LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

83/100

Video

Pubblicità

Styx – Crash Of The Crown – Recensione

27 Luglio 2021 12 Commenti Samuele Mannini

genere: Pomp/Prog Rock
anno: 2021
etichetta: Universal music

Tracklist:

01. The Fight of Our Lives
02. A Monster
03. Reveries
04. Hold Back The Darkness
05. Save Us From Ourselves
06. Crash Of The Crown
07. Our Wonderful Lives
08. Common Ground
09. Sound the Alarm
10. Long Live the King
11. Lost At Sea
12. Coming Out the Other Side
13. To Those
14. Another Farewell
15. Stream

Formazione:

Lawrence Gowan – voce e tastiere
James “JY” Young – voce e chitarra
Tommy Shaw – voce e chitarra
Ricky Phillips – basso e cori
Chuck Panozzo – basso e cori
Todd Sucherman – batteria

 

Diciassettesimo album per gli Styx in quasi cinquanta anni di carriera, eppure in tutte le loro numerose incarnazioni si riconoscono al volo, c’è quel trademark intrinseco che li rende unici pur spaziando da Pieces Of Eight, Cornerstone, Edge Of The Century fino ad arrivare questo Crash Of The Crown. Quarantanove anni, tanti interpreti, tanti stili, ma tutto suona dannatamente Styx.
Ormai orfani da tanto tempo di Dennis De Young (e permettetemi di dire che peccato), i nostri propongono un disco antico e moderno allo stesso tempo, c’è un recupero delle sonorità seventies, ma senza scadere nell’obsoleto, adeguatamente moderno pur nelle sue connotazioni vintage.

L’opera si snoda in quindici tracce, alcune delle quali non sono altro che bridge musicali che servono a legare le canzoni in un unico concept in piena tradizione prog. Infatti a dire il vero, il primo singolo preso a se stante non mi aveva catturato in maniera particolare, potendo ascoltare invece tutto il disco in maniera organica, tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto ed il mosaico fatto dagli intrecci vocali, di parti pomp/prog e tessiture acustiche prende la sua immagine definitiva. Gradevolmente retrò sono anche i numerosi omaggi al Queen sound che rendono il disco una opera rock a tutto tondo che sfugge alle classificazioni di genere in senso stretto e questo è senz’altro un bene. Pur essendo un’album interamente concepito  in epoca pre pandemica è stupefacente come i testi si adattino perfettamente al nostro tribolato periodo e canzoni come The Fight of Our Lives ed  A Monster sono lì a ricordarcelo.

Tutti gli interpreti forniscono una prova di livello eccelso e le armonie vocali di Tommy Show, fanno ancora venire i brividi, la sezione ritmica composta da Todd Sucherman e Ricky Phillips è precisa e di classe e contrappunta benissimo tutti i vari cambiamenti stilistici presenti.

Citare le canzoni in questo caso ha poco senso, infatti, come dicevo, l’opera si apprezza veramente se seguita per il suo intero filo conduttore, detto ciò lasciatemi citare Hold Back The Darkness, Save Us From Ourselves e Sound The Alarm perché sono canzoni….Assolute.

In estrema sintesi direi, Dio benedica gli Styx e…..passate immediatamente alla cassa grazie, non frapponete altro tempo tra voi e questo gioiellino.

© 2021, Samuele Mannini. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

12
0
Would love your thoughts, please comment.x