Recensione

ColdSpell – Out From The Cold – recensione

18 Febbraio 2011 Comment Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Escape Music

A due anni di distanza torna il potente sound degli svedesi ColdSpell.  Con il loro primo album Infinite Stargaze (2009) colpirono nel segno grazie soprattutto alla profonda voce del cantante Niklas Swedentorp ed ai tecnicismi messi sul piatto dalla chitarra dello straordinario Micke Larsson.
La loro musica riesce a fondere sapientemente il meglio dell’hard rock di stampo Euporeo quali ad esempio gli ultimi Europe ed in più donano, grazie alla qualità dei componenti della band, una buona dose di raffinata ricercatezza al loro sound generale.
Questo ha decretato due anni fa il successo del loro debutto ed ora i ColdSpell sono tornati per bissare e riconfermare quanto di buono già dimostrato allora.

LE CANZONI

Heroes, già anticipato da un video, mette subito sul tavolo le migliori carte dei ColdSpell fatte da una voce sempre profonda e tagliente, una linea melodica ricercata, una sezione ritmica di tutto rispetto e riff di chitarra potenti ed incisivi.
Sembra incredibile ma Run For Your Life riesce a piazzarsi addirittura un gradino sopra alla precedente Heroes grazie ad un ritmo più deciso e accattivante. Perfetta l’alchimia creata dalla voce e dalla chitarra. Per il resto è pura classe all’opera.
One in a Million grazie al solo di chitarra che dona “aria” al pezzo ed agli incisivi cori riesce ad entrare in circolo nei nostri timpani senza troppi problemi.
Una risatina ci intruduce ai rocciosi riff messi in gioco dalla chitarra sempre ottima di Micke Larsson ed i ColdSpell regalano con Six Feet Under uno dei momenti più riusciti di questo Out From The Cold. Godetevi il solo di chitarra veramente sublime!
Si lambiscono i territori del power metal con l’introduzione della successiva Time in cui si fa nuovamente apprezzare l’ascia di Michael Larsson e ancora una volta stupisce la prova vocale del bravo Niklas Swedentorp che mantiene alto l’onore dei grandi singer nordici in ambito Hard Rock, in primis il grande Joey Tempest.
Si continua l’ascolto con un altro pezzo di grande forza che con Save Our Soul mette nuovamente in risalto l’ottima sezione ritmica su cui possono contare i ColdSpell.
The King rallenta temporaneamente il ritmo della corrazzata messa in campo dai ColdSpeel e fa apprezzare anche il loro lato più intimo e soft, lato che forse avrebbe meritato uno spazio un pò più ampio su questa loro ultima fatica.
Infatti Fate riprende molto velocemente i toni Hard che segnano indelebilmente quasi la totalità dei pezzi di questo Out From The Cold… comunque questo resta un altro pezzo di granitico hard rock made in ColdSpell.
Seven Wonders riporta su territori più melodici e sancisce un altro punto a favore di questo lavoro, grazie come al solito alla bella prova vocale unita ai riff penetranti a cui ormai ci ha abituati il buon Larsson. Angel Eyes affonda duro come un colpo in pieno stomaco. Inoltre si merita la palma per il miglior ritornello dell’album.
Da gustarsi ogni singolo tecnicismo presente nell’introduzione di Heading For Tomorrow che più che altro serve ancora una volta a sancire la bravura degli artisti che tessono i fili dietro al moniker ColdSpell.
Il tutto si conclude con l’entrata blues di Out From The Cold che in breve tempo si trasforma in un pezzo martellante e dai tratti nettamente metal… bello, anche se forse un pò di sana dolcezza ce la saremmo meritata in chiusura! 😉

IN CONCLUSIONE

Un album che merita almeno un ascolto, anche se per essere apprezzato a fondo sicuramente avrà bisogno di un pò più di tempo da dedicargli. I ColdSpell dimostano di essere una band di tutto rispetto e con Out From The Cold hanno messo in risalto sicuramente alcune delle loro parti migliori fatte di un’ottima sezione ritmica, tastiere sempre precise ed una chitarra che molte band si possono solo sognare ed infine una voce più che adatta al contesto.
Quello che ne esce è un album molto tecnico, preciso in ogni minimo passaggio e suonato con una classe e maestria veramente oltre la media. Purtroppo però Out Of the Cold non è esente da qualche difetto, primo fra tutti lo stile troppo simile che segue un pò tutti i pezzi dell’album con le eccezioni di pochissimi frangenti come la semi ballad The King.
Altro punto a sfavore è proprio il fatto che forse qualche pezzo più lento avrebbe giovato a rendere l’ascolto meno ripetitivo, anche perchè con The King i ColdSpell dimostrano che anche sotto questo punto di vista possono veramente esaltare l’ascoltatore. Per il resto rimane un prodotto nettamente valido che farà sicuramente la felicità degli amanti dell’Hard Rock più duro di stile nordico.
Se i ColdSpell saranno in grado nel loro prossimo lavoro di limare le piccole imperfezioni che scalfiscono leggermente questo Out From The Cold allora ci troveremo veramente fra le mani un capolavoro… per ora possiamo tranquillamente ingannare l’attesa con questa comuque loro ottima seconda prova!

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