saltare in piedi pronti a cantare il riuscito refrain di questo brano. Intima, delicata, soffice fin dalla sua apertura, Heart Of Stone è una mid-tempo decisamente emozionante e forte di ottimi cori di supporto, seguita dalla prima elegante ballad dell’album, Shadows And Lights, che permette a Firmo di mostrare tutta la sua capacità espressiva attraverso un testo e una musica romantica e crepuscolare, ben supportata da una chitarra molto presente con i suoi echi di sottofondo e il bell’assolo. Maybe Forever si mette poi in luce come un bel pezzo rock melodico solido e musicale, ma è la traccia numero cinque No Prisoners a farci sussultare grazie al suoi sound anni’80 di primissimo ordine, tra primi i Bon Jovi e i grandi miti della storia AOR. Da urlo!

Al giro di boa, ecco la seconda ballad Didn’t Wanna Care, acustica e delicata, intima e sognante nelle sue melodie, calda nei suoi suoni nitidi ed avvolgenti, forte dello splendido sax di Alessandro Moro. Un altro brano di alta classe, che lascia spazio a una Unbreakable decisamente più rock, ritmata, intensa ed orecchiabile fin dal primo ascolto, e al brillante motivo di Don’t Dare To Call It Love, che tra acustico ed elettrico è ancora capace di strizzare l’occhio ai migliori artisti degli anni d’oro. Come una sorta di inno al proprio essere, al proprio credo, ecco la bellissima Cowboys Once, Cowboys Forever a riempire di note ed emozioni le nostre orecchie, per una traccia ancora delicata con le caratteristiche della mid-tempo intima e personale, ma valida uno per tutti – tutti per uno. E’ tempo poi del singolo e title track Rehab, forse il pezzo più vicino allo stile dei Room Experience dell’intero platter, che anticipa una nuova ballad, Until Forever Comes, che ha nuovamente il pregio di arrivare immediata e diretta al nostro cuore con le sue eteree sensazioni. Infine, ecco il commiato perfetto nelle note delicate e solitarie di Everything, che chiudono il disco con soffice rilassatezza, in un piano-voce intenso e notturno, che esplode poi di energia per accendere in noi sogni ed emozioni..

IN CONCLUSIONE

Che sia solista, o con i suoi Room Experience, Gianluca Firmo si conferma come uno dei migliori interpreti della nostra musica in Italia e non solo. Il team da lui riunito per questo suo debutto solista è di prima classe, e il risultato è un disco vario, ben eseguito, entusiasmante dall’inizio alla fine.

Fratelli d’Italia.. L’Italia s’è desta!!!

© 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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