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Recensione

80/100

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After Hours – Against the Grain – recensione

14 Agosto 2011 2 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2011
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

01 – Stand Up
02 – Turn On Your Radio
03 – Eleventh Hour *
04 – Against The Grain
05 – Angel *
06 – When You’re Around *
07 – Hold On
08 – Let It Go *
09 – I Want Yesterday
10 – I Need Your Love *
11 – Eleventh Hour (Acoustic)

* migliori canzoni

Formazione:

John Francis - Voce
Tim Payne - Chitarra
Martin Walls - Basso
Chris Pope - Batteria
Sean McMenemy - Tastiera

 

Negli anni ottanta gli Inglesi After Hours riuscirono a sentire il profumo del successo grazie al loro album di esordio Take Off, ma rimarrà purtroppo solo un profumo effimero in quanto il gruppo non riuscirà mai effettivamente ad affermarsi.
Si dice che nella vita non sia mai troppo tardi ed ecco così tornare il gruppo capitanato dalla voce di John Francis con questo nuovo lavoro intitolato Against the Grain, che si preannuncia come un lavoro improntato all’AOR ma con influenze hard rock e progressive.

LE CANZONI

L’invito è chiaro, Stand Up, alzatevi e partite alla volta del sound siglato After Hours… 😉 Il pezzo in realtà è un classico esempio di AOR ben confezionato con una chitarra tirata senza strafare (immancabile l’assolo a metà dell’esecuzione), una buona melodica e la voce nasale di John Francis che si fa ancora più marcata durante il ritornello. Tutto sommato un buon inizio.
Si continua sullo stesso percorso con la successiva Turn On Your Radio, nettamente da sfruttare in sede live il bel coro del ritornello. Il respiro classico che ci ha accompagnati finora lascia il passo ad un souno più ricercato, a tratti sensuale, che troviamo in uno dei pezzi più particolari (e riusciti) di questo lavoro, Eleventh Hour.
Con la titletrack Against The Grain si torna su sentieri più classici in cui si accenna un tiro Hard Rock grazie ai riff taglienti di chitarra piazzati al momento giusto.
Angel gioca tutte le sue carte puntando sul lavoro vocale di Francis e sul bell’assolo di chitarra di Payne. Il risultato è un pezzo molto melodico che pur senza troppa originalità regala comunque un buon risultato finale.
Non poteva mancare una ballata ed ecco che When You’re Around arriva ad assolverne il compito. Il pezzo è bello, dai toni molto soft e la voce particolare di Francis riesce ad attrarre l’attenzione lasciandoci scivolare tranquillamente verso i lidi nettamente più rock della successiva Hold On.
Belle le tastiere di Let It Go che ancora una volta ricalca gli stilemi classici del genere tra belle melodie e grandi cori e lo stesso stile lo ritroveremo anche in I Want Yesterday. Senza infamia e senza lode.
Arriviamo così quasi in chiusura e lascia quasi spiazzati la bellezza di I Need Your Love, vero e proprio piccolo gioiello di questo After The Grain. Si parte in sordina con la voce espressiva di John Francis a farsi strada in un crescendo di melodia che consegna a noi il miglior pezzo dell’album.
Poco aggiunge in chiusura la versione acustica di Elevent Hour che risulta comunque piacevole.

IN CONCLUSIONE

Non male. Manca quel tocco in più che potrebbe decretarne il vero successo, soprattutto in un anno come questo segnato da veri e propri capolavori nel genere, ma è innegabile che questo Against the Grain giochi delle buone carte, riportando a noi una band ancora affiatata ed in grado di regalare bei pezzi.
Sicuramente un gradino sopra a tutto il resto lo sono le splendide Eleventh Hour e I Need Your Love, che elevano questo lavoro quel tanto che basta a renderlo comunque un acquisto da prendere in considerazione dagli amanti del genere.

© 2011 – 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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