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Recensione

71/100

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Audio Porn – Midnight Confessions – Recensione

04 Ottobre 2014 Comment Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: JK Records

Tracklist:

1 This Ain’t Paradise
2 Sin
3 Freak Like You
4 Lord Of The Thighs
5 Not Saying Sorry
6 Working It Out
7 I’ll Be Your Man
8 Steeple
9 Heaven’s Burning Down Tonight
10 Break Me
11 Drive

Ospiti:

Azriel St. Michael - Voce
Jeff Westlake - Chitarra
Byron Black - Batteria

Contatti:

http://www.audiopornmusic.com/

 

Due anni fa ero stato attirato da una copertina che mostrava un bel lato B femminile, oggi sono più che altro a caccia di miglioramenti e riconferme (nonostante la cover, sicuramente meno bella di quella passata, resti comunque invitante ed esplicita). Fatto sta, che anche questa volta non ho perso l’appuntamento con il nuovo disco degli Audio Porn, intitolato Midnight Confessions e da poco disponibile nel catalogo della JK Records.

Devo essere pazzo ma, al pari di Jezebel Kiss, trovo anche questo nuovo platter dell’esplicito gruppo capitanato da Azriel St. Michael, tutto sommato, un buon lavoro. Certo, nuovamente gli Audio Porn si dimenticano di dare un minimo di decenza ai suoni (creando un sound grezzo, sporco e mal tarato degno di una registrazione demo), e per questo dovrebbero essere subito accantonati, ma a questo punto credo che questa sia una scelta volontaria della band, con l’intento di avere in musica quello che, ad esempio, fanno i B movies su di una pellicola cinematografica. Così, al di là di questo evidente difetto, l’hard rock dei nostri continua a macinare riff densi di groove e calore, in un sound bollente, violento, sensuale, qua e là permeato di melodia e refrain cathcy, che davvero fa salire i bollori lungo tutta la cute. Jeff Westlake alla chitarra non smette mai di produrre riff corposi e massicci, e dannatamente distorti, nell’accompagnamento del leader Azriel St. Michael, ancora una volta maledettamente impreciso alla voce, ma carismatico e carico di attitudine come pochi.

Infine, il songwriting. Anche qui, canzoni più efficaci si affiancano a qualche calo, ma l’eneriga sprigionata da una pura hit come Heaven’s Burning Down Tonight vale da sola il prezzo dell’acquisto, e ci fa dimenticare le imprecisioni. Testi a luci rosse, degni delle luci sbiadite di un motel di periferia pieno di prostitute, alcol e droghe, accompagnano l’ascolto, tra il peccato tangibile di una Sin esplicita e carnale, e una Lord Of The Tights street e sporca come poche. Due canzoni, queste, che fanno da massimi apici di un album, ancora una volta, volontariamente di medio livello.

IN CONCLUSIONE

Se vi è piaciuto il debutto del gruppo, amerete anche questo nuovo Midnight Confessions. Gli ingredienti sono infatti gli stessi, la formula è inalterata, l’hard rock polveroso, caldo e (sessualmente) prestante. Che altro aggiungere?

© 2014 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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