LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

60/100

Video

Pubblicità

Danny Neubecker – Here I Am – Recensione

25 Luglio 2011 Comment Iacopo Mezzano

genere: Pop / Rock
anno: 2011
etichetta: Feedback Records

Tracklist:

1. You Light Up My Life
2. Believe Again
3. Here I Am *
4. All I Keep doing *
5. I Need You *
6. Everything You say
7. The Time Is Now
8. We Belong Together *
9. Unforgotten

* migliori canzoni

Formazione:

Danny Neubecker - voce

 

Il ventunenne Danny Neubecker è uno dei tanti volti emergenti della sempre ricca scena di artisti pop / rock svedesi e un ragazzo che, a discapito della giovane età, ha già avuto diverse esperienze come turnista per diversi gruppi locali.

Nel 2010, avendo composto un sostanzioso numero di brani, Danny decise che i tempi erano per lui maturi per tentare il grande passo, ovvero la registrazione del primo disco sotto il suo nome. Così entrò in uno studio discografico di Stoccolma per iniziare le sessioni di registrazione di quello che, a lavoro completato, sarà l’album Here I Am. Nove mesi dopo la fine della sessione in studio, il materiale finì nelle mani dell’agenzia Doolittle Group che offrì a Danny un contratto e la pubblicazione del disco sotto la Feedback Records. Con la fissazione della data di rilascio definita sul 25 agosto 2011 e l’annuncio della distribuzione Europea sotto la Sound Pollution e in USA sotto la Nightmare Records, il sogno di Danny Neubecker può considerarsi definitivamente realizzato.

LE CANZONI

You light up my life, brano d’esordio del disco, è un pezzo pop/rock leggero che ricorda molto le produzioni di un gruppo come i Maroon 5. E’ un pezzo allegro e spensierato, spiccatamente pop nella produzione e negli arrangiamenti e guidato dalla bella voce di Danny, abile nel guidare il pezzo lungo melodie molto semplici ma efficaci.
Believe Again è una ballata pop, dotata di un inizio soffuso e dolce come una ninna nanna. La base del pezzo, campionata, da notevole ritmicità e viene in parte accantonata solo sul finale, con il brano che acquista un po’ di venatura rock attraverso due brevi assoli di chitarra.
Title track e singolo, Here I Am, è una canzone energica e molto in stile party. Anche qui non manca la presenza di suoni elettronici e basi, seppur la chitarra e gli altri strumenti rock siano maggiormente percepibili rispetto alle due precedenti occasioni. Il ritornello, di scontata immediatezza, si rivela per l’appunto perfetto al ruolo di momento simbolo del disco.
Incentrato su un duetto tastiera e voce è il quarto brano All I Keep Doing. La traccia, che non è altro che una piacevole ballata d’amore, si valorizza di un’ottima prestazione vocale di Neubecker, qui davvero efficace col suo timbro dolce e sussurrato e ben supportato da cori vocali.
Un po’ più rock ma pur sempre ballata, I Need You, esprime ancora con efficacia sentimenti sereni e gioiosi. La chitarra qui si fa presente, attraverso arpeggi, brevi assoli sfumati e un riff semplice a centro pezzo e sui ritornelli. Se prima poteva essere azzardato, ora mi sembra lecito il paragone tra questo disco e il lavoro solista di Erik Grönwall, oggi voce degli H.E.A.T..
Ancora piano in apertura di Everything You Say, ancora melodie sognanti e romantiche. A valorizzare il pezzo, un testo semplice ma efficace e un’altra ottima prestazione vocale di un cantante che si rivela sempre in intesa con le canzoni lente e dolci.
The Time Is Now torna ad esibire la venatura pop di questo artista, attraverso le solite basi a supporto delle melodie. Seppur non sia tra le hit del disco, è un altro pezzo che scivola via bene lungo i suoi 3 minuti di durata.
Pen’ultimo pezzo, We Belong Together, è senza dubbio uno dei momenti migliori dell’intero lavoro, grazie a una tastiera molto dolce e ad arrangiamenti e basi molto azzeccate. Anche qui Danny conferma la sua abilità quando si tratta di usare la voce sussurrata, seppure si getti per due volte e poco prima del ritornello in alcune note più alte. Ottime le melodie.
Chiude Unforgotten, un brano di lunga durata (oltre i 5 minuti) ma abbastanza anonimo. Per oltre 4 minuti il pezzo si incentra, con gusto ma ripetitività, sulla solita voce sussurrata accompagnata dal piano, con un leggero ingresso di orchestrazioni con lo scorrere dei minuti. Poi la canzone acquista energia ma perde totalmente di efficacia, con la voce di Danny che sembra addirittura strozzata (per non dire stonata) sulle note alte. Fortunatamente il finale torna ad essere in stile con l’inizio del pezzo.

IN CONCLUSIONE

Here I Am è un disco pop rock di intenti ma effettivamente molto più pop che rock. Inoltre, 3/4 dei pezzi contenuti nell’album sono ballate. Insomma, chi cerca chitarre, acuti vocali o quant’altro che si allontani dal rock suonato su MTV, dovrà girare alla larga da questo disco. Danny Neubecker è un cantante di talento ma, almeno per quanto espresso in questo disco, inadatto a porre la sua voce con efficacia sui brani energici e sulle note alte. Nelle ballate e nell’abilità di trasmettere emozioni attraverso la sua voce sussurrata è, per inverso, davvero molto convincente. I testi appaiono semplici e per questo forse un po’ troppo adolescenziali e potrebbero quindi stufare molti ascoltatori. Nota positiva è che il disco, seppur presentando un motivo stilistico comune traccia per traccia, tende a non ripetersi e a mantenersi originale. Inoltre è un ascolto molto rilassante e scacciapensieri, magari adatto al relax serale dopo un’intensa giornata di lavoro. Le influenze principali, come detto in precendenza, le ricercherei in gruppi come i Maroon 5 e artisti giovani come Erik Grönwall, ma talvolta si possono sentire frammenti paragonabili agli ultimissimi lavori di Richard Marx (quelli più pop per intenderci) oppure ai dischi di James Blunt.

Di per se il disco sarebbe giust’appena sufficiente. C’è da contare che si tratta di un esordio di un giovane artista emergente e quindi, non attendendomi da questo lavoro in nessun modo elementi di maturità, direi che a fin dei conti una sufficienza la riesce a strappare, quantomeno come augurio per il futuro.

© 2011 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

Print Friendly, PDF & Email

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

0
Would love your thoughts, please comment.x