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Recensione

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Yeah!Mutation – Ri(e)voluzione – Recensione

19 Giugno 2017 Comment Iacopo Mezzano

genere: Rock
anno: 2017
etichetta: ALKA Record Label

Tracklist:

1) Preludio
2) Guerra
3) Fuoco
4) Una Bandiera
5) La Veirtà Del Vincitore pt.1
6) La Veirtà Del Vincitore pt.2
7) Oltre Le Stelle
8) Alba
9) Attimo Di Follia
10) Ri(e)voluzione

Formazione:

Filippo Sgarbi – Chitarra, Synth
Sabella Spiga – Voce
Marcello Papotti – Batteria
Mattia Boldini – Basso
Marco Malavasi – Tastiere, Synth

 

Il progetto rock italiano Yeah!Mutation nasce come quartetto nell’agosto 2013, producendo musica propria, rock elettronico cantato in lingua madre, e trasformandosi poi in un quintetto nell’ottobre 2015. Nel 2017 l’uscita, via ALKA Record label, del disco Ri(e)voluzione, un concept album che si ispira alle grandi opere rock come The Wall dei Pink Floyd e Tommy degli Who.

Fondato su una storia che racconta di una persona comune, costretta a combattere nel nome di una bandiera in cui deve credere per forza, obbligata e indottrinata a credere che la realtà in cui vive, una realtà di totalitarismo, di estremismo e di censura totale, sia l’unica o, peggio, la migliore possibile, il platter si evolve in una storia di una ribellione verso questo sistema, una ribellione che si concretizza in un gesto tanto semplice, quanto proibito: quello di amare un altro essere umano.
Musicalmente, il disco si ancora alla tradizione rock italiana senza porsi precisi limiti, e durante la riproduzione l’ascoltatore potrà gustare momenti di rock classico, hard rock, progressive in egual misura, senza stupirsi mai di fronte a cambiamenti melodici o di atmosfera, che anzi lo trasportano con gusto sulle ali del bel ritmo di cui gode l’opera. La chitarra varia e mai troppo invadente di Filippo Sgarbi accompagna con intelligenza la voce intonata e carismatica della cantante Sabella Spiga – brava a interpretare i bei testi scritti dal gruppo -, con Marcello Papotti alla batteria e Mattia Boldini al basso che macinano chilometri ritmici con assoluta precisione, mentre Marco Malavasi alle tastiere completa la profondità sonora al platter.

I brani, che per continuità di cose andrebbero valutati nel loro insieme e non singolarmente, riescono a mantenere sempre alta la tensione lungo il minutaggio dell’opera, senza cali o riempitivi. Ciononostante, è giusto segnalare la bontà in particolare del singolo Una Bandiera, ma anche del brano in due parti La Verità del Vincitore, di forte denuncia nel suo testo. Senza dimenticare la chiusura finale affidata alla title track Ri(e)voluzione, lunga, complessa, progressiva, perfetta per riassumere tutte le migliori caratterstiche di questo emergente gruppo tricolore.

IN CONCLUSIONE

Con un messaggio importante di denuncia di fondo, ma soprattutto con tante qualità musicali, Ri(e)voluzione ci ricorda come esista ancora tanta musica underground italiana di livello pronta per essere scoperta.

Rock, progressive, opera rock, hard rock, entrano qui in gioco in un unico bel pacchetto, ben interpretato e composto in lingua italiana da un valido gruppo italiano: gli Yeah!Mutation.

© 2017, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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