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Recensione

87/100

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The Theander Expression – Chaos, Dreams & Love – Recensione

16 Settembre 2025 Comment Samuele Mannini

genere: Melodic Rock
anno: 2025
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:

1. The Pursuit Of Serenity, 2. Too Many Miles, Too Little Time, 3. I’m Moving On (Like You), 4. Locked Out In The Cold, 5. Here And Now, 6. A New Strange Kind Of Emotion, 7. Did You Ever Intend To Stay?, 8. Free With A Broken Heart, 9. Love Song For No One, 10. You Left in the Middle of the Night, 11. Chaos, Dreams & Love

Formazione:

Andrée Theander: guitars, vocals, bass, keyboards
Johan Ludivg Rask: drums, percussion
Bob Frizdema: keyboards
Christoffer Särnefält: vocals on track 5
August Rauer: vocals on tracks 7, 10
Chandler Mogel: vocals on tracks 1, 2
Christian Eriksson: vocals on track 11
Andrew Freeman: vocals on tracks 3, 8

 

Da quando mi capitò di fare la recensione del disco dei Cap Outrun nel dicembre del 2021 (QUI la recensione), devo dire che attendo sempre con una certa trepidazione un nuovo disco di Andrée Theander, ed infatti anche con il successivo progetto Clouds Of Clarity del 2022 (QUI la recensione) sfornò un disco che finì dritto nella mia top ten di fine anno. Figurarsi quindi il mio fremito quando abbiamo ricevuto il promo di questo ‘Chaos, Dreams & Love’. Se dal punto di vista del genere nei Cap Outrun si affrontava il melodic rock con un punto di vista più progressivo, e con i Clouds Of Clarity si esplorava il lato più orientato al pop sofisticato, qui invece si affronta il genere con uno spettro molto più ampio, con arrangiamenti sonori che variano dall’AOR più classico fino a qualche sonorità non così lontana dall’hard & heavy di fine seventies.

Proprio la capacità di spaziare a così ampio spettro all’interno del genere e l’attenta scelta del cantante giusto per ogni canzone rendono il disco vario, godibile e a volte persino sorprendente, il che, in questi periodi di forte omologazione sonora, è senz’altro un bene.

Partiamo dunque con ‘The Pursuit Of Serenity‘, che apre l’album nel migliore dei modi, presentandosi come una traccia di AOR scattante, orecchiabile e ricca di energia. La voce di Chandler Mogel la fa da padrona, con una performance che non conosce cali di intensità. Il brano, pur immediato e fruibile, è impreziosito da un raffinato lavoro di chitarra che ne amplifica l’impatto complessivo. Discorso simile vale per la seguente ‘Too Many Miles, Too Little Time‘, che però si distingue per un’aura rock intrisa di richiami agli anni ’70, esaltata dai riff di chitarra dal gusto classico e dai suggestivi interventi di organo Hammond. Il risultato è un pezzo coinvolgente, arricchito da cori ben in risalto e da un assolo di chitarra esemplare, capace di catturare l’attenzione dall’inizio alla fine.

In ‘I’m Moving On (Like You)‘, la potente voce di Andrew Freeman viene piegata alle esigenze melodiche della canzone con un ottimo risultato, mentre la seguente ‘Locked Out In The Cold‘, interpretata dallo stesso Andrée, è un piccolo capolavoro di arrangiamenti e di delicati tocchi sulle corde. Se servisse un esempio di come il gusto degli arrangiamenti possa enormemente nobilitare un brano, questo potrebbe essere un esempio lampante.

So che sto scivolando in un track by track probabilmente tedioso, ma credetemi: qui le tracce da non menzionare sono veramente poche. Farò quindi un volo planato sulle altre che ritengo le migliori, quale la bluesy ‘Here And Now‘, con protagonista la voce di Christoffer Särnefält, e l’ottima e in perfetto modern Swedish style ‘Did You Ever Intend To Stay?‘, con August Rauer dietro il microfono. Due paroline in più merita ‘Free With A Broken Heart‘, con Andrew Freeman: qui si va addirittura a sfiorare l’heavy metal di fine seventies, con un riffing cupo e inserti di Hammond non molto lontani da quello che lo stesso Freeman ha proposto quest’anno con i Sign Of The Wolf, ad ennesima riprova dell’estrema versatilità compositiva del buon Andrée Theander. Una menzione finale per la ballad ‘You Left in the Middle of the Night‘, delicata, deliziosa e sognante.

Insomma, un disco che, come ho detto, esplora il rock melodico in tutti i suoi meandri: moderno, ma con riferimenti ben piantati nella storia, che ha ritmo e non annoia; anzi, ad ogni ascolto fa scoprire un dettaglio in più della musica che tanto ci piace.

© 2025, Samuele Mannini. All rights reserved.

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