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Haywire – Bad boys – classico

29 Dicembre 2017 1 Commento Leonardo "Lovechaser" Mezzetti

genere: AOR/MELODIC ROCK
anno: 1986
etichetta: ATTIC RECORDS
ristampe:

Tracklist:

BAD BAD BOY
STANDIN IN LINE
SHE'S NOT THE KIND OF GIRL
HOLDIN YOU
OUT OF MY HEAD
WHEN YOU FALL OUT OF LOVE
3 WISHES
GIRL IN LOVE
SHOT IN THE DARK
CRAZY

Formazione:

Paul MacAusland - vocals
David Rashed - keyboards and backing vocals
Marvin Birt - guitars and backing vocals
Ronnie Switzer - bass
Sean Kilbride - drums

 

Gli Haywire erano una band canadese di melodic rock, e il loro primo album Bad Boys non può essere considerato una vera e propria gemma nascosta. All’epoca, infatti, avevano raggiunto un certo successo, cavalcando la scena al momento giusto, quando ancora i fasti erano tutti per il nostro genere, e il melodic rock riempiva gli stadi.
Credo però che il ricordo degli Haywire si sia un po’ affievolito col passare del tempo, e sempre meno spesso vengono citati tra le bands di maggior spessore della Golden Era.
La mia idea di recensire Bad Boys nasce proprio dall’esigenza di rimetterli dove meritano, lassù, nell’Olimpo del melodic rock. Se volete assaporare lo spirito dei magici Eighties, beh ..ascoltare Bad Boys deve essere un passo imprescindibile! Non a caso a produrre l’album fu la leggendaria etichetta canadese Attic Records, e il risultato fu questo spettacolare lavoro pubblicato nell’anno di grazia 1986.
Gli Hawyire proponevano un melodic rock pulitissimo ed estremamente patinato, dove le tastiere e i cori solari esplodevano alla grande, come le regole del tempo esigevano, e come personalmente io amo a dismisura.

Bad Bad Boy fu scelta come singolo, e ben presto conquistò l’America e MTV.
Standin’ In Line ha la melodia tipica degli inni Eighties… pulita, limpida. Perfetta.
She’s Not The Kind Of Girl racchiude l’allegra spensieratezza di quegli anni.
Out Of My Head è una cavalcata di tastiere ridondante ed epica, adatta ad attraversare la città in piena notte, a tutta velocità.
Poi veniamo a When You Fall Out Of Love e 3 Whishes, due mid tempo spettacolari, dove si uniscono come d’incanto la vena malinconica tipica degli Eighties ma anche la carica che esplode nel refrain, un connubio che su di me, fin dai tempi di Hysteria, ha sempre rappresentato il massimo fascino.
In particolare, 3 Wishes presenta la capacità di farti tornare indietro nel tempo, ad un ricordo di infanzia, o a quello di un amore perduto, capacità, questa, che possiedono solo i grandi pezzi. Provare per credere.
A questo punto giunge Shot In The Dark, pezzo epico e romantico dal tessuto tastieristico travolgente e dotata di un refrain che è veramente uno sparo nel buio!
Il lavoro finisce con Crazy, altra traccia dal refrain scanzonato che trasuda Eighties a non finire, come non ne fanno più ormai da troppi anni.

IN CONCLUSIONE

Quanta nostalgia si prova ad ascoltare lavori come questo! Presentava l’anima e lo spirito di quel tempo, la pulizia del sound e la strabordante solarità dei refrain… tutti elementi che oggi giorno, almeno al sottoscritto, mancano terribilmente.

© 2017, Leonardo “Lovechaser” Mezzetti. All rights reserved.

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