LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

71/100

Video

Pubblicità

Paris – The World Outside – recensione

11 Febbraio 2017 Comment Denis Abello

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2016
etichetta: Melodic Rock Records

Tracklist:

01. End Of My World
02. When You Find Love
03. Looking For You
04. Kitesurfing
05. This Broken Heart
06. I Feel Fine
07. Tears In Your Heart
08. In My Eyes
09. Haunted
10. Unreachable
11. Stronger (Bonus Track)
12. Don’t Say A Word (Bonus Track)

Formazione:

Frédéric Dechavanne - voce, cori, tastiere
Sébastien Montet - chitarre

Steve Newman - cori e chitarra aggiuntiva in ‘Unreachable’
David Bartlett - basso, cori
Rob McEwen - batteria, percussioni

Ospiti:

Robert Säll - chitarra solista in ‘When You Find Love’
Alessandro Del Vecchio - cori in ‘End Of My World’
Jean-Marc Perz - cori addizionali in ‘Don’t Say A Word’, ‘In My Eyes’ & ‘When You Find Love’

Contatti:

https://www.facebook.com/Paris-official-119011491619131/

 

AOR alla francese… e con un nome come Paris era difficile aspettarsi altro! Dietro il monicker Paris si nascondono infatti due amici d’infazia della periferia di Parigi, Frédéric Dechavanne (voce e tastiere) e Sébastien Montet (chitarre), che nel 2013 coronano il sogno di pubblicare un album AOR dal titolo Only One Life che tra l’altro vedeva la produzione curata dal nostro Alessandro Del Vecchio.
Il loro primo album faceva vedere buone possibilità anche se risultava ancora un po’ acerbo in fase di songwriting e per la voce di Dechavanne, non ancora forse al massimo delle sue possibilità.
Passati tre anni i due amici ci riprovano passando la produzione in mano a Steve Newman (che nel primo album curava, come anche in questo, la maggior parte dei cori) e reclutando Robert Säll, Alessandro Del Vecchio ed il già citato Steve Newman tra gli ospiti del disco.

Il risultato finale in realtà non si discosta poi molto dal primo lavoro anche se in questo i pezzi risultano più accattivanti, merito di una composizione forse più studiata e ricercata. Lo stile alla fine rimane molto classico e se vogliamo paragonarlo a qualche band attuale sicuramente, sarà anche la presenza di Steve Newman ai cori e in camera di regia, ma i Newman sono sicuramente la band a cui più si avvicinano.
Si gioca quindi tra pezzi più sostenuti e dal piglio quasi hard rock come l’introduttiva End Of My World o I Feel Fine sostenuta quest’ultima però da cori puramente melodic rock ed un riuscitissimo solo di chitarra, passando per la maggior parte dei pezzi che puntano su brillanti mid tempo melodic rock come When You Find Love, Looking For You, In My Eyes chiudendo il cerchio con immancabili ballad come This Broken Heart o la bella semi ballad, e forse uno dei pezzi più riusciti dell’album, Unreachable . Buoni i due pezzi finali catalogati come bonus dell’album.

IN CONCLUSIONE

Ci troviamo di fronte ad un album a due velocità, una buona serie di pezzi, un ottimo chitarrista come Sébastien Montet che sfoggia qua e la alcuni tocchi molto journeyaini e una voce come quella di Frédéric Dechavanne che sembra ancora non riuscire ad esprimere al meglio tutto il suo potenziale, soprattutto quando si parla di pezzi più “spinti” mente va molto meglio su brani più lenti, come per esempio l’ottimo Unreachable.
Il risultato è comunque valido e merita un ascolto se amate le sonorità AOR classiche leggermente modernizzate trademark di band quali i Newman!

© 2017, Denis Abello. All rights reserved.

Print Friendly, PDF & Email

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

0
Would love your thoughts, please comment.x