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Recensione

80/100

Video

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Issa – Sign of Angels – recensione

27 Settembre 2010 Comment Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2010
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Angels Crying
02. I’m Alive *
03. Give Me A Sign
04. River Of Love *
05. What Can I Do
06. Closer *
07. Unbelievable *
08. How Will I Know
09. As I Live and Breathe
10. Flying High
11. It’s Not Me *
12. Fallen Angel

* migliori canzoni

Formazione:

Issa (Isabell Oversveen): Voce
Peter Huss: Chitarre
Tim Larsson: Tastiere
Nobby Noberg: Basso
Uli Kusch: Batteria

 

Sicuramente l’uscita di questo disco non poteva passare inosservata… almeno per noi maschietti. 🙂
Il colpo d’occhio della copertina di Sign of Angels è notevole e la sventola biondo nordica di Issa (al secolo Isabell Oversveen) non passa proprio inosservata.  L’album è stato anticipato dal video I’m Alive (disponibile come bonus) che già dimostrava che oltre ad essere una gran… bella ragazza, Issa ha dalla sua sicuramente anche delle notevoli doti vocali.
Per tutti questi motivi ci prepariamo ad affrontare questo disco già con il giusto spirito… 🙂

LE CANZONI

Angels Crying parte subito nel migliore dei modi, un bel pezzo Rock pompato dalla melodia accattivante e che ci fa apprezzare da subito le doti vocali di Issa (notare la voceleggermente “nasale” della “bionda” che invece scompare nei pezzi successivi…).

I’m Alive, da cui è tratto il primo video,  è un pezzo Hard Rock di grande richiamo commerciale che meriterrebbe di essere trasmesso in radio, bella prova vocale, ritmo trascinante ed un testo che ti ritrovi a canticchiare quando meno te lo aspetti, un bel successo.

Give Me a Sign è la prima ed immancabile ballata ultra romantica che non poteva mancare in un progetto di questo genere.  La voce di Issa si fa più calda e profonda per farci palpitare il cuore.  Classica ma comunque di grande effetto.

River of Love ci riporta sulle vie del Rock, mantenendo comunque lo stile molto melodico che contraddistingue tutto l’album. Un riff di chitarra giusto prima di “incalzare” con la voce il ritornello da al pezzo la giusta impronta “rocchettara“.
What Can I Do strizza l’occhio in alcuni frangenti a progetti nordici quali gli Evanescence senza però eguagliarne la stessa atmosfera, comunque un’altra buona prova vocale.

Closer è forse il pezzo più Pop proposto da questo album, melodia semplice, stacchi piacevoli ed un ritornello di ottima presa che potrebbero portare questo pezzo a sfondare nei circuiti radiofonici tradizionali.

Si parlava di circuiti radiofonici tradizionali ed ecco che subito entra la ballata strappalacrime Unbelievable, che sicuramente non sfigurerebbe in un contesto musicale più commerciale, grande intensità ed una prova di grande versatilità vocale. Uno dei pezzi più convincenti di questo lavoro.

How Will I Know ritorna su ritmi più Rocker, con una chitarra pesante a battere il ritmo di fondo e la voce che va crescendo fino a raggiungere il suo massimo nel ritornello. Grande ritmo.

Sonorità più Aor per la successiva As I Live and Breathe, altro pezzo dal ritmo travolgente… che ci porta fino alla motocicletta che fa d’apertura alla successiva Flying High caratterizzata dalle sonorità dure.  Canzone che a tratti ricorda grandi gruppi come i Jaded Heart (prima della dipartita di Bormann) o i Gotthard, ma Michael Bormann e Steve Lee hanno dalla loro una “cattiveria” vocale che manca alla bella Issa ed il pezzo stenta a decollare.

Nettamente più nelle sue corde è invece la successiva It’s Not Me, in cui la bella voce regala un pezzo d’atmosfera e intensità notevoli.

Ci avviamo così al termine,  ma sinceramente la traccia di chiusura Fallen Angel si rivela una delle meno riuscite dell’album… banale,  poco incisiva e con addirittura la voce sottotono rispetto al resto dell’album… bruttina in definitiva.

IN CONCLUSIONE

Un buon debutto,  sicuramente lo stile è molto commerciale e potrebbe scontentare i rocker più duri, ma questo sinceramente non è un album rock duro e puro, anzi,  la componente melodica è molto forte in tutti i pezzi senza mai cercare alti livelli di raffinatezza, ma anzi quasi tutti propongono un sound lineare e diretto, come già detto molto commerciale.

Messo in chiaro questo punto diciamo che ci troviamo di fronte ad un album nettamente riuscito,  le qualità vocali ci sono e forse il punto forte di questa produzione targata Frontiers è proprio la versatilità vocale con cui Issa affronta i vari pezzi, si passa dal Pop al Rock sfiorando lati Aor e Metal.

Se a questo aggiungiamo alcuni pezzi (Unbelievable e Closer) che potrebbero risultare veri e propri blockbuster se trovassero un loro sfogo sui circuiti radiofonici tradizionali allora non possiamo che fare i nostri applausi per questa opera prima della bella Scandinava.
Se cercate un disco di rock melodico di facile ascolto sicuramente questo Sign of Angels è la scelta giusta.

© 2010 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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