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Recensione

70/100

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KISS – Monster – Recensione

13 Ottobre 2012 7 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Universal Music

Tracklist:

1. Hell Or Hallelujah *
2. Wall Of Soud
3. Freak
4. Back To Stone Age *
5. Shout Mercy
6. Long Way Down
7. Eat Your Heart Out
8. The Devil Is Me
9. Outta This World
10. All For The Love Of Rock & Roll *
11. Take Me Down Below *
12. Last Chance

* migliori canzoni

Formazione:

Paul Stanley – rhythm guitar, vocals
Gene Simmons – bass guitar, vocals
Eric Singer – drums, percussion, backing vocals
Tommy Thayer – lead guitar, backing vocals

 

Inutile fare le presentazioni di una band leggendaria come i KISS, capace di vendere più di 120 milioni di dischi nel mondo dal 1973 a oggi. Simmons, Stanley e soci hanno dato ora alle stampe il loro album in studio #23 (se non ho sbagliato i conti), intitolato Monster e nei negozi a tre anni di distanza dal bel Sonic Boom del 2009.

Un disco che, a differenza del suo predecessore, risulterà però fin dai primi ascolti molto meno efficiente e convincente. Il songwriting lascia infatti un po’ a desiderare e, seppur le canzoni in generale siano tutt’altro che brutte, solo poche di loro riescono nel fondamentale compito di rimanere impresse fin da subito nella mente dell’ascoltatore. Un elemento questo (e mi riferisco alla capacità di impressionare a primo impatto) che era stato per lunghissimi anni il motivo dell’immenso successo di questi musicisti, e che ora sembra quasi del tutto svanito. E infatti con Monster tutto scorre sì bene, ma fatta eccezione per l’opener Hell Or Hallelujah, un bel singolo forte di un ritornello molto party style, Back To Stone Age, un motivo che ricorda un po’ i primi albori di questa realtà, All For Love of Rock N Roll, questo sì un grande pezzo davvero per musicalità e suoni in generale, e Take Me Down Below, un componimento ritmato e di grande qualità, nulla riesce a impressionarci più di tanto. E 4 brani pienamente riusciti sui ben 12 schierati non è lo standard KISS a cui siamo abituati, lo si deve riconoscere.

Così, se la struttura compositiva dei brani non riesce a elevare di molto la band dalla sufficienza, a salvare il gruppo da una valutazione da dimenticatoio saranno gli ottimi suoni di cui quest’album gode ma soprattutto la prova dei singoli musicisti, capaci di dimostrarsi ancora una volta dei fuoriclasse. Brevemente, Paul Stanley alla voce e alla chitarra ritmica trasmette sempre energia e carisma da vendere, mentre Gene Simmons appare come la solita bestia (in senso positivo ovviamente) sia allo strumento che con le sue corde vocali. Infine i ”nuovi” Eric Singer (batteria) e Tommy Thayer (chitarra) appaiono sempre più integrati, riuscendo anche qui nell’arduo compito di non far troppo pensare ai loro illustri predecessori grazie alle rispettive prove di grande qualità.

IN CONCLUSIONE

Non voglio dire che questo Monster sia un passo falso, certamente però il meccanismo compositivo dei KISS si è qui ora un po’ inceppato, risultando privo di quell’immediatezza di musiche, strofe e ritornelli che la band ha saputo sempre garantire ai suoi fans. Nulla di eccessivamente preoccupante però, i singoli musicisti appaiono anche qui sempre in perfetta forma e, con un po’ più di attenzione in fase di songwriting, sapranno regalarci presto altre musiche da antologia. Li vogliamo aspettare ancora.

 

© 2012 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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