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Recensione

86/100

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Riverdogs – California – recensione

10 Luglio 2017 1 Commento Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01 American Dream
02 The Revolution Starts Tonight
03 Something Inside
04 Golden Glow
05 You're Too Rock n Roll
06 The Heart Is A Mindless Bird
07 Searching For A Signal
08 Welcome To The New Disaster
09 Ten Thousand Reasons
10 Catalina
11 I Don't Know Anything

Formazione:

Nick Brophy: Bass, keys, vocals
Vivian Campbell: Guitars, vocals
Marc Danzeisen: Drums, vocals
Rob Lamothe: Vocals, guitar

Contatti:

https://www.facebook.com/riverdogsband/

 

Sono sempre stati classificati come band di culto in ambito Melodic Hard Rock. Forti della presenza del carismatico Vivian Campbell, di una copertina (del 1° lavoro) molto eloquente in fatto di dirty class rock e dell’ottimo contenuto sonoro in essa racchiuso: un melting pot ben riuscito di Blues, Hard Rock ed AOR.
Questa release è la prima vera uscita dopo quell’esordio, le altre (che si sono susseguite dal 1990) si sono sempre distinte per essere raccogliticcie e ben poco incisive.

Come si dice, se il buongiorno si vede dal mattino, in ‘American Dream’ il buongiorno è realmente tale (però) solo dal pomeriggio: brano che non tradisce di una nota ciò che i Riverdogs sanno fare bene (con venature Great White qui e là), ma che si banalizza con quell’Eh/Eh/Eh/Eh che (nel 2017) poteva (doveva) essere evitato.
The Revolution Starts Tonight’ apre con suoni guitar molto 90’s Rock (The Why Store, Counting Crows…), Campbell riesce a personalizzarli con il suo gusto innato che nel giro armonico (ma è questione di un attimo) rimanda all’80’s Metal… grande pezzo!.
…e adesso, che Blues sia! ’Something Inside’ si tira dietro i Whitesnake come i barattoli che si attaccano al retro vettura degli sposi, Lamothe mi rimanda a tratti (come le code sulle autostrade) ad Oni Logan e a Terry Ilous (beninteso, sempre questioni di sillabe e frazioni di secondo) …il livello continua a rimanere alto!
Golden Glow’ passa l’esame. Brano più che sufficiente, fa il suo, va giù liscio e senza intoppi, ma non riesce a marcare il territorio..
Avete presente quei capi di abbigliamento che non sapete da che parte prendere perché non capite qual è il verso giusto? Ecco, così descrivo ‘You’re Too Rock N Roll’, intrigante e malandrino, un chorus che nelle armonie può rimandare a Steve Miller Band… sì… alla fine vi piacerà..
The Heart Is A Mindless Bird’ è un brano venato di malinconia (in qualche passaggio riporta perfino a ‘Twist In My Sobriety’ di Tanita Tikaram) fino al break centrale dove le chitarre di Vivian si accendono, prendono in mano la situazione e sciorinano riff/assoli fino al termine..
Searching For A Signal’ è senza infamia e senza lode, non un filler ma è da 6+…
Ora lo vorreste uno zuccherino? Sì? E allora beccatevi ‘Welcome To The New Disaster’, perfetto esempio di partiture scritte e cantate da chi ha qualcosa da dire… incedere blues per melodie splendidamente interpretate da Lamothe, roba che (per darvi un’idea) potrebbe benissimo stare sulla bocca di un Glenn Hughes o di un Eric Martin qualsiasi..
Catalina’… sì ok…ma rispetto al precedente poco più che un comprimario..
Ten Thousand Reasons’ ricerca (bene) una certa originalità con tenui(ssime) derive prog, ma non azzecca il chorus che tende a banalizzare un po’ il tutto.
Così come per gli All 4 1, l’ultimo brano si rivela essere ben più di una chiosa dovuta (come spesso avveniva, per ragioni tecniche, nei dischi in vinile): piacevole mid-ballad, educata nella voce e nei contrappunti chitarristici..

IN CONCLUSIONE

La voce di Lamothe e la chitarra di Campbell fanno la (tanta) differenza. Gli stessi brani dati in mano a qualcun altro potrebbero essere solo più che discreti, qui diventano personali ed emotivamente impegnativi..Ma c’era proprio bisogno di un nuovo disco dei Riverdogs nell’A.D. 2017?! ..#@§%$zzooo!! se ce n’era bisogno…

© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.

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