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Recensione

91/100

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Dennis Churchill Dries – “I” – recensione

16 Giugno 2015 13 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2015
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

01. Heard It On The Radio *
02. “I” *
03. Home
04. Unbroken *
05. Song For The Living *
06. Pictures *
07. Can You Feel It
08. Pieces *
09. She Loves You
10. So Good To See You
11. Home (acoustic version)

* migliori canzoni

Formazione:

Dennis Churchill Dries - voce, basso, tastiere, chitarra acustica
Paul Sabu - chitarre, tastiere, cori

Contatti:

http://www.dennischurchilldries.com
https://www.facebook.com/pages/Dennis-Churchill-Dries/1388522911449616

 

Voce di quelle vere, autentiche, che il tempo ha formato, ferito, bruciato e rese uniche… questo è al momento Dennis Churchill Dries, ovvero una grande grandissima Voce! Corde vocali levigate sulla carriera dei White Sister, che possono vantare due ottimi album di AOR / Melodic Rock negli anni ’80, e dei successivi Tatto Rodeo.
2008 e i membri originali dei White Sister Dennis Churchill Dries, Rick Chadock, e Garri Brandon si riuniscono per uno show al Firefest e si reinizia a parlare di nuova musica insieme. Purtroppo la vita non sempre segue il passo con i sogni e le speranze (della band e dei fans) e con la morte nel 2012 di Rick Chadock il nuovo cammino dei White Sister si interrompe bruscamente.
Ci vorranno due anni perchè Dennis riesca a rimettere insieme i pezzi umani e professionali che la perdita di Chadock, amico e partner musicale per oltre 35 anni, gli ha lasciato tra le mani, ma complice anche l’incontro con Paul Sabu il 2014 porta nuovamente DCD a mettere mano a note e testi e quello che esce è semplicemente questo “I”.

Heard It On The Radio è un gran pezzo che gioca con il melodic rock su cori e ritornello poggiandole su un ottimo lavoro di chitarra. Voce calda, carismatica, in grado di emozionare e trasmettere brividi già dalle prime note.
“I” è un urlo, ma non di quelli strillati al cielo. E’ un urlo elegante che parte con la sola voce di Dennis Churchill Dries che nel seguire si fonde su una melodia riuscita che si insegue su cori e controcori bilanciati. Anima messa a nudo in bilico tra forza e voglia di rivincita “I” è il perfetto manifesto dell’Artista che la esegue. Bellissimo il solo di chitarra.
Home è forse il pezzo dalle atmosfere più cupe, si parte lenti per aggiungere stile con la chitarra ritmica tra saliscendi vocali di notevole fattura. La successiva Unbroken torna a pestare il piede del melodic rock cantautorale, ancora una volta un testo ispirato, cori ed una voce magistrale portano a segno il pezzo.
Si entra in quello che è il cuore intimista dell’album con la magnifica sofferenza che traspare dalle note di Song For The Living. Lasciatela scorrere, lasciate che le note si aprano un varco e seguitene ogni parola del testo… emozionante…
Pictures è un pezzo di una dolcezza infinita che ancora una volta scosta i veli sulla duttile voce di Dennis Churchill Dries. Tratti quasi seventies e Zeppeliani per il solo di chitarra di Can You Fell It.
Il piano unito alla voce lenta e trascinata rendono Pieces una pugnalata al cuore, lenta e malinconica ci porta alla più frizzante e vibrata She Loves You che ci conduce per mano verso la conclusiva So Good To see You, giocata tutta su chitarra acustica e voce. Resta ancora il tempo per una sorta di “bonus track”, ovvero la bella versione acustica di Home che in questa versione acquista ancora più fascino.

IN CONCLUSIONE

“I” è un album assolutamente personale, fortemente intimista ed ispirato, che non segue nessun cliché e nessuno stile predefinito ma trascina l’ascoltatore in un lungo viaggio nell’attuale “Io” che è Dennis Churchill Dries. Un album in grado di spaziare tra pezzi di vibrante melodic rock come Heard It On The Radio, intimisti e soffusi come la toccante Song For The Living passando per pezzi più cupi come Home tutto giocato su una voce personale e dal profondo carisma come quella di Dennis Churchill Dries e condito da testi dai tratti ricercati e mai banali.
Difficile categorizzarlo, se non sotto l’unica caratteristica che contraddistingue tutta l’opera, qualità! Un lavoro che è impossibile ascoltare distrattamente perchè quella nota, quel passaggio, quella voce così dannatamente “viva”, quel testo che ti si appoggia addosso come una seconda pelle ti riportano sempre sul pezzo che stai ascoltando.
Forse il modo migliore per descrivere questo “I” è semplicemente quello di dire che è un album “vissuto” che mette a nudo sogni, speranze, vittorie, cicatrici e sofferenze di un grande Artista.
Una Scoperta!

© 2015 – 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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