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Recensione

80/100

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The Slam – Hit It! – Recensione

20 Ottobre 2011 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Scarlet Records

Tracklist:

01. Wild Ride
02. Little Angel
03. Bad Blood
04. Tears In The Rain
05. Kisser
06. 90-50-91-Love
07. Saddle The Moon
08. Push On
09. Mr. Rock N Rolla
10. Hooked On Rock N Roll

Formazione:

Serge Simic - voce, chitarra
George Breed - chitarra, cori
Nik Marcos - basso
Mike Blacksmith - batteria

 

 

Esordio con l’etichetta italiana Scarlet Records per i The Slam, realtà musicale hard rock canadese e capitanata dal cantante e chitarrista Serge Simic, musicista che si dichiara amante di gruppi quali Kiss, Black Sabbath, Boston, Rolling Stones, AC/DC e Led Zeppelin.

A fronte di queste influenze, il disco, mixato a Los Angeles da Fabrizio Grossi (Steve Vai, Alice Cooper), non poteva che finire nel nostro mirino.. ecco quindi le nostre impressioni a riguardo.

LE CANZONI

Wild Ride apre in ottima maniera il disco, presentando fin da subito un riffing carico e roccioso che fa da preciso accompagnamento alla voce di Simic, che si rivela essere dotata di una bella timbrica ed energia, ben sprigionata sul bel ritornello immediato e senza fronzoli. Nota di merito anche all’assolo, molto tecnico.
Little Angel vede la partecipazione vocale di mr. Glenn Huges, in una prestazione che è inutile dire precisa e ammaliante.  La buona riuscita del brano non è però certamente merito solo di The Voice, con i The Slam ottimi accompagnatori della tessitura vocale di un componimento semplice, non eccessivamente forzato, ma ben strutturato.
Bad Blood presenta fin da subito un grande impatto sonoro, con chitarre in primissimo piano e basso e batteria a reggere la corda, con il cantato arricchito di effetti sulle strofe ma totalmente clean sul ritornello, molto melodico e trascinante.
Bella la mid-tempo Tears In The Rain che ricorda, attraverso un cantanto cupo e oscuro e alcuni parallelismi compositivi, passaggi di una band come gli Iced Earth. Altrettanto piacevole è la seguente Kisser, maggiormente energica e dal refrain entusiasmante, che prende l’ascoltatore fin dal suo primo ascolto. Ancora una volta c’è da rendere merito alle chitarre e in questo caso anche al basso di Marcos, che si da il suo da fare di sfondo alla melodia.
90-50-91-Love amplifica i richiami ai Kiss (già evidenti nei precedenti brani), con una vocalità molto calda e sensuale e un groove molto intenso, avvalorato da battiti di batteria molto densi e da chitarre che si lasciano apparentemente a sfondo.
Introdotta dalla sola batteria, Saddle The Moon porta alla luce piacevoli influenze Black Sabbath, con le parti di chitarra tortuose tipiche dello stile di Tony Iommi. La vocalità si mantiene vivace ed è ancora di primissimo piano l’assolo di chitarra, rapido, tecnico ed ispirato.
Di immediato impatto è Push On, un brano rapido e ritmato e ben sostenuto dalle chitarre, con nota di merito qui anche a Breed, abile ad accomapgnare con il suo strumento i passaggi solisti di Simic.
Inno al rock, Mr. Rock N Rolla bilancia la sfacciataggine di un cantato maschio e caldo ad una parte ritmica veloce e compatta, densa dello splendido conubio degli strumenti. Energia a non finire, che sfuma sulla conclusiva Hooked On Rock N Roll, cover tratta dal primo album solista del Kiss Peter Criss e canzonetta acustica a metà tra southern rock e country, che chiude con gusto questo album dalle mille sfacettature.

IN CONCLUSIONE

Hit It! è un ottimo esordio che porta alla luce una band tecnicamente molto valida e musicalmente ispirata. Il disco ha il grande pregio di divertire traccia dopo traccia, senza calare quasi mai il ritmo (non esiste una vera e propria ballata, elemento comunque tipico di questo genere) e rilevando sempre uno spessore tecnico-compositivo notevole, seppure lo schema delle canzoni sia pur sempre quello tipico dei canoni rock, senza particolari digressioni. Le influenze si rivelano quelle attese e in particolare sono i Kiss a fare da padrini virtuali a questo disco, che molto spesso tende a porgere tributo a questa storica realtà. Di contro forse manca il pezzo di totale rilievo, ma essendo questo disco un esordio di meglio non si poteva aspettare.
Il primo passo dei The Slam è dunque positivo, nell’attesa di poter saggiare questa band in sede live e vederla certamente maturare ancora con il prossimo lavoro. I presupposti per una nuova grande realtà ci sono tutti.

 

© 2011 – 2022, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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