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Crazy Lixx – Riot Avenue – Recensione

17 Maggio 2012 11 Commenti Andrea Vizzari

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Whiskey Tango Foxtrot *
02. Young Blood *
03. Riot Avenue *
04. Fire It Up
05. Downtown
06. In The Night
07. Church Of Rock
08. Heatseeker
09. Sweet, Bad & Beautiful *
10. Be Gone
11. Only The Dead Know *

* migliori canzoni

Formazione:

Danny Rexon – Voce e Chitarra
Andy Dawson – Chitarra e Cori
Edd Liam - Chitarra
Loke Rivano – Basso e Cori
Joey Cirera – Batteria e Cori

 

Che la scena scandinava “ultimamente” (e neanche tanto) stia sfornando una grande quantità di giovani band in campo hard rock melodico è ormai alla vista di tutti. Abbiamo apprezzato moltissimo il grandioso ritorno di qualche anno fa dei “veterani” Treat, ma ci siamo anche sorpresi e divertiti con le nuove leve capaci di imporsi sul mercato con lavori freschi, moderni e ben costruiti come gli H.E.A.T., Work Of Art, Reckless Love, Crashdiet e Crazy Lixx. Proprio quest’ultimi, dopo un buon debutto come “Loud Minority” (2007) sono riusciti solo due anni più tardi a dare alla luce uno splendido album come “New Religion”, prodotto e curato dalle sapienti mani di Chris Laney. Per la band di Danny Rexon adesso bisognava soltanto confermare tutto il proprio talento con questo terzo album, “Riot Avenue” che, ancor prima della sua uscita, porta dietro di sé notizie non proprio incoraggianti. Primo fra tutti la scelta da parte della band di autoprodursi (scelta purtroppo errata, a posteriori) chiudendo di fatto la collaborazione con Chris Laney che aveva così tanto condizionato il sound di New Religion”, e in secondo luogo l’abbandono a fine registrazioni del disco da parte di Loke Rivano e Joey Cirera (rispettivamente bassista e batterista) per “divergenze artistiche”. Se a questo aggiungiamo le dichiarazioni del singer Danny Rexon che annunciava un deciso cambio di sonorità e una maggiore presenza delle chitarre in questo nuovo album allora i dubbi si fanno sempre più grandi.

Non che le melodie ottantiane e quei ritornelli anthemici siano definitamente scomparsi, quanto piuttosto in “Riot Avenue” la band ha scelto di adottare un appeal molto più sleaze che si può ricondurre a band quali Motley Crue o Skid Row piuttosto che Def Leppard o Poison come nel precedente LP, con maggiore enfasi ai riff di chitarra, il tutto condito da una produzione meno “pompata” ma più grezza e asciutta. I collegamenti col passato sono comunque presenti nell’ottima opener “Whiskey Tango Foxtrot” e da poche altre tracce come la titletrack “Riot Avenue” e “Church Of Rock” con i suoi potenti cori. Meritano di essere menzionate altre buone tracce come “Sweet Bad & Beautiful”, “Young Blood” (tiratissima e con un chorus straripante) o il singolo “In The Night” ma niente che si possa lontanamente avvicinare a canzoni come “Rock In A Hard Place” “21 Till I Die” o “My Medicine” nonostante la grande prestazione di Danny Rexon al microfono e di Andy Dawson alla chitarra, coadiuvato questa volta dal nuovo chitarrista Edd Liam. Per avere un lampo bisogna però aspettare “Only The Dead Know”, unica ballad del disco posta tra l’altro in chiusura in cui gli echi di Skid Row si fanno sempre più intensi grazie all’ottima prova di Rexon su un vestito vocale che sarebbe stato indossato perfettamente da un Sebastian Bach di “Slave To The Grind” (1991).

IN CONCLUSIONE

Per chi come il sottoscritto si aspettava il tanto decantato terzo disco della conferma o della maturità da parte dei Crazy Lixx, o una sorta di prosecuzione di quel terreno già esplorato con “New Religion” allora troverà questo nuovo lavoro della band svedese un deciso passo falso. Un songwriting spesso poco esaltante, una produzione lacunosa e deficitaria che poco riesce ad esaltare brani comunque non eccellenti e una virata verso territori più sleaze sono indubbiamente i motivi che fanno di “Riot Avenue” un buon disco e nulla più. Ovviamente, tutti i fan di sonorità più street e glam saranno contenti di questa leggera virata da parte del gruppo svedese, che va premiato per la buona prestazione da parte di tutti i musicisti capaci comunque di creare un buon album di hard/sleaze rock.

Alla prossima Crazy Lixx…

© 2012 – 2022, Andrea Vizzari. All rights reserved.

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