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Recensione

83/100

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Alan Simon – Excalibur IV: The Dark Age Of The Dragon – Recensione

10 Dicembre 2017 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Celtic Rock Opera
anno: 2017
etichetta: Babaika Productions / Cherry Records

Tracklist:

1. THE WINGS OF THE DRAGON
2. ALONE
3. STONEHENGE
4. I’M NOT THE ONLY ONE
5. CALLING FOR YOU
6. DON’T BE AFRAID
7. SILVER MOON
8. DREAMERS
9. THE LAST LAMENT OF A FAIRY
10. THE NEW TIMES
11. FORGET YOUR SORROW
12. THE FIFTH SEASON
13. THE PASSION
14. I WILL BE FOR EVER
15. BEHIND THE MIST
16. YOU DON’T KNOW
17. YOU ARE THE SUNSHINE
18. THERE IS SOMEONE
19. DUN AENGUS II

Formazione:

Alan Simon

Ospiti:

Alan Stivell
Michael Sadler (Saga)
Jesse Sibenberg & John Helliwell (Supertramp)
Martin Barre (Jethro Tull)
Moya Brennan (Clannad)
Roberto Tiranti (Labyrinth)
Bernie Shaw (Uriah Heep)
Siobham Owen
Sonja Kristina (Curved Air)
John Kelly (The Kelly Family)
Maite Itoiz (Elfhental)

 

E’ uscito a inizio novembre 2017 il quarto capitolo della saga rock di Alan Simon, nata nel 1998 e da sempre ispirata al mondo leggendario di Re Artù. Excalibur IV: The Dark Age Of The Dragon, questo il titolo del disco, è disponibile via Babaika Productions, in catalogo per Cherry Records.

Forte di una infinita lista di ospiti illustri, che va da Alan Stivell per arrivare fino a Michael Sadler (Saga), Jesse Sibenberg & John Helliwell (Supertramp), Martin Barre (Jethro Tull), Roberto Tiranti (Labyrinth) e Bernie Shaw (Uriah Heep), questa rock opera affonda nel genere rock progressive le sue radici più pure, per poi lasciarsi influenzare dal rock melodico tanto quanto dal rock celtico, per una serie di brani e melodie decisamente musicali e orecchiabili anche per l’ascoltatore meno abituato a queste sonorità. Accattivante anche nelle sue più lunghe parentesi strumentali, il disco sfrutta al meglio il tappeto orchestrale ad opera della Bohemian Symphony Orchestra Prague per regalare al fan quel tappeto sonoro caldo ed avvolgente su cui si alternano chitarre elettriche ed acustiche, violini, mandolini, arpe, fisarmoniche e quant’altro strumento anche non propriamente rock sia necessario nella creazione di queste melodie. Non mancano le tracce elettriche e tirate, questo sia questo ben chiaro, ma il sound principale dell’album rimane quel rock celtico progressivo soffice e rilassato su cui il bravo Alan Simon riesce a sviluppare al meglio la trama della sua bellissima narrazione fantasy.

E allora godiamoci, ricettivi verso ogni suo suono, una traccia di apertura intensa ed emotiva come The Wings of the Dragon, sinfonica ed egregiamente suonata ed interpretata dai suoi musicisti, a cui segue una Alone decisamente soft e rock melodica, e forte di una prova eccellente di Michael Sadler (Saga) e Jesse Sibenberg (Supertramp). La grandezza orchestrale e chitarristica della maestosa Stonehenge ci porta poi verso il sound lounge di I’m Not the Only One e al puro rock celtico di Calling for You, interpretata da Moya Brennan (Clannad). Il bravo Roberto Tiranti canta poi in Don’t Be Afraid, per lasciare nuovamente spazio al rock celtico e alla Brennan in Silver Moon e al bel rock elaborato e variopinto di Dreamers. The Last Lament of a Fairy è un breve ma emozionante brano operistico, che lascia spazio al sound ritualistico di The New Times e al bel rock melodico – toccante – del lento melodico Forget Your Sorrow. La sinfonica e strumentale The Fifth Season apre alla acustica The Passion, con I Will Be Forever che colpisce nel segno grazie al bellissimo cantato di Michael Sadler. I Jethro Tull da un lato, i Supertramp dall’altro, portano alla composizione della nuova strumentale Behind the Mist, seguita dalla soffice You Don’t Know e dalla rilassante You Are The Sunshine. Infine, sono le canzoni There Is Someone e Dun Aengus II a calare il sipario su una splendida rock opera, decisamente varia e pregievole nel suo songwriting.

IN CONCLUSIONE

La grandiosa fila di ospiti illustri, il suo stile rock progressivo e celtico di grande qualità, e il suo songwriting decisamente maturo e di grande stile, sono i tre principali motivi che rendono questo nuovo capitolo della saga di Alan Simon una garanzia assoluta per gli amanti delle rock opere.

Se volete essere trasportati sulle ali della melodia in un viaggio fantastico fatto di draghi, maghi, principesse, cavalieri e quant’altro la saga di Re Artù possa offrire.. beh, questo disco fa decisamente per voi!

© 2017, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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