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Recensione

83/100

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Redrum – Victims of our Circumstances – recensione

05 Maggio 2013 9 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2013
etichetta: RMB Records

Tracklist:

01. One of Us
02. Scream
03. You Can Buy No Hero *
04. Dust in Your Eyes
05. Empty Promises *
06. Pokerface *
07. Dirty White Boy
08. Mother I'm Coming Home *
09. Tear Down the Walls
10. Have a Nice Day
11. Victims of Our Circumstances *
12. You're the Voice *

* migliori canzoni

Formazione:

Michael Bormann - Voce
Athan Kazakis - Chitarra
Panos Baxevanis - Chitarra
Marco Grasshoff - Tastiere
Alex Kidd - Basso
Thanos Sarketzis - Batteria

 

Se vuoi mettere in piedi un buon album di Hard Rock melodico e sei uno a cui piace vincere facile… beh, non hai che da assoldare alla voce uno come Michael Bormann (ex-Jaded Heart, J.R. Blackmore, Bonfire, Zeno Roth, Rain) ed il gioco è fatto.
Un pò quello che hanno fatto i greci Redrum, ma chiariamo, se non hai però almeno un buon poker di pezzi da dare in pasto al tedesco e una buona formazione a supportarlo non è detto che il successo sia assicurato, anzi…
Per fortuna i Redrum sembrano non difettare ne in fatto di formazione, con in prima linea i due fondatori e chitarristi Athan ‘Lyssa’ Kazakis e Panos Baxevanis, ne in fatto di pezzi, cuciti a misura sull’ugola del tedesco Bormann.
Prima di addentrarci nei meandri di questo nuovo Victims of Our Circumstances un breve excursus nella storia del gruppo Greco. Infatti quello che ci troviamo tra le mani è il secondo lavoro firmato Redrum, il primo “No Turning Back” datato 2007 diede notorietà al gruppo tanto da portarlo a calcare i palchi con nomi del calibro di Bonfire, Tyketto, Krokus, Danger Danger, House Of Lords, Adlers Apetite, Blue Tears, Europe, Robert Plant e Glenn Hughes. In realtà per il sottoscritto il primo lavoro risultava ancora leggermente acerbo e dai tratti non propriamente ben delineati pur essendo un buon lavoro.
Vediamo ora cosa ci aspetta con questo Victims of Our Circumstances.

Tralasciamo a priori l’intro One of Us (si sa, sono contro le intro 🙂 ) e scendiamo in campo sulle note hard rock di Scream che inizia a delineare i tratti somatici di questo Victim of our Circustances, hard rock melodico classico classico.
E’ al terzo pezzo però che i greci piazzano un cazzotto da KO tecnico sulle note di You Can Buy No Hero, cantato stratosferico di Bormann, melodia azzeccatissima e la band che supporta il biondo tedesco in maniera assoluta. Uno dei migliori pezzi del genere che mi è capitato di sentire quest’anno.
Sprazzi dei Bon Jovi di vecchia memoria (quelli che ormai non esistono più) nell’introduzione di Dust In Your Eyes per un pezzo dal tratto roccioso donato dai tagli netti di chitarra. Solita grandissima prova di Bormann.
Si tira il fiato sul primo lento del lotto, la splendida Empty Promises, cantata e suonata in maniera impeccabile con un ritornello che fa lettaralmente volare con la mente ai tempi d’oro del genere. Pokerface e Dirty White Boy sanciscono e rimarcano il carattere hard rock del lavoro firmato Redrum e ci conducono verso il secondo ed ispiratissimo lento Mother I’m Coming Home. Ancora una volta il gruppo riesce a posare sull’ugola di Bormann un testo ispirato che la sua voce riesce a rendere vivo e vibrante. Da applausi l’interpretazione della band.
Tear Down The Walls scarica adrenalina ma risulta per il sottoscritto forse uno dei pezzi più deboli del lotto mentre l’intro dai tratti Southern Blues di Have a Nice Day ci regala una delle migliori incursioni di chitarra di questo lavoro ma è con Victims of Our Circumstances che i Greci riescono ad assestare un altro grande colpo alle costole dell’ascoltatore… e quel Heya Heya Heya He seguito da un tocco sfacciato di chitarra ti si infila in testa dal primo secondo.
Si chiude sulle note di You’re the Voice, cover riarrangiata in “Redrum Style” di un pezzo di John Farnham, che sigla definitivamente la buona caratura di questo lavoro.

IN CONCLUSIONE

Vi piace l’hard rock melodico classico classico suonato bene e supportato da una delle migliori voci del genere e potete chiudere un occhio sulla mancanza di originalità? Se avete risposto si, allora non vi servono altre informazioni, potete uscire e correre a comprare questo Victims Of Our Circumstances firmato REDRUM.
Già, perchè in definitiva basta dire che questo è un buonissimo album di hard rock melodico che può contare dalla sua su una serie di pezzi ben congegnati, una band in grado di dare un’ottima prova e un Bormann in forma smagliante.
L’unico difetto è proprio la mancanza di originalità sui pezzi, che attenzione, non vuol dire che non siano belli, ma solo che lasciano un pò quel senso di deja vù (o meglio “deja sentì“… 🙂 ) nelle orecchie dell’ascoltatore. Chiariamo però anche che l’originalità non penso fosse uno degli obiettivi della band in questo lavoro.
Quindi per chiudere… io l’ho adorato questo lavoro.

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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