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Recensione

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Three Lions – 3 Lions -Recensione

19 Aprile 2014 20 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Trouble In A Red Dress
02. Hold Me Down
03. Twisted Soul
04. Winter Sun
05. Just A Man
06. Holy Water
07. Two Hearts Beat As One
08. Kathmandu
09. Made For One Another
10. Magdalene
11. Don’t Let Me Fall
12. Hellfire Highway
13. Sicilian Kiss

Formazione:

Nigel Bailey – voce, basso
Greg Morgan – batteria
Vinny Burns – chitarre, tastiere

 

 

Tre Leoni inglesi e già la cosa profuma di campi verdi pronti alla battaglia, di epiche imprese e duelli memorabili. Aggiungiamo ancora un pò di pathos con la storia che segue due dei Leoni coinvolti, il leggendario Vinny Burns alle chitarre (Dare, Ten, Asia) e il suo compagno di ventura Greg Morgan (Dare, Ten) e per concludere ci vuole l’incognita, l’ultimo Leone a scendere in campo per la prima volta, Nigel Bailey che porta in battaglia la sua voce ed il suo basso.
Già, ma qui non ci troviamo di fronte ad un film che rievoca leggende e gloria di un passato di cavalieri e spade, ma i tre Leoni si trovano ad affrontare un terreno ben più ostico, quello dell’Hard Rock, che nel tempo ha consacrato eroi ma anche massacrato con estrema crudeltà chi si avvicinava troppo avventatamente sul suo terreno.
Se due dei tre personaggi coinvolti però portano un bagaglio che parla di Dare e Ten e se alle spalle vedono un reame glorioso come quello che ha saputo creare la Frontiers Records, direi che almeno sulla carta non mancano le buone intenzioni.

Togliamoci allora subito un pò di dubbi buttando li una domanda, ma Nigel Bailey dov’è stato nascosto finora? Non più proprio un giovanotto, il debuttante Bailey sfoggia una voce calda e profonda, un pò segnata dall’età che gli dona però quel non so che di poetico e vissuto che non può non ammaliare già dalle prime note di Trouble In A Red Dress anche se è su pezzi secondo me più tormentati e passionali come Two Hearts Beat As One che da il meglio di se.
Ammetto che dalle prime notizie su questa band che vede due Dare / Ten in formazione mi aspettavo un sound misto tra l’epico dei Ten e l’etereo degli ultimi Dare mentre invece qui il linguaggio è uno e uno soltanto, Hard Rock melodico a tutto tondo! Va detto però che la caratura, ed il passato di Vinny Burns e Greg Morgan regalano quel prezioso tocco di classe ed eleganza ai pezzi di questo lavoro che fa si che il suono risulti maturo e assolutamente ricercato, di classe insomma (ma di questo ne parleremo anche in conclusione! 😉 ).
Come dicevamo quindi si parla la lingua dell’hard rock melodico, anche se vedremo che non mancano comunque venature AOR qua e la, come in Magdalene. Quindi si parte con una serie di pezzi tirati come il trio di entrata Trouble In A Red Dress, Hold Me Down e Twisted Soul (che giro di chitarra in sottofondo che regala questo pezzo), Just a Man, la riuscitissima Holy Water dove chitarra, batteria e voce duellano per un posto di primo piano anche se lo ammetto sul ritornello la voce di Bailey spazza via tutto… ma che solo di chitarra che sa comunque regalare Burns! Sul piano “Hard Rock” merita ancora un accenno la bella Hellfire Highway, una vera e propria corazzata di batteria e chitarra.
Passiamo così a sviscerare il lato più dolce, romantico e passionale che vede le sue carte migliori sicuramente giocate sul disarmante incontro tra chitarra e basso di Winter Sun, prova fuori misura di Bailey alla voce! Un brano come questo vale da solo una carriera. Non è da meno però la soffusa ballata Two Hearts Beat As One dove questa volta sono voce e tastiere ad unirsi e a regalare la magia di questo pezzo, da segnalare gli azzeccati cori. Su stili più classici, ma non per questo meno riusciti, viaggia invece Made For One Another. Ultima nota per siglare il terzo centro pulito per questa parte più soft va sicuramente a Don’t Let Me Fall!
Ultime note per l’esotica Kathmandu e per la chiusura che non poteva essere altrimenti se non affidata ad un pezzo strumentale intenso ed evocativo come Sicilian Kiss.

IN CONCLUSIONE

Se ci penso, quello che contraddistingue i lavori che possono vantare il segno della chitarra di Vinny Burns è la Classe. Quel suono tremendamente Hard Rock che però non sfocia mai nella sferzata tanto per o nella irruenta e cieca furia che la passione può portare sulle corde. Tutto è dosato, ogni tocco, ogni riff e giro di chitarra, tutto parla di Classe.
Ascoltatevi una Winter Sun per capire di cosa sto parlando. L’hard rock solitamente parla una lingua dura e diretta che deve colpire senza pietà, qui invece si trasforma in un intreccio particolare, in un rincorrersi di attimi e note che ti si infilano sotto pelle man mano che le ascolti e alla fine non ti danno altra possibilità che ripremere il tasto play.
Non un lavoro forse immediatissimo ma che va gustato e rigustato più volte perchè troppe sono le pennellate date ad arte dai tre Artisti coinvolti per poter essere tutte svelate e scoperte ad un primo ed unico ascolto.
I Tre Leoni Inglesi escono quindi da questa battaglia senza un segno sull’armatura ma con noi letteralmente sopraffatti dalla loro musica. Sicuramente una delle band rivelazioni di quest’anno, Consigliatissimi!
Ora non ci resta che assistere al loro battesimo del fuoco sul palco del Frontiers Rock Festival!

 

© 2014 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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