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Recensione

85/100

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Buckcherry – Rock’n’Roll – recensione

14 Ottobre 2015 5 Commenti Matteo Trevisini

genere: Hard Rock/Sleaze
anno: 2015
etichetta: F-Bomb Records/Caroline

Tracklist:

01. Bring It On Back
02. Tight Pants
03. Wish To Carry On
04. The Feeling Never Dies
05. Cradle
06. The Madness
07. Wood
08. Rain’s Falling
09. Sex Appeal
10. Get With It

Formazione:

Josh Todd – voce
Keith Nelson – chitarra
Stevie D. – chitarra
Kelly LeMieux – basso
Xavier Muriel – batteria

 

Cosa facciamo qua? Ci fidiamo delle nostre orecchie o andiamo dietro come pecore alla netta sensazione che i Buckcherry, negli ultimi anni, abbiano perso lo smalto a cui ci avevano abituato?
Sicuramente l’ultimo E.P. Fuck dell’anno scorso ha fatto digrignare i denti a più di un fan per la sua inutilità e mancanza di idee e di sicuro non sono stati d’aiuto gli ultimi tour europei della band di Josh Todd che li ha visti galleggiare nell’anonimato (il tour di due anni fa insieme agli Hardcore Superstar è stato un fulgido esempio di questo calo visto che la band di Jocke – nel confronto – gli ha completamente disintegrati in sede live).
Ma fidatevi… i problemi sono tutti racchiusi qua! Alla fin fine, l’ultimo disco è quel Confessions del 2012 che ha visto la band di Los Angeles trionfante, sia come qualità dei brani sia come tematiche dei testi (Josh ha accantonato per un attimo tette e culi per dipingere un quadro perfetto sui sette peccati capitali), andando a comparire in più di una classifica di fine anno degli album più riusciti.
Insomma, Josh Todd avrà anche tanti difetti quanti sono i suoi tatuaggi ma bilancia il tutto con gli innumerevoli talenti, uno dei quali è particolarmente sviluppato… quello di saper scrivere canzoni dannatamente valide con una connotazione “sleaze” di fondo che poche band hanno ai giorni nostri… non me ne vogliano tutti i nuovi Crashdiet e compagnia cantante… Josh Todd il sudicio dei suoi pezzi lo ha vissuto sulla propria pelle e non “per sentito dire”.
Quasi in sordina esce questo Rock’n Roll, settima fatica della band di L.A., e accantonata la parentesi dell’album “concept” come nell’ultimo Confessions Josh torna a filosofeggiare di sano e vecchio rock’n roll… che a sessant’anni dalla nascita è più vivo ed in salute che mai. Lo stesso singer ha affermato che “ci sarebbe tanto da discutere sul fatto che il Rock’n’Roll è morto e altre stronzate di questo genere… la cosa divertente è che lo stanno dicendo fin da quando abbiamo fatto uscire il nostro primo disco nel 1999…!!!”. Amen !

Bring It On Back comincia in classico stile Buckcherry con un bel riff pesante e un ritornello da cantare alzando il volume al massimo. Tight Pants è stato il pomo della discordia e molti non hanno gradito la sezione fiati appiccicata a tutta la canzone… ma perché mai??? E’ effettivamente difficile non innamorarsi subito di una canzone cosi allegra e sexy e con un beat dove la sezione ritmica, formata da Kelly LeMieux al basso e Xavier Muriel alla batteria, ti fa muovere il culetto all’unisono insieme a quello della protagonista.
Non c’è solo sesso e donnine e Josh fa vedere il suo lato più introspettivo in Wish To Carry On, The Feeling Never Dies e nella gemma bluesy che risponde al nome di Rain’s Falling.
Cradle e The Madness sono i brani musicalmente meno immediati del disco non avendo una struttura molto originale anche se le lyrics molto “dark” di Josh ci regalano alcuni passaggi notevoli sui demoni interiori delle persone (…“When your thoughts are not your own and you feel you’ve lost control…”).
Si ritorna a parlare di donne nella allegra Wood dove le chitarre di Keith Nelson e Stevie D – dai suoni potenti e ruvidi in tutto l’album – regalano un refrain arioso che s’impasta in modo delizioso ad un coro afrodisiaco.
Sex Appeal e Get With It sono i botti finali che la band ci regala per terminare l’album a passo di carica in modo dinamico e veloce con ritornelli freschi e vitali ad alta dose di… ehm rock’n roll!!! …banale a dirlo no ? Forse si, ma farlo non è semplice e loro rispettano il titolo dell’album non andando per niente fuori tema. Come canta Josh… “I think we can take it a full blast overdose of sex appeal !!!”.

IN CONCLUSIONE

In sostanza, se avete sempre amato il combo “pittato” di Josh Todd e di Keith Nelson questo Rock’n roll vi sorprenderà piacevolmente e s’incollerà alle vostre trombe di Eustachio come fosse marmellata, con melodie trascinanti e traspiranti energia e marciume. La band è maturata ma è anche riuscita a non perdere un briciolo di carica esplosiva che aveva agli esordi. A parte qualche episodio nella parte centrale che si allinea su melodie già sentite altre volte ci sono parecchie pallottole nel loro caricatore per poter fare abilmente centro in mezzo alle svariate uscite di qualità che ci sta regalando questa ricca seconda parte dell’anno.

© 2015 – 2017, Matteo Trevisini. All rights reserved.

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