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Recensione

93/100

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Brother Firetribe – Diamond in The Firepit – recensione

18 Maggio 2014 27 Commenti Matteo Alidori

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Spinefarm Records

Tracklist:

01. Intro
02. Love’s not enough
03. Far away fron love
04. For better or for worse
05. Desperately
06. Edge of forever
07. Hanging by a thread
08. Trail of tears
09. Winner take sit all
10. Tired of dreaming
11. Reality bites
12. Close to the bone

Formazione:

Pekka Ansio Heino - voce
Emppu Vuorinen - chitarra
Tomppa Nikulainen - tastiere
Jason Flinck - basso
Kalle Torniainen - batteria

Contatti:

http://www.brotherfiretribe.com
https://www.facebook.com/brotherfiretribeofficial?fref=ts

 

Dopo due works di altissimo livello (FALSE METAL e HEART FULL OF FIRE, premiato recentemente con il disco d’oro) i Brother Firetribe partoriscono a distanza di quasi sei anni DIAMOND IN THE FIREPIT pronto a scalare le classifiche di mezza europa.
Un fulmine a ciel sereno, un grande spiraglio di luce dopo un duraturo oblio come si evince dalla cover di questo terzo capitolo.

Un intro breve e cadenzato che ricorda un incontro di prove in sala di registrazione ci porta a LOVE’S NOT ENOUGH, song che ha tutte le caratteristiche per essere inserita nel “taccuino Live”.
Ritmo e assolo stupefacenti riescono a caricare l’ascoltatore inerme a tanta maestosità.
Il tempo per riprendere un po’ di fiato e nell’immediato un Two, Three, Four ci rimandano ad una certa Born to be my baby.
Trattasi di FAR AWAY FROM LOVE, bellissima canzone in perfetto “stile tribù di fuoco” dove tastiera, chitarra e basso creano un gran sinergismo.
FOR BETTER OR FOR WORSE, primo singolo dell’album, si dimostra una canzone perfetta. Strofe melodiche accompagnate da un gran lavoro di keyboard portano ad un pre chorus in crescendo fino all’esplosione adrenalinica del refrain…da urlo !!!!.
Ultimata tanta meraviglia eccoci di fronte alla prima vera ballad del platter: DESPERATELY. Altro pezzo “capolavoro” dei nostri cinque finnici. Su territori prettamente AOR si lascia trasportare dal timbro di Pekka fino a raggiungere l’apice in un ritornello dall’effetto immediato.
Anche nella successiva EDGE OF FOREVER si notano tecnica e padronanza strumentale di alto livello. Un richiamo glorioso agli eighties tanto rimpianti e mai come oggi resuscitati. Mentre in TRAIL OF TEARS e TIRED OF DREAMING i cinque diamantati tornano alle origini. Particolare la parsoniana HANGING BY A THREAD dove il ritornello rimanda agli Shy di Sunset and vine.
In WINNER TAKES IT ALL si fa l’eco ad un certo Sammy Hagar (qualcuno si ricorda la soundtrack di Over the top ?). Anche qui i Brother ripropongono una cover tratta da un film degli anni 80 interpretata in modo eccellente su vari profili.
Superba prova di Mr. “Keyboard man “Nikulainen in REALITY BITES, uno dei migliori brani di Diamond in the firepit candidato a secondo singolo.
Un finale con il botto in CLOSE TO THE BONE dove si riesce a captare lo zampino di Torsti Spoof (Leverage e The Magnificent). Stupenda.

IN CONCLUSIONE

Terzo centro nell’olimpo del rock melodico per gli scandinavi Brother Firetribe. Il lungo letargo è giustificato da questo DIAMOND IN THE FIREPIT dove i cinque maestri finnici ripropongono quel loro sound avvincente e mai scontato che ha fatto innamorare milioni di fans in tutto il mondo. Vedremo se nei restanti sei mesi qualcuno farà meglio di loro. Candidato a disco dell’anno? Comunque sia, ben tornati!!!

© 2014 – 2016, Matteo Alidori. All rights reserved.

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