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Recensione

75/100

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Jizzy Pearl Of Love/Hate – All You Need Is Soul – recensione

05 Luglio 2018 1 Commento Alberto Rozza

genere: Heavy Metal / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

1. You're Gonna Miss Me When I'm Gone
2. Comin' Home To The Bone
3. High For An Eye
4. All You Need Is Soul
5. House Of Sin
6. Mortified
7. Frustrated
8. When The Devil Comes
9. You Don't Know What It's Like
10. It Doesn't Matter
11. Little Treasures
12. Mr. Jimmy

Formazione:

Jizzy Pearl - Vocals, Guitars
Darren Housholder - Guitars
Mark Dutton - Bass
Dave Moreno – Drums

Contatti:

https://www.facebook.com/JizzyPearlsLoveHate/
http://jizzypearl.com/

 

Un graditissimo ritorno quello di Jizzy Pearl, controverso e rocambolesco cantante ex Love/Hate, dal passato agrodolce, che propone un intenso hard rock violento e pieno di risentimento.

La partenza è d’eccezione: “You’re Gonna Miss Me When I’m Gone” è un urlo travolgente e disperato, grintoso come un pugno nello stomaco, che ben delinea lo stile artistico di Jizzy. “Comin’ Home To The Bone” propone lo stesso approccio scatenato, dalla ritmica muscolosa e farcita da un pregevole e oracchiabile ritornello.
Un grido, poderoso, acuto è il riassunto della cadenzata e puramente hard rock “High For An Eye”, un inno concreto e sentito, che rimane fisso nella testa per lungo tempo. Si passa così alla title – track “All You Need Is Soul”, brano manifesto dell’album e dell’artista, intenso e crudele, dalla resa grandiosa, ritmicamente travolgente in tutte le componenti strumentali.
Con “House Of Sin” ci si rilassa leggermente, mantenendo i canoni e crismi di genere, strizzando l’occhio a fraseggi blues, che portano così alla luce un brano godibile e senza fronzoli. “Mortified” è tonante sin dalle prime battute: pezzone grosso per sonorità, martellante e deciso, anche se non di grande ispirazione e fantasia. Si cambia registro con la veloce “Frustrated”, rapida, tirata, una cannonata nelle cuffie dell’ascoltatore, che molto ricorda i migliori Tesla, opposta per certi versi alla successiva “When The Devil Comes”, più lenta e cadenzata, dalla struttura poderosa e quadrata, tendente agli stili più contemporanei del rock e impreziosita da ottime frasi chitarristiche.
“You Don’t Know What I’ts Like” si inserisce nei brani dal gusto scanzonato, frivolo, compagnone, ottimo nella complessità dell’album per spezzare i ritmi sempre abbastanza agitati e convulsi di Jizzy Pearl! L’emozione prende il volo in “It Doesn’t Metter”, lentone vecchia scuola, strappalacrime e con tutte le caratteristiche della situazione, a dimostrazione che anche i rocker più spietati sotto sotto hanno un cuore d’oro.
Ultimo sussulto della band, dall’ossatura superba (Dave Moreno e Mike Dutton) della titanica “Little Treasures” alla folle “Mr. Jimmy”, una lancinante e schizofrenica traccia conclusiva, fa calare il sipario su un album di grande nostalgia e buonissime sonorità, ottimamente reso ma che indirizza il suo sguardo più a un glorioso passato che al futuro.

© 2018, Alberto Rozza. All rights reserved.

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