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Recensione

95/100

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The Night Flight Orchestra – Amber Galactic – recensione

30 Maggio 2017 21 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: AOR
anno: 2017
etichetta: Nuclear Blast

Tracklist:

01. Midnight Flyer
02. Star Of Rio
03. Gemini
04. Sad State Of Affairs
05. Jennie
06. Domino
07. Josephine
08. Space Whisperer
09. Something Mysterious
10. Saturn In Velvet

Formazione:

Björn "Speed" Strid – vocals
David Andersson – guitar
Sharlee D'Angelo – bass
Richard Larsson – keyboards
Jonas Källsbäck – drums
Sebastian Forslund – congas, percussion, guitar

Contatti:

https://www.facebook.com/thenightflightorchestraofficial/

 

Avreste mai immaginato di ascoltare qualcosa di maledettamente ispirato alla melodia 80’s scritto ed interpretato da loschi figuri di origine Soilwork?! Ebbene, galeotta fu l’occasione di un tour nel 2006, negli States, quando le note di Layla (Eric Clapton) provenienti da una rock radio smossero le coscienze adamantine dei due, che si ripromisero di incidere qualcosa in tal senso…
Copertina, tributo clarissimo all’immaginario ottantiano…

Iniziamo con lo sbavo… ’Midnight Flyer’: tastiere e chitarre Eighties sono incattivite da una voce più moderna (quando arroca mi viene in mente Dave Grohl): pezzo da quasi 100!..FI-GA-TA..retaggio antico e architetture più moderne..
Star Of Rio’ è un’altra goduria di Rock 70’s, R&B e piano Southern..ma non dovete cascare nel tranello: i geniacci riescono a shakerare il tutto con un gusto diretto ed attuale, che va subito al sodo..
Gemini’ accelera le battute con una vaga idea di Loverboy e si conferma ottimo pezzo puntualizzato da sintetizzatore e coro in falsetto 70’s style..
I Kiss (e vagheggi di ‘Movin On’/Triumph) si fanno padrini del riff di apertura di ‘Sad State Of Affairs’ che non raggiunge i livelli eccelsi precedenti, ma conferma (comunque) che questo dischetto rimarrà a lungo nelle vostre playlist..
Jennie’, una ballad?..NI..cala il ritmo ma non c’è nulla di mieloso e puerile come troppe volte capita di ascoltare tra le note di altre fatiche melodiche… le immaginette di Queen e Saga assistono un altro brano ben oltre la media…
Sarà questo il momento di un pezzo loffo?… siamo al 6°, ci starebbe… niente da fare: un po’ di Toto, Player, Ambrosia e tutta la scuola AOR che sta a cavallo dei 70s/80’s per un’overdose di puro nettare..
Josephine’ inizia che sembra Rocky meets Balance (la band)…
Parole ed elogi iniziano a scarseggiar(mi) e allora mi viene in soccorso il primo (mezzo) passo falso: ‘Space Whisperer’, raccoglie il pentagramma di ELO e ce lo propone in scioltezza…
Con ‘Something Mysterious’ è la volta della Survivor-inspiration anche se il chorus sottolinea come i richiami (alla superband) ci siano ma la personalità della band è sempre lì a far sfoggio di sè…
Saturn In Velvet’ inscena un’ideale rapporto incestuoso tra ritmi disco, accenti chitarristici Whitesnake e keyboards Asia…
C’mon, Let’s go!..‘Just Another Night’… già, proprio quella di Jagger… non sono affatto amante delle cover riprese come mamma le ha fatte, ma… sì, questa rende bene con accordi AOR style ed un sax dosato con intelligenza e tempismo…

IN CONCLUSIONE

Derivativi? sì, e tanto!..ma non mi frega un c**.., ops, una mazza….
Un disco di AOR classico fino al midollo, ben suonato, equilibrato, impreziosito da una voce personale ed attuale… è merce rarissima!!
Dopo tutto ciò potrei anche (per pura solidarietà) diventare fan dei Soilwork…

© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.

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