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Recensione

80/100

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Praying Mantis – Metalmorphosis EP – recensione

22 Febbraio 2011 Comment Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2011
etichetta: /

Tracklist:

01. Children of the Earth *
02. Praying Mantis
03. Lovers to the Grave *
04. Panic in the Streets
05. Captured City

* migliori canzoni

Formazione:

Chris Troy - basso e voce
Tino Troy - chitarra e voce
Andy Burgess - chitarra
Benjy Reid - atteria
Mike Freeland - voce

 

Un Ep in edizione limitata intitolato Metalmorphosis per festeggiare i trentanni dall’uscita di Time Tells No Lies. Questo il regalo che ci fanno gli inglesi Hard Rockers Praying Mantis, anche se nel loro caso parlare di semplice Hard Rock è riduttivo essendo loro stati tra i gruppi più influenti nella nascita del New Wave of British Heavy Metal (NWOBHM).
In Pratica i Praying Mantis hanno ripreso 3 pezzi dal loro album di debutto Time Tells No Lies (Children of the Earth, Lovers to the Grave e Panic in the Streets), il loro primissimo singolo omonimo (Praying Mantis) e infine un pezzo tratto dall’originale NWOBHM compilation Metal for Muthas (Captured City).
Il tutto è stato poi riarrangiato e risuonato dalla formazione attuale.

LE CANZONI

Si parte con il classicissimo Children of The Heart, il pezzo (come tutti gli altri) è stato un minimo riarrangiato, anche se in maniera molto soft che però basta a renderla un minimo più graffiante rispetto all’originale dell’81. L’assolo di chitarra è un unico brivido lungo la schiena!
Suona bene e funziona alla perfezione anche il trascinante ritmo di Praying Mantis, ma è con la successiva e stupenda Lovers to the Grave che si raggiunge l’apice di questa piccola raccolta. Bellissimo ed ispirato lento da oltre 5 minuti che volano via in un soffio.
Poco da aggiungere sugli ultimi due pezzi che chiudono questo piccolo salto nel passato, Panic in the Streets trasporta l’ascoltatore nel suo ritmo scatenato, ma sempre caratterizzato dal classico aplomb inglese stile Praying Mantis.
Si chiude il tutto con l’Hard Rock di classica fattura inglese di Captured City.

IN CONCLUSIONE

Approvo l’idea dei Praying Mantis di auto omaggiarsi con questo piccolo Ep in edizione speciale e approvo la scelta di non proporre un album completo che sarebbe ricaduto nel concetto di banale raccolta.
Invece i 5 pezzi, riadattati alla nuova formazione ma assolutamente fedeli agli originali, si ascoltano con piacere e questo Ep scorre via veloce regalando un pò di buon e classico British Hard Rock.
Consigliato agli amanti del gruppo e sicuramente un buon acquisto, ed essendo un Ep anche con poca spesa, per chi volesse riscoprire un pezzo della storia del New Wave of British Heavy Metal.

© 2011 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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