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Recensione

88/100

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Bad Bones – Demolition Derby – recensione

26 Novembre 2016 3 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2016
etichetta: Sliptrick Records

Tracklist:

01. Me Against Myself
02. Endless Road
03. Some Kind Of Blues
04. Stronger
05. Rambling Heart
06. Rusty Broken Song
07. Red Sun
08. A Perfect Alibi
09. Shoot You Down (El Mariachi)
10. The Race 11. Demolition Derby

Formazione:

Max Bone - voce
SerJoe Bone - chitarra
Steve Bone - basso
Lele Bone - batteria

Ospiti:

Roberto Tiranti - seconda voce in Red Sun
Alessandro Del Vecchio - organo in Red Sun

Contatti:

https://www.facebook.com/badbonesband/

 

Attenzione! Attenzione! Nella mia cara e vecchia “provincia Granda” si fa del buon e sano melodic hard rock! Per chi non lo sapesse la provincia Granda altro non è che la provincia Cuneese, ossia quella provincia del Piemonte per il 50% coperta di alte vette (montagne) e che ha dato i natali al qui presente recensore e che mai e poi mai avrei pensato avrebbe potuto dare invece i natali ad una band di hard rock melodico di alta caratura… ma come si dice, mai dire mai…
… ed infatti la storia dei Bad Bones parte da Ceva (CN) nel 2007 per mano dell’ex bassista dei White Skull, Steve Balocco (Steve Bone). A quest’ultimo si uniscono il fratello Lele Balocco (Lele Bone), ex batterista dei Mirsie, Meku Borra (Meku Bone), ex chitarrista degli Anthenora e successivamente alla voce Max Malmerenda (Max Bone).
Con suoni che affondano inizialmente nei Thin Lizzy, Motörhead, AC/DC, Mötley Crüe, Ramones e ZZ Top danno vita ad un primo album autoprodotto Smalltown Brawlers (2008) che porterà la band a suonare anche in USA sul palco del famoso Whisky a Go Go.
Spostato il suono verso un hard rock sempre stradaiolo ma ben più melodico daranno poi alle stampe un EP (Dead Boy – 2009) e due album (A Family Affair – 2010 e Snakes and Bones – 2012) che faranno guadagnare ulteriori consensi alla band. Nel 2013 entra in formazione Sergio Aschieris (SerJoe Bone) alla chitarra sostituendo il dimissionario Meku Borra.

Arriviamo quindi a questo Demolition Derby, che lo ammetto da subito, non mi aspettavo così riuscito ed interessante. La prima cosa che salta all’orecchio è l’ottimo lavoro che è stato fatto in fase di produzione con strumenti ottimamente bilanciati, una batteria bella piena e la voce di Malmerenda sempre limpida e chiara!
Si sa però, se non ci sono i pezzi, neanche la miglior produzione del mondo può salvare la baracca, e per fortuna qui i pezzi ci sono eccome. Si inzia con l’hard rock diretto e schietto di Me Against Myself in grado di riportare alla mente sonorità Poisoniane.
Da subito è chiaro l’alto livello che la band riesce a mettere in campo con una formazione bella compatta e un Max Bone nettamente sugli scudi come frontman! Calza a pennello come esempio il party rock di Endless Road o il rock blues dal tratto scanzonato di Some Kind Of Blues.
Un centro pieno arriva sulle note di Stronger dove è il miglior hard rock melodico di matrice americana a farla da padrone con un lavoro di chitarra veramente notevole. Come notevole risulta anche la successiva Rambling Heart con un ritornello dalle perfette tinte AOR. Grande pezzo veramente!
Dopo un pezzo più edulcorato come il precedente Rambling Heart si torna a del sano, grezzo e stradaiolo hard rock sulle note di Rusty Broken Song che richiama i primi Skid Row, se non fosse per quel ritornello maledettamente melodico e ruffiano, che dona una forte personalità al pezzo in questione.
Red Sun può contare su due ospiti d’eccezione come Roberto Tiranti come seconda voce e Alessandro Del Vecchio dietro ai tasti dell’organo. Sicuramente uno dei pezzi più maturi del plattern proposto dai Bad Bones. La chitarra si insinua nelle ossa, la voce di Tiranti in duetto con quella di Max regalano brividi lungo la schiena e la bellezza del pezzo ne esce come un diamante grezzo dopo che è stato finemente lavorato.
A Perfect Alibi ci riporta ad un sound più sleaze e Shoot You Down (El Mariachi) ci fa ancora una volta muovere il piedino al tempo dettato da una chitarra ultra ruffianaccia che prendendoci per mano ci conduce al rock ficcante di The Race e alla chiusura demandata alla cattivissima e melodicissima Demolition Derby!

IN CONCLUSIONE

In quel di Cuneo di fa del melodic hard rock… scusate, in quel di Cuneo si fa del Gran Bel Melodic Hard Rock! I Bad Bones con questo loro Demolition Derby convincono sotto più punti di vista. Convincono per i pezzi che hanno saputo mettere nero su bianco, stradaioli e casinisti in apparenza, curati, commerciali ben studiati nella sostanza. Un po’ l’effetto che fa la band con un aspetto un po’ grezzo ma che sotto sotto nasconde musicisti di prim’ordine in grando di dare un’anima personale al tutto (merce rara di questi tempi) e di imporre un sound ben preciso e definibile.
I Bad Bones sono una band vecchia maniera, nata tra amici che si sono fatti metaforicamente la gavetta sporcandosi le mani nel garage sotto casa per arrivare a dare oggi alla luce uno degli album più interessanti di questo 2016 in territorio melodic hard rock! Che dire, ben fatto famiglia Bones!

© 2016 – 2017, Denis Abello. All rights reserved.

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