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Recensione

80/100

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Million Dollar Reload – A Sinner’s Saint – Recensione

13 Settembre 2012 1 Commento Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

01. Fight The System
02. Bullets In The Sky
03. Blow Me Away
04. Can't Tie Me Down
05. Broken
06. I Am The Rapture
07. Wicked
08. Smoke 'N Mirrors
09. Headrush
10. Pretty People
11. It Ain't Over

Formazione:

Phil Conlon - Voce
Andy Mackle - Chitarre
Brian Mallon - Chitarre
Kie McMurray - Basso
Sean McKernan - Batteria

 

Proviene da Belfast la nuova proposta hard rock Million Dollar Reload, che grazie alla nostrana Frontiers Records sforna un album di grande spessore, figlio del rock losangelino ma anche di Ac/DcRattBuckcherry e tutto lo sleaze anni ottanta. Dopo il primo sconosciuto lavoro Anthems Of Degeneration i Million Dollar fanno breccia nel cuore dei maliconici fan dello sleaze rock con questo nuovo A Sinner’s Saint.

Andy Mackle e Brian Mallon alle chitarre, Kie McMurray al basso, Sean McKernan alla batteria e Phil Conlon alla voce formano un quintetto davvero esplosivo e grazie anche alle corde vocali sporche e ruvide di quest’ultimo l’album gode di una marcia in più.

Il lavoro si basa su un rock diretto, sanguigno, sporco, senza troppi fronzoli o suoni artefatti e con una produzione volutamente “essenziale” l’album riesce a sprigionare un’energia incredibile. Parlando delle canzoni non possiamo non citare il grande rock di Bullets In The Sky con grandi riff e ritornello da stadio, la seguente Blow Me Away con le sue Gibson sporche dove è impossibile rimanere fermi e la stupenda Can’t Tie Me down dove le guitar diventano più scure ma la voce di Phil ci fa cantare a squarciagola. A farci riprendere fiato ci pensa la ballad Broken, semplice, diretta, dove le chitarre acustiche e la loro dolcezza esaltano la song ma soprattutto la classe genuina di questi cinque ragazzi. Pretty People ci ricorda i primi Buckcherry con la voce che ricorda tanto quella di Josh Todd e la sei corde ci accompagna in un bell’assolo, corto ma coinvolgente. Ancora Fight The SystemSmoke ‘N Mirrors, Headrush dove possiamo trovare del gran hard rock dotato di grandi melodie con la solita classica ricetta che riesce così bene a Phil e compagni. La perla conclusiva It Ain’t Over ha segnali di Guns N’ Roses nel riff per poi esplodere nel rock più ruvido e riesce a chiudere l’album in maniera egregia.

IN CONCLUSIONE

Che grande scoperta questi Million Dollar Reload. Il quintetto ha classe e energia da vendere e lo ha dimostrato in questo bel lavoro. Grazie anche a Frontiers per averci proposto questo album.

© 2012 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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