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Recensione

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Deep Purple – Now What?! – Recensione

16 Maggio 2013 8 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: earMUSIC/Edel

Tracklist:

1. A Simple Song
2. Weirdistan
3. Out Of Hand
4. Hell To Pay
5. Body Line
6. Above And Beyond
7. Blood From A Stone
8. Uncommon Man
9. Après Vous
10. All The Time In The World
11. Vincent Price

Formazione:

Ian Gillan - voce
Steve Morse - chitarra
Roger Glover - basso
Ian Paice - batteria
Don Airey - tastiere

 

A otto anni dall’ultimo studio-album Rapture of The Deep, tornano gli storici Deep Purple con il nuovo Now What?!. “E adesso”cosa ci aspetta? La domanda è d’obbligo anche perchè un gruppo che ha venduto milioni di dischi e che ha alle spalle oltre 40 anni di attività può far pensare ad un prodotto pubblicato solo per denaro o comunque trascurabile. E invece non è così: ci troviamo di fronte ad un album meno “diretto” rispetto ai classici, ma suonato con la classe e l’eleganza che solo questi veri Rocker sanno dare. La formazione, che è giunta ormai alla Mark VIII, è orfana dell’immenso Jon Lord, sostituto alle tastiere da Don Airey mentre alla chitarra Steve Morse ha gusto e classe in ogni singola canzone. I grandi Ian Gillan, Roger Glover e Ian Paice non hanno sicuramente bisogno di presentazioni….

L’album, composto da undici pezzi, è prodotto dal veterano Bob Ezrin (Kiss,Alice Cooper,Pink Floyd…) e parte forte con A Simple Man, dove l’hammond di Don Airey apre le danze e la chitarra di Morse rende il pezzo un classico dell’hard rock. Weirdistan cambia già personalità, sound moderno, voce effettata, una song veloce e diretta con un bel solo di synth. Out Of Land e Hell To Pay sono maestose grazie alle parti orchestrali, al solito grande lavoro della chitarra e l’hammond sempre presente. La sezione ritmica invece fa la differenza in Body Line, con il risultato di una canzone coinvolgente, frizzante e accompagnata dall’organo in netta evidenza. Above And Beyond è dedicata a Jon Lord; canzone con venature prog, di grande effetto. Blood From A Stone è blues puro; lenta, malinconica, con un refrain dove Gillan esprime tutto la sua potenza vocale. L’epica Uncommon Man è un insieme di chitarre-organo e orchestra e ci accompagna per oltre sette minuti di bellezza mentre Apres Vous suona più dura, rocciosa, sempre sorretta dall’hammond di Airey e dal basso in rilievo di Glover. All The Time In The World è il pezzo più radiofonico del lotto, pur rimanendo di alto livello mentre la conclusiva Vincent Price è la traccia più ambigua; suono duro,atmosfera cupa per una song diversa dal resto dell’album ma di grande impatto.

IN CONCLUSIONE:

Now What?! dimostra come i Deep Purple sappiano ancora graffiare e scrivere canzoni di alto livello e come abbiano l’hard rock che scorre nelle vene, confezionando un lavoro di alta caratura.

© 2013 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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