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Recensione

75/100

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Sunstrike – Rock Your World – Recensione

29 Maggio 2014 78 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Aor Heaven

Tracklist:

01. Power Of The Dreams
02. Rock Your World
03. Fireball
04. Right Track
05. Roll The Dice
06. Rock It Out
07. Never Let You Go
08. Higher
09. Scream And Shout
10. Into The Light
11. Edge Of Life
12. Heat Of The Night

Formazione:

Christian Hedgren - voce
Joachim Nordlund - chitarra
Johan Lindstedt - batteria
Mats Gesar - chitarra
Fredrik Plahn - tastiere
Björn Lundqvist - basso

Contatti:

https://www.facebook.com/sunstrikeband

 

 

Ci vogliono una manciata di buone idee, il sound giusto e molto importante, non dimentichiamo di piazzare anche un buon cantante! Potremo sintetizzare così il mix che serve per partorire un buon album di Melodic Rock! Sicuri però che possa bastare?
I Sunstrike, band proveniente dalla prolifica Svezia, ci prova piazzando sul tavolo tutte le carte giuste per sfornare un prodotto decisamente valido che sulla carta potrebbe dar del filo da torcere a realtà già affermate quali Brother Firetribe e H.E.A.T.
Alla guida di questo nuovo attacco alle mura del melodic rock troviamo il chitarrista Joachim Nordlund ed il batterista Johan Lindstedt, stateghi di questo Rock Your World, a cui si aggiunge a rimpolparne le fila la voce di Christian Hedgren (Twilight Force e the Theander Expression) e prima carta di successo per questa opera a nome Sunstrike.
Christian infatti già si è fatto apprezzare per il lavoro svolto con i The Theander Expression e quindi siamo più che curiosi di vederlo alle prese con questo pezzo di classico melodic rock che pompa linfa da gente quale Europe e in giorni più recenti H.E.A.T.!
Quindi il sound dovrebbe anche essere di quelli giusti e la seconda carta viene scesa sul tavolo, così non ci resta che vedere se ci sono anche le giuste idee come così parrebbe.

Diciamolo subito, l’introduttiva Power Of The Dreams è un concentrato di ottime idee con un inizio quasi Bon Joviano dei tempi d’oro per un pezzo che poi si gioca il tutto per tutto su melodia, tastiere e la voce incalzante di Hedgren. WOW!
Continuando con l’ascolto però non può non venirci un piccolo dubbio, i pezzi sono si belli, ma come si capisce ascoltando anche le successive Fireball, Right Track, Roll The Dice, Rock It Out, non è che si assomigliano tutti un pò troppo? Lo stile è sempre quello, con un’ottima melodia diretta ed efficace a far da base, un buonissimo uso delle tastiere e la voce sempre sparata (forse troppo?) di Hedgren.
Come dicevo singolarmente i pezzi funzionano tutti, ma presi in un contesto unico tendono ad appiattirsi un pò e per fortuna a questo punto arriva Never Let You Go che spezza un pò la monotonia senza rilanciare con nulla di troppo originale ma almeno giocando su carte leggermente diverse, con una chitarra più presente e pressante, una voce un pò più modulata ed un gioco di cori di sicuro impatto! Molto bella anche la successiva Higher, partenza soffusa per una semi power ballad che avrebbe però meritato una prova vocale di Hedgren forse più intensa e giocata su tonalità un pò più basse… con The Theander Expression ci aveva forse abituati troppo bene da questo punto di vista! 😉
Con Scream and Shout, Into The Light si torna a giocare sullo stile dei primi pezzi che ci portano in conclusione facendoci passare per la buona Edge Of Life e per la conclusiva Heat Of The Night!

IN CONCLUSIONE

Partiamo dai difetti, manca di originalità, troppi pezzi si assomigliano e rischiano di oscurarsi così a vicenda. Secondo difetto, la voce di Hedgren che per quanto bella anche qui non riesce ad adattarsi ai vari pezzi rimanendo tendenzialmente molto in alto e aiutando così ad aumentare quel senso di appiattimento che si nota in troppi pezzi.
Ora però i pregi, perchè se alla fine ho optato per un 7.5 comunque vuol dire che l’album si risolleva in modo più che degno!
Ebbene, i pezzi se presi singolarmente sono tutti delle piccole bombe, ben confezionati, ben suonati e con il giusto mix adrenalinico che ti aspetti da un lavoro di questo tipo ma purtroppo come detto giusto sopra messi in un contesto unico è indubbio che purtroppo l’effetto “fotocopia” sia abbastanza elevato. Non si può dire che nell’album ci siano pezzi brutti o cali veri e propri, semplicemente tutto è troppo monotono!
Se riusciranno a risolvere questo unico neo che però pesa sulla votazione finale allora ci potremo trovare fra le mani l’ennesimo piccolo gioiello da incorniciare, per ora resta un buon lavoro sicuramente da ascoltare!

 

© 2014 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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