Recensione

First Signal – First Signal – Recensione

02 Settembre 2010 5 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2010
etichetta: Frontiers Music

Dietro il nome First Signal si nasconde in realtà l’ultimo progetto dell’ex Harem Scarem Harry Hess, coadiuvato da un gruppo di supporto di tutto rispetto formato da gente del calibro di Dennis Ward (bassista e chitarrista dei Pink Cream 69) e con la partecipazione di Chris Schmidt alla batteria, Michael Klein alla chitarra, Eric Ragno alle tastiere e Darren Smith che fece parte anch’esso della prima formazione degli Harem Scarem.
La qualità del gruppo si vede dal risultato finale, un album riuscito, che non deluderà gli appassionati del genere. Curato sotto ogni aspetto e con una produzione veramente di gran classe.

LE CANZONI

L’open track dell’album è la trascinante This City, scelta anche come primo singolo e primo video, è già da qui si iniziano ad intuire le potenzialità dei First Signal.
Il testimone viene passato a When You Belive, simile per “spirito” alla precedente, ma sicuramente meno riuscita, soprattutto nel ritornello che perde di mordente cadendo un pò nel banale… peccato, perchè l’apertura della canzone aveva uno spunto molto interessante.
Fortunatamente si riprende subito alla grande e Part of Me si rivela una delle canzoni più riuscite dell’album, trascinante, melodica e con la voce di Hess in piena forma che ci regala veri brividi lungo la schiena, brividi che continuano ascoltando Crazy, ballad malinconica che mette un’altra volta in risalto la bella voce di Hess e la raffinatezza e la cura delle melodie che raggiungono il loro apice proprio con questa canzone (coinvolgente l’assolo di chitarra).
Spiazzante l’inizio simil Funky di Goodbye to the old Times (precedentemente registrata dagli IGNITION), canzone che oltre a questo che passa veloce senza lasciare nessun segno particolare. Di tutt’altro peso invece First Signal, che ci riporta su una musicalità simile a This City, con un ritmo incalzante dato dalla chitarra mai però troppo oppressiva.
Feels like love this time ed Into the Night ci portano invece verso forse la canzone meno riuscita di tutto l’album, che è When November Falls… troppo scontata e leggermente noiosa. Yesterday’s Rain e Naked Desire concludono invece degnamente l’album, molto belle tutte e due, anche se Naked Desire regala sicuramente qualche brivido in più.

IN CONCLUSIONE

Un bel disco, curato sotto ogni aspetto, con un sound molto melodico e sotto molti aspetti meno “duro” rispetto ai precedenti lavori di Hess con gli Harem Scarem. Maggiore morbidezza che si riscontra anche nei testi, più “vitali”, segno forse di una maggiore tranquillità mentale del cantante .
In  definitiva Harry Hess non ci fa rimpiangere i migliori Harem Scarem, anzi si risolleva in pieno dopo il mediocre album Hope (ultimo parto firmato Harem Scarem) e riesce a regalare un album in cui sicuramente la qualità è tanta. Se a tutto aggiungiamo un’ottima cura in ogni fase, che va dagli arrangiamenti, all’artwork del disco per arrivare fino alla produzione non possiamo che ottenere uno degli album più riusciti del suo genere di questo 2010.

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