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Recensione

80/100

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Robin Beck – Love is Coming – recensione

01 Dicembre 2017 6 Commenti Luka Shakeme

genere: Pop/Rock, AOR
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01 Island
02 On the Bright Side
03 In These Eyes
04 Love is coming
05 Me Just being me
06 On To Something
07 Lost
08 Crave The Touch
09 If You Only Knew
10 Here I Am
11 Girl Like Me
12 Warrior

Formazione:

Robin Beck - Voice
All instruments played by Clif Magness except:
Tommy Denander guitar solo on “Love Is Coming” and rhythm guitars on “On The Brightside”; John Huldt guitar solo on “Crave The Touch”; James Christian intro keys, percussion on “Crave The Touch”

Contatti:

sito ufficiale
pagina facebook

 

La classe di alcuni artisti fluisce senza timori di sorta nel corso degli anni in un’atavica lotta in cui trend storici con determinata indifferenza si ostinano a tenerli fuori dai giri importanti. La grossa fama, diversa dall’indulgente popolarità di settore. Ora ad esempio mi ritrovo a recensire un’artista che è decisamente conosciuta fra i rockers d’annata ma che meriterebbe altri riflettori. Considerazioni personali tinte di pura amarezza mi portano a parlarvi del nuovo platter “Love Is Coming” della grande Robin Beck.

“Island” è un avvolgente opener costruito intorno all’ugola intensa e ed espressiva di una singer che non ha certo bisogno di presentazioni. Aor muscolare cesellato di melodie vocali aperte e di grande impatto. Le premesse per un grande lavoro ci sono tutte.
“On The Bright Side” cambia registro e si orienta verso un pop-rock dal’airplay radiofonico. Vive di più stati emotivi, giocando su dinamiche che alternano egregiamente momenti di pathos e calda interpretazione vocale a Chorus esplosivi, di un’irruenza quasi inaspettata.
“In These Eyes” è la prima immancabile ballad. Beck mette i brividi per una prestazione vocale commovente. Rischia di essere un petulante monologo il mio, ma provate a chiudere gli occhi per qualche secondo ascoltando la track in questione, che di per se non è eccelsa ma è proprio la cantante newyorchese a renderla magica. Il rischio di essere travolti in un oceano di emotività è decisamente alto.
“Love Is Coming” necessita di qualche ascolto per essere metabolizzato. Non mi soffermo più sulle qualità canore, assolutamente superfluo. Come già anticipato; un pezzo di difficile orientamento proprio perché ll songwriting è maturo, scevro da ogni schema a cui siamo abituati per la mancanza di idee spesso latitanti nell’aor/hard rock nord europeo.
“Me Just Being Me” si muove agilmente fra connotati westcoast e bluesy. Uno di quei pezzi che si ascolta in macchina nella solitudine lasciando alle spalle per qualche minuto problemi e preoccupazioni giornaliere. Si profila un disco da assaporare un po’ alla volta ascolto dopo ascolto. Malgrado sia relativamente diretto necessita di ascolti più attenti.
“On The Something” altra traccia dal flavour romantico. Direi che siamo sempre su buoni livelli anche se questo episodio non riesce a farmi empatizzare se mi si è concesso. Ripeto; il tutto va contestualizzato in un lavoro di per se di pregevole fattura e probabilmente la mia valutazione sarebbe meno dura circoscritta in un progetto meno reboante.
“Lost” è un mid tempo asciutto e privo di particolari orpelli, lasciando alla Beck il fluire attraverso più sfaccettature e colori. Il pezzo si lascia gradevolmente ascoltare anche se non è da considerare da “strappaorecchie”.
“Crave The Touch” cambia nuovamente canovaccio stilistico. Oscuro ed enigmatico il suo incedere. Ispirato per ciò che concerne dualismo songwriting-arrangiamento. Progressiva azzarderei ma da assaporare ad ogni ascolto successivo. Sotto questo aspetto potrei considerarla la più riuscita; ma per chi ha bisogno di soluzioni più immediate sarà in netto disaccordo con me.
“If You Only Knew” rispolvera senza indugi un pop bagnato di blues e soul carico di sofferente sensibilità. Lasciatevi cullare dal fascino caldo e introspettivo di una traccia che sembra perfetta come colonna sonora per una pellicola dai connotati struggenti.
“Here I Am” gira di nuovo intorno a un pop di autore. Anche in questo caso siamo su buoni livelli anche se aimè non riesce a trasportarmi. Quanto è difficile recensire artisti di questo calibro. Si ha sempre la sensazione di aspettarsi un qualcosa in più; dettagli che fanno la differenza fra un artista canonico e un fuoriclasse. Quindi per me considerando che Beck meriterebbe un songwriting sempre sopra le righe, questa traccia è parzialmente bocciata.
“Girl Like Me” dimostra quanta varietà possa esserci in questo platter. (forse troppa!! nda) Mid tempo trascinante, rock’n roll nudo e crudo. Il “cotto e mangiato” che molti aspettano; un potenziale singolo. Di sicuro in sede live potrà avere giusta consacrazione.
“Warrior” è un etereo pop essenziale e raffinato. Beck ci congeda così; la relativa vocalità muscolare di questa grande singer, per l’ultima volta lascia il passo a un caleidoscopio emozionale da brividi.

IN CONCLUSIONE

Un lavoro che tendenzialmente potrebbe accontentare tutti i fruitori della buona musica. Un disco maturo che se forse vogliamo trovare il classico pelo nell’uovo, non ha un filo conduttore ben preciso. Analizzandolo sotto una luce benevola invece, potremmo guardare a “Love Is Coming” come a un platter maturo e scevro da ogni etichetta. L’ultima parola spetta come sempre al pubblico sovrano.

© 2017, Luka Shakeme. All rights reserved.

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