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Recensione

85/100

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Gathering Of Kings – Discovery – recensione

30 Maggio 2020 5 Commenti Stefano Gottardi

genere: AOR
anno: 2020
etichetta: RN Records

Tracklist:

1. Starsleeper
2. Riders Of The Light
3. Heaven On The Run
4. December
5. Highway To Paradise
6. The One That Got Away
7. Lorelei
8. Moonlight
9. Revelation
10. Kiss From Above
11. From A Whisper To A Scream
12. Final Hour

Formazione:

Rick Altzi (Masterplan) – vocals (3,12)
Jonny Lindkvist (Nocturnal Rites) – vocals (4,8)
Apollo Papathanasio (Spiritual Beggars) – vocals (2,9)
Tobias Jansson (Saffire) – vocals (6,7,11)
Alexander Frisborg (Helldog) – vocals (5,10)
Victor Olsson – chitarra (2-12), basso (2,4-7,9-12), tastiere (1-12)
Nalle Påhlsson (Treat, Easy Action, Therion) – basso (3,8)
Efraim Larsson (Saffire, Streamline) – batteria (2-8)
Jonas Källsbäck (The Night Flight Orchestra) – batteria (9-12)

Ospiti:

Joel Selsfors – keyboards solo (12)
Erik Wiss – keyboards solo (7)
Henrik Sethsson – chorus (10)
Teresa Svensson – chorus (6,7,10)
Ron Dahlgren – chorus (10)
Mathias Kihlberg – flauto (9)

Contatti:

http://www.gatheringofkings.se/
https://www.facebook.com/gatheringofkingssweden/

 

I Gathering Of Kings sono nati come progetto melodic hard rock di Ron e Nina Dahlgren, fondatori dell’importante webzine scandinava e della relativa booking agency Rocknytt. L’intento dei due era quello di riunire una serie di musicisti svedesi e realizzare un disco sulla scia dei Phenomena o degli Avantasia. Con Victor Olsson (Saffire) ad occuparsi della stesura dei pezzi, ed il prezioso contributo di membri di Pretty Maids, Masterplan, Soilwork, The Night Flight Orchestra, Treat, Within Temptation, Eclipse e Crashdïet, nel 2019 ha visto la luce il debut album First Mission. Pubblicato dalla misconosciuta RN Records, ed introvabile in formato fisico praticamente appena uscito, il disco è riuscito grazie alla potenza della rete a far parlare parecchio di sé appassionati e addetti ai lavori. E perlopiù in termini positivi.

Dopo essersi anche esibiti dal vivo, trasformando in qualche modo il progetto in band, a poco più di un anno dall’esordio i Gathering Of Kings tornano sul mercato con questo Discovery. La line-up principale è rimasta pressoché invariata, anche se vanno registrate le defezioni di Chris Laney (Pretty Maids, chitarra), Jens Westin (Corroded, voce) Richard Larsson (The Night Flight Orchestra, tastiere), Erik Mårtensson  (Eclipse, chitarra), Martin Sweet (Crashdïet, chitarra), Robban Bäck (Mustasch, batteria) e Björn Strid (The Night Flight Orchestra, Soilwork, voce), e l’inserimento di Jonny Lindqvist (Nocturnal Rites, voce). La combinazione di diversi cantanti, non necessariamente legati al mondo dell’AOR/melodic rock, è stata la formula vincente del debut assieme alla penna di Olsson, sempre votata alla forma canzone senza mai lasciarsi tentare da inutili virtuosismi. Discovery non poteva quindi che seguire le stesse orme del suo predecessore, anche se bisogna riconoscere che l’assenza di un cavallo di razza come Björn Strid lasci un grande vuoto. In ogni caso il parco voci è ben nutrito ed il primo singolo che la band ha deciso di presentare, ormai quasi un anno fa, è stato “Heaven On The Run” con Rick Atzi (Masterplan) dietro al microfono. Un up-tempo melodic rock dal ritornello catchy e con un bell’intreccio di chitarre e tastiere a condurre i giochi. Il secondo singolo, “Moonlight”, ha invece avuto il compito di introdurre Lindqvist, ed è un brano che suona più classicamente hard rock di metà/fine anni ‘80, condito da un altro refrain memorabile. La terza scelta è ricaduta su “Kiss From Above”: cantata da Alexander Frisborg (Helldog, co-autore anche di quasi tutti i testi), la canzone è sognante e dannatamente ruffiana nei cori, e trova il suo punto di forza proprio nell’interessante timbrica. Il quarto singolo “From A Whisper To A Scream”, preso di petto dal frontman Tobias Jansson, tratta tematiche horror ma con un mood allegro ed energico che lo rende un immediato fan favorite. Con un biglietto da visita come questo è difficile attendersi un platter mediocre, ed infatti l’ascolto dell’intero lavoro evidenzia come si tratti di una ideale prosecuzione del debut, che difficilmente deluderà chi lo ha amato o convincerà chi non si è trovato sulla stessa lunghezza d’onda.

IN CONCLUSIONE

Ottimamente guidato da Victor Olsson, che oltre delle parti di chitarra si è occupato anche di quelle di tastiera e parte di quelle di basso, il treno dei GOK si lascia apprezzare in quasi tutte le stazioni in cui fa tappa. Dodici, non poche, per cui qualche momento di stanca è anche comprensibile, ma in definitiva l’ascolto di Discovery seppur non molto immediato è decisamente piacevole, complice anche la produzione moderna, dinamica e cristallina di Thomas “Plec” Johansson che conferisce un sound tutto sommato abbastanza personale e di facile identificazione. Il CD si presenta nel classico formato jewel case, accompagnato da un booklet di otto pagine contenente crediti e testi. Resta tuttavia discutibile la scelta di affidare la distribuzione fisica solo ad una manciata di webshop che rende la reperibilità del disco difficile e un po’ costosa.

© 2020, Stefano Gottardi. All rights reserved.

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