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Jaded Heart – Common Destiny – Recensione

19 Luglio 2012 4 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Fastball Music

Tracklist:

01. With you
02. Saints Denied
03. Into Tears
04. Buried Alive
05. I Believe
06. Run and Hide
07. Are we Mental
08. My Destiny
09. No more Lies
10. Life is beautiful
11. Higher
12. Fire and Flames

Formazione:

Johan Falberg : Voce
Henning Wanner : Chitarra,Tastiere
Michael Mueller : Basso
Peter Ostros : Chitarra
Axel Kruse : Batteria

 

Decimo disco per i Jaded Heart, band tedesca nata sotto il segno del Rock melodico grazie al singer Michael Bormann; dopo l’abbandono di quest’ultimo il gruppo ha virato sul suono metal teutonico, sull’asse ultimi Edguy e Royal Hunt. Guidati da Johan Falberg (voce), Peter Ostros (chitarre), Henning Wanner (chitarra), Michael Mueller (basso) e Axel Kruse (batteria) i Jaded Heart producono la naturale evoluzione del precedente Perfect Insanity, datato 2009…

….Suoni potenti, assoli di chitarra e melodia sono la ricetta di questo nuovo lavoro intitolato Common Destiny e già dall’opener With You si ha la conferma di quanto detto; tastiere e chitarre a dettare il riff e suono energico vicino agli ultimi Edguy. Saint Denied torna al sound più hard rock e moderno ma manca di mordente anche a causa di un songwriting poco riuscito. Le seguenti Into Tears e Buried Alive sono due fulmini metal, l’intro di basso, la batteria, le chitarre a macinare riff e le melodie perfette le rendono le migliori songs del lotto. I Believe inizia con una chitarra dolce per poi esplodere in un hard rock degno dei primi lavori del gruppo. Peccato per il refrain poco incisivo. Passo falso. Run And Hide e Are We Mental ci riportano sul suono dei primi Edguy, un power metal di gran classe con grandi assoli tecnici ben eseguiti. My Destiny e No More Lies suonano molto hard rock e se la prima riesce a lasciare il segno, la seconda risulta piuttosto anonima essendo una via di mezzo tra una power ballad e un hard di classe con un refrain poco coinvolgente e un assolo fuori luogo. Si continua con la potente Life Is Beatiful che, con il suo metal tirato, tenta di risollevare il livello ma risulta anch’essa anonima nel ritornello, peccato in quanto la parte suonata è ottima. Higher parte con una chitarra acustica intrecciata a una elettrica per sfociare in una power ballad di gran classe, con cori, assolo di basso (eseguito da Markus Grosskopf degli Helloween) e di chitarra che lasciano il segno. Grande pezzo. Il lungo intro strumentale ci porta alla traccia finale, Fire And Flames, che col suo sound cattivo ma melodico rialza il livello con un pezzo di grande valore; un hard rock ai confini col metal dettato dai riff e gli assoli delle chitarre e una melodia trascinante.

IN CONCLUSIONE:

Un bel disco, i Jaded Heart trovano definitivamente ispirazione dal tipico sound metal tedesco, senza inventare nulla, ma riescono a regalare emozioni e song di grande spessore.

 

© 2012 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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