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Recensione

85/100

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Mindfeels – XXenty – recensione

07 Dicembre 2017 14 Commenti Denis Abello

genere: AOR - Westcoast
anno: 2017
etichetta: Art of Melody Music / Burning Minds

Tracklist:

01. Don't Leave Me Behind
02. Soul Has Gone Away
03. Hidden Treasures
04. The Joker
05. Skyline
06. Speed
07. These Words
08. Fear
09. It's Not Like Dying
10. Touch The Stone
11. The Number One

Formazione:

Davide Gilardino: voce
Luca Carlomagno: chitarra, tastiere, violino
Roberto Barazzotto: basso
Italo Graziana: batteria

Ospiti:

Christian Rossetti: tastiere

Contatti:

sito ufficiale
pagina facebook

 

Nella mia testa ci sono sempre state due visioni dell’AOR… quella più radiofonica, da soundtrack e pop-corn di cui i gruppi più seminali sono sicuramente stati i Survivor e i Journey e poi c’è un ramo più sofisticato, che non disdice incursioni verso il westcoast o il prog e che ha avuto la sua massima espressione nei TOTO.
Questa premessa che sembra buttata li a caso in realtà è un “auto assist” che mi serve per introdurvi questa nuova band a nome Mindfeels, secondo frutto della neonata etichetta Art of Melody Music, che dei TOTO, più che prenderne spunto, ne sembrano proprio i figli! Non a caso visto che la band nasce a nome Dejanira nel 1994 come trio strumentale che coverizza proprio i TOTO e vede Italo Graziana (Soul Seller – batteria), Roberto Barazzotto (basso) e Luca Carlomagno (Chitarra, Tastiere e Violino) in formazione.
Aggiunta la voce Raffaella Miani e la band è pronta a chiudere il suo primo album autoprodotto. Bisognerà però attendere un cambio di line up con l’entrata alla voce di Davide Gilardino ed un cambio di moniker per arrivare a questo primo debutto ufficiale sul panorama mondiale…

… e allora diamogli un’ascoltata a questo primo debutto!
Già il fatto che siano Italiani (ormai si sa che amo l’AOR nostrano :D) mi fa partire ben propenso verso questo XXenty, ma ammetto che il livello tecnico della band riesce comunque a spiazzarmi sulle prime note dell’introduttiva Don’t Leave Me Behind… Musicisti con la M maiuscola, gente che probabilmente ha iniziato prima a suonare che a parlare tanto è forte il feeling che riescono a trasmettere dai loro strumenti!
Si continua quindi con un tema portante centrale di classe ed eleganza che riappare anche nella successiva Soul Has Gone Away e che si vela di Westcoast e Soul per la successiva Hidden Treasures.
Indubbiamente lo stile è nettamente TOTO oriented, ma i nostri riescono comunque a non cadere mai nel facile tranello del plagio, riuscendo a piazzare arrangiamenti brillanti e tocchi in grado di donare un’anima personale ai pezzi tra cui sicuramente meritano menzione la splendida Skyline, ricca di contaminazioni al di fuori dell’AOR tanto da risultare quasi un brano votato alla Dan Reed Network sulle prime per tornare su lidi più “Totesque” sul ritornello.
Come spesso accade nell’AOR più elegante e di classe il basso ha molta importanza nella ritmica dei pezzi, come in Speed. Ammaliante e sensuale scorre via These Words che da qui ci lancia verso un’ultima manciata di brani (Fear, It’s Not Like Dying, Touch The Stone) che terminano con The Number One in cui si fa prepotente un tocco di chitarra di Luca Carlomagno in pieno stile Lukather!

IN CONCLUSIONE

Un album elegante, ricercato e a tratti nettamente sofisticato come il genere proposto richiede. La band è tecnicamente mostruosa e la voce di Davide Gilardino riesce a regalare il giusto feeling che i pezzi di questo XXenty meritano.
E’ indubbio che la band si rifaccia a piene mani dal bagaglio musicale dei TOTO, cosa che mina in parte l’originalità del lotto di pezzi proposti, ma non si cade mai nel plagio puro e semplice.
Insieme a quello dei Boulevard una delle esperienze più eleganti che questo 2017 ci ha regalato in ambito AOR!

© 2017, Denis Abello. All rights reserved.

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