Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
04 Giugno 2025 4 Commenti Denis Abello
Diciamocelo, dopo sei anni di fermo non so se qualcuno si sarebbe aspettato una nuova edizione di quello che per sei edizioni è stato uno dei migliori Festival Hard e Melodic Rock d’Europa. Per fortuna il presidente della Frontiers, ovvero Serafino Perugino, è stato abbastanza folle da voler riaccendere i riflettori su questo meraviglioso evento!
Così il 2025 ha rivisto svettare per tre giorni (25, 26 e 27 aprile) sull’Italia (in quel luogo culto che è il Live Music Club di Trezzo sull’Adda) la bandiera del miglior Hard Rock e Melodic Rock / AOR.
Diciamoci anche questo, se il patron della Frontiers ha voluto riscommettere sul Frontiers Rock Festival, a questo punto possiamo dire che la scommessa è stata pienamente vinta. Sul palco sono saliti 21 Artisti per un tolate di 27 esibizioni, contando anche le acustiche, e nessuno ha mancato l’obiettivo di coinvolgere il pubblico e portarsi a casa, chi più chi meno, un valido show. Ci sono poi state punte di vera eccellenza come vedremo a breve sviscerando le varie esibizioni.
A questo giro inoltre il pubblico ha abbracciato questa nuova possibilità di aver un Evento di questa portata in Italia e diciamo che rispetto ad altre edizioni l’affluenza è stata sicuramente migliore, con la giornata di sabato a farla da leone.
DAY 01
FANS OF THE DARK
Il Festival riparte con questa giovane band Svedese che sinceramente reputo una delle migliori novità sotto l’ala di mamma Frontiers! Con tre ottimi album all’attivo, un cantante particolare e carismatico e una band di livello le premesse erano ottime e le mie speranze alte!
Non tutti forse sanno però che poco prima di partire per l’Italia la band ha avuto un contrattempo e per problemi personali ha “perso” il suo batterista Freddie Allen, che è anche uno degli “ideatori” di questa band… e qui capita il Miracolo!
Recuperato al volo un Italianissimo batterista che risponde al nome di Marco Sacchetto (attualmente in forze ai Temperance) che in una notte si è studiato la scaletta e “fresco come una rosa” (dopo una notte tempestosa) si presenta sul palco e permette alla band di portare a casa il concerto! A questo punto ci si poteva aspettare uno show leggermente sottotono ed invece i Fans Of The Dark spingono e forti della presenza scenica e della voce del frontman Alex Falk unita a dei brani che dal vivo funzionano si mettono in tasca una bella esibizione che infiamma da subito il già numeroso pubblico sotto al palco. Chiudono con una cover dei Balance! Hanno vinto tutto!
Dimenticavo, il buon Marco Sacchetto se la giostra come se avesse sempre suonato con loro e i Fans Of The Dark ne escono da assoluti vincitori! Onore a Marco e applausi alla Band! Bravi davvero!
SETLIST
Night of the Living Dead
Life Kills
Christine
Let’s Go Rent a Video
Find Your Love
The Neon Phantom
In for the Count (Balance cover)
ART NATION
Attesi da tanti anche grazie al frontman Alexander Strandell, una delle “Voci” del momento. Anche loro Svedesi, al pubblico sembrano non dispiacere ma al sottoscritto risultano forse un pochino troppo freddi.
Sanno comunque il fatto loro e sicuramente Strandell è un buon frontman ma come dicevo sopra al loro spettacolo manca un po’ di pepe. funziona, loro sono bravi ma nessuno mi toglie l’idea che abbiano viaggiato leggermente con il freno tirato. In ogni caso a parecchi fans sono piaciuti e loro sicuramente lo spettacolo se lo portano a casa.
SETLIST
Brutal and Beautiful
Thunderball
Echo
Lightbringer
Halo
Need You to Understand
SHAKRA
Qui si inizia a spingere sul serio. Non conoscevo particolarmente bene la band di Mark Fox e compari se non per alcuni brani sparsi. Che carica gente, questi vivono a pane e palco. Ancora una volta la Svizzera mostra di saper sfornare grandi band hard rock!
Hanno i brani, hanno un frontman dannato e picchiano come panzer tedeschi! Poche altre storie, sto recuperando la loro discografia!
SETLIST
Hello
A Roll of the Dice
Too Much Is Not Enough
Invincible
Something You Don’t Understand
Raise Your Hands
Ashes to Ashes
Rising High
BONFIRE
Per me i quattro (già… q u a t t o!) Bonfire sono degli Eroi. Dei “vecchi” Bonfire non hanno più nulla… neppure Hans Ziller (unico membro originale rimasto)! Infatti all’ultimo la band sembra sia rimasta “orfana” dell’unico membro portatore della bandiera dei “Bonfire di un tempo”.
Poco male, i nostri quattro salgono sul palco, dimostrano di essere dei professionisti con gli attributi, chiedono al loro cantante (Dyan Mair) di giocarsela tutta e sputare anche un polmone! Il risultato è l’esibizione più “metal” di questa tre giorni di musica!
Ascoltare pezzi storici dei Bonfire in versione “Speed Metal” fa un po’ strano mentre i nuovi brani calzano a pennello sulla voce di Mair e sui riff di chitarra di Panè. La sezione ritmica viaggia veloce come una buona Porsche 911 di qualche anno fa e alla fine ti ritrovi con il pugnetto alzato! Bravi “Metal Bonfire”, mi avete fatto divertire!
SETLIST
I Will Rise
S.D.I.
Sweet Obsession
I Died Tonight
Sword and Stone
You Make Me Feel
Longing for You
Don’t Touch the Light
Champion
Ready 4 Reaction
HONEYMOON SUITE
L’unica cosa che lascia l’amaro in bocca è sapere che a queste latitudini (ma direi in Europa) difficilmente li rivedremo. Il Frontiers vale già solo il viagio per loro. Si parte con un breve ritardo per un problema tecnico (piccola nota, qua e la durante il festival qualche problema si è presentato e forse i suoni non sono sempre stati perfetti), ma la band si dimostra subito in forma smagliante con un Johnnie Dee vocalmente ineccepibile e grande mattatore sul palco, coadiuvato dalla chitarra di Derry Grehan. I Canadesi ripagano da soli il prezzo della prima giornata e con una setlist riuscita che pesca dai loro album storici più alcuni brani dall’ultimo lavoro Alive del 2024 si conquistano praticamente tutto il pubblico!
SETLIST
Say You Don’t Know Me
Find What You’re Looking For
Burning in Love
Wounded
Stay in the Light
Lookin’ Out for Number One
Guitar Solo
New Girl Now
Love Changes Everything
PRIDE OF LIONS
Fermatevi tutti. Qui le cose si fanno serie e si è andati veramente vicini ad una piccola catastrofe… facciamo un passo indietro. Soundcheck, il buon Toby Hitchcock conosciuto per la sua incredibile Voce e che insieme a quella leggenda vivente di Jim Peterik (ex Survivor) forma la colonna portante dei Pride of Lions, sale sul palco… senza voce! Rischi del mestiere come si dice in questi casi… ma il nostro è uno che non si arrende!
Mentre la presentatrice (La Mary Ferranti) scalda il pubblico Toby si avvicina e con molta umiltà spiega la sua situazione e chiede l’aiuto del pubblico. Gran gesto ma tra il pubblico più di una persona si prepara al peggio.
Invece Toby una volta salito sul palco seppur non al 100% (ma un Toby al 70% è migliore del 98% dei cantanti al 100%) tiene botta per metà del concerto con il pubblico assolutamente coinvolto nello show… e poi?
Poi il buon Peterik, seppur meno attivo rispetto all’ultima sua partecipazione al Frontiers, ha un lampo di genio… coinvolgere Robin McAuley (che presenzierà solista il giorno seguente) nel concerto. Per chi non lo sapesse (… ma se non lo sapete e siete su queste pagine… Pentitevi Gente! 🙂 ) Robin ha preso parte ad un tour con i Survivor, band “madre” di Peterik.
Da li il concerto diventa una sorta di tributo ai Survivor e un’inaspettata svolta per il pubblico. Svolta tra l’altro che sembra nettamente gradita.
Alla fine diciamocelo chiaro, sicuramente non è stato un concerto “tecnicamente perfetto” ma fatemi dire che a livello di emozioni quello che i Pride of Lions hanno regalato al pubblico ed allo stesso modo quello che il pubblico ha regalato ai Pride of Lions è stato impareggibile!
Ultime due chicche… la backing band al seguito dei Pride Of Lions era formata tutta da Artisti Italiani (praticamente tutti gli Hell in the Club) e i nostri hanno contribuito in maniera magistrale a supportare quello che forse poteva essere lo spettacolo più “problematico della serata”! Grandi Ragazzi, ci avete reso orgogliosi di voi!
Secondo punto, visto che il Toby si sentiva in “difetto” verso il pubblico ha fatto l’unica cosa che gli pareva giusta, a fine concerto è sceso tra la gente e ha letteralmente conversato e si è “concesso” con tutti quelli che si trovavano in transenna… può sembrare una cosa da poco, ma non lo è! Gran bel gesto!
SETLIST
Eye of the Tiger (Survivor cover)
Sound of Home
Gone
It’s Criminal
In Good Faith (Survivor cover)
The Search Is Over (Survivor cover)
High on You (Survivor cover) (with Robin McAuley)
I Can’t Hold Back (Survivor cover) (with Robin McAuley)
Burning Heart (Survivor cover) (with Robin McAuley)
ASIA
In questa incarnazione degli ASIA originali resta solo il tastierista Geoff Downes. Poco male perchè alla voce c’è il “figlio segreto” di John Wetton. Harry Whitley, anche lui voce e basso è infatti la versione giovanile di Wetton con dalla sua una voce ancora più pulita dell’originale. Per non farsi poi mancare niente a chiudere il cerchio di questa band si trovano il chitarrista John Mitchell che faceva parte degli Icon, progetto parallelo proprio di Downes e Wetton e alla batteria il grandissimo Virgil Donati che faceva parte di un’edizione moderna del gruppo prog rock “UK” con Wetton. Insomma, gira e rigira tutti i componenti in qualche modo hanno un filo che li lega al mondo ASIA ed al compianto Wetton.
Questo però non basta. Per portarsi a casa pagnotta e serata i nostri sul palco fanno scintille e fuochi d’artificio. Perfetti, con una scaletta raffinata e centrata e con Harry Whitley che con eleganza e raffinatezza tiene alta la bandiera degli ASIA.
Sicuramente il concerto più “di classe” di questa kermesse musicale! Alto livello in chiusura di una giornata a dir poco eccellente!
SETLIST
The Heat Goes On
Don’t Cry
Wildest Dreams
Here Comes the Feeling
Eye to Eye
An Extraordinary Life
Time Again
Cutting It Fine
The Smile Has Left Your Eyes
Only Time Will Tell
Go
After the War
Sole Survivor
Encore:
Open Your Eyes
Heat of the Moment
DAY 02 – ACOUSTIC
Premessa: quest’anno il Frontiers cambia formula e per i possessori del VIP ticket viene organizzato un evento acustico nel secondo e terzo giorno come “warm up” pre festival. Ero scettico su questa scelta che invece grazie anche ad un’ottima location sempre all’interno delle mura del Live Clun e ad una perfetta gestione risulta assolutamente vincente dando ancora più enfasi e fascino a questa tre giorni di grande musica.
GIRISH AND THE CHRONICLES
Si aprono le danze con gli Indiani Girish and the Chronicles e l’effetto MTV Unplugged è subito servito su un piatto d’argento. Questi “scappati da casa”, come è giusto che sia per una band hard rock grezza e stradaiola si presentano invece in versione acustica come i bravi bambini della Prima Comunione e tirano giù un’esibizione veramente ben confezionata. Il gruppo c’è, è affiatato e si vede. In acustico mi aspettavo di vederli un po’ costretti, invece si divertono, hanno dalla loro inoltre il valore aggiunto di una voce fenomenale come quella di Girish Pradhan e ne escono quasi come i perfetti ragazzi da presentare alla mamma… ma che spero nessuna presenti mai veramente alla mamma.
SETLIST
Rock and Roll (Led Zeppelin cover)
Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay
Hail to the Heroes
CHEZ KANE
Errare è umano. Ho sempre pensato che Chez Kane, per quanto brava, fosse un personaggio un po’ costruito. Quanto mi sbagliavo! Questa è proprio così come la si vede. Eccentrica e genuina con un Talento che dal vivo esplode ancora di più che su disco. Con la sua bella voce ed il suo modo di fare in grado di conquistarsi subito le simpatie del pubblico mostra in acustico una gran presenza scenica. Si porta inoltre a corredo una band con i calzini spaiati in bella vista (non scherzo) il che la rende ancora più “vicina” alla gente. Piace un po’ a tutti in modo sincero! Brava!
SETLIST
Too Late for Love
Better Than Love
Streets of Gold
Love Is a Battlefield (Pat Benatar cover)
Rocket on the Radio
FM
Questi simpatici e arzilli attempati giovanotti inglesi vivono sicuramente chiusi nel cellophane per essere scartati tutte le volte che devono salire su di un palco. Non si spiegherebbe altrimento lo stato di “conservazione” pressochè perfetto del loro talento. Che sia acustico o no questi non sbagliano un colpo ma a questo giro (e li ho già visti diverse volte) sono veramente in stato di grazia. La Voce di Overland è assolutamente perfetta e dalla lora hanno una serie di pezzi che sono una cannonata e che riarrangiati in acustico trovano nuova enfasi! Eroi del melodic rock di stampo Inglese!
SETLIST
That Girl
All or Nothing
Incredible
Don’t Need Another Heartache
DAY 02
CASSIDY PARIS
Si parte “ufficialmente” il secondo giorno con la giovanissima Cassidy Paris. Ammetto che su disco non mi ha mai catturato completamente ma su palco è un altro discorso. Oggi, ancor più di ieri, c’è già un bel numero di fans sotto al palco e devo dire che la brava Paris, pur con la sua giovane età, si gioca decisamente bene le sue carte sul palco regalando uno show coinvolgente e ben giostrato. Si porta poi dietro il papà (Stevie Janevski, che suona la chitarra con lei) e questo agli occhi di un altro papà come me le fa guadagnare ancora più punti.
Altro punto a favore, i pezzi vanno a segno, almeno per le mie orecchie, nettamente più facilmente dal vivo che non su disco.
IN conclusione, le Auguro un futuro roseo perchè la voglia di fare e la bravura ci sono tutte. Se il tempo le darà anche la possibilità di crearsi una “maturità artistica” sono sicuro che la Paris farà delle ottime cose!
SETLIST
Midnight Desire
Play Video
Nothing Left to Lose
Play Video
Here I Am
(Clif Magness cover)
Play Video
I Hate Myself for Loving You
(Joan Jett & The Blackhearts cover)
Play Video
Danger
Play Video
Butterfly
GIRISH AND THE CHRONICLES
Ritornano sul palco i miei amici “scappati da casa” (o dall’India se preferite) e sono più in forma che mai e prima ancora di mettere piede sulle assi del Live Club le note de “I Guerrieri della Notte” mettono subito in chiaro che qui non si fanno sconti a nessuno!
Questi vivono sul palco mangiando hard rock grezzo, diretto e stradaiolo e lo fanno come solo i migliori “scappati da casa” possono fare.
Ero curioso di vederli dal vivo e semplicemente mi hanno riversato addosso una carica di adrenalina devastante.
I pezzi non saranno quanto di più originale si possa trovare in giro ma sembrano essere un perfetto vestito sartoriale cucito su misura per i live. La voce di Girish viaggia a mille, la sezione ritmica schiaccia i sassi e la chitarra di Suraj Tikhatri A.K.A Suraz Sun è l’altra chicca di questa band.
Saltano, gridano, scalciano… dei bambini della Prima Comunione visti in sede acustica resta forse qualche Ave Maria gettata li a caso e niente più!
Buttano dal palco benzina su tutti i personaggi più grezzi che si trovano nel parterre che da li in avanti non smetteranno di bruciare e far casino.
Tiro da paura, grande band in sede live!
SETLIST
Intro (tratta da I Guerrieri della Notte)
Primeval Desire
Ride to Hell
Kaal
Hail to the Heroes
Rock ‘n’ Roll Is Here to Stay
CHEZ KANE
Dalle grezze strade polverose dell’India hard rock si passa al glitter e luci al neon dei più scintillanti anni ’80. Chez Kane sale sul palco con una mise assolutamente “fuori tempo massimo” e mette nero su bianco quanto di buono aveva iù fatto in sede acustica.
Brava, sul palco si diverte e fa un sacco divertire. Nelle vene gli scorrono fiumi e fiumi di anni’80 e la sua voce dal vivo è una gran bella scoperta. I ragazzi dai calzini spaiati (vedete la recensione dell’acustico) se la cantano e se la suonano ad alti livello supportando la nostra frontwoman in maniera egregia.
I pezzi, per quanto su disco non li trovi così eclatanti, dal vivo risultano degli acceleratori fenomenali per la sete di musica dei fans! Piacciono, piace anche lei che si dimosra un’Artista di valore e di grande impatto scenico. Promossa
SETLIST
Too Late for Love
All of It
I Just Want You
Nationwide
Ball n’ Chain
Love Gone Wild
Get It On
Rocket on the Radio
Powerzone
CRAZY LIXX
Non è la loro prima volta a questo Festival, anzi, se la memoria non mi inganna questa dovrebbe essere la loro terza venuta. Hanno una bella carica e ormai sono un gruppo ben rodato. Gli ultimi album gli hanno regalato anche una discreta dose di pezzi acchiappa fan da piazzare nella setlist.
Il loro spettacolo fila via in modo pulito e preciso. Manca forse un pelino di “cazzimma” in più ma comunque non ci possiamo lamentare. Bella anche l’uscita del cantante Danny Rexon che se ne esce ad un certo punto con una maschera da hockey in puro stile Venerdì 13 e impugnando un coltellaccio / microfono!
SETLIST
Final Fury
Whiskey Tango Foxtrot
Hell Raising Women
Little Miss Dangerous
Silent Thunder
Enter the Dojo
Rise Above
Sword and Stone (Bonfire cover)
Hunt for Danger
XIII
Blame It on Love
Who Said Rock ’n’ Roll Is Dead
Crazy Crazy Nights (KISS song) Final Fury
… un piccolo excursus: quello che state per leggere di seguito penso che, per chi l’ha vissuto, sia sicuramente da annoveramente come uno dei momenti Live del melodic rock da scolpire nella pietra. Gli ultimi tre gruppi a salire sul palco di questa seconda giornata dell’edizione 2025 del Frontiers faranno quacosa a livello musicale che si merita un posto nella Storia… e adesso prodseguiamo con umiltà in questo racconto…
FM
Questi simpatici e arzilli attempati giovanotti inglesi vivono sicuramente chiusi nel cellophane per essere scartati tutte le volte che devono salire su di un palco. Non si spiegherebbe altrimento lo stato di “conservazione” pressochè perfetto del loro talento… scusate, questo forse lo avevo già scritto.
Il problema è che calza a pennello anche per la loro versione “elettrica”. Macchine da guerra devote alla melodia. Gli FM hanno tutto, voce, pezzi, una band con i controfiocchi e la possibilità di rendere un semplice concerto un ricordo magico per tutti i presenti.
Perfetti sotto ogni punto di vista e per di più con una scaletta che mette in mostra tutti i loro punti di forza! Irresistibili!
SETLIST
Digging Up the Dirt
I Belong to the Night
Killed by Love
Someday (You’ll Come Running)
Let Love Be the Leader
Synchronized
Out of the Blue
Everytime I Think of You (Eric Martin cover)
That Girl
Bad Luck
Tough It Out
Turn This Car Around
TREAT
Aspettavo i Treat al varco… la loro prima “venuta” in terra di Frontiers Rock Festival (per la terza edizione) mi lasciò un po’ l’amaro in bocca. Dopo aver visto poi il concerto praticamente perfetto degli FM le possibilità che i nostri Svedesi ne uscissero con le ossa intere dal mio spietato giudizio erano ulteriormente calate… e chiariamolo subito, io AMO questa band! Proprio per questo però la volta scorsa ero rimasto amareggiato!
Cosa vi devo dire, secondo me sapevano di doversi far perdonare e piazzano un concertone! Robert Emlund si dimostra essere un vero frontman e gestisce il palco come solo anni di esperienza possono insegnare. Maestosa poi la prestazione del chitarrista Anders Wikström!
Una scaletta ben bilanciata tra vecchi classici e nuovi brani è la punta di diamante di un concerto bello e che viene vissuto in pieno dal pubblico. Ne esco con le lacrime agli occhi! Buon Segno!
SETLIST
Skies of Mongolia
Ready for the Taking
Papertiger
Home of the Brave
Rev It Up
Sole Survivor
We Own the Night
Freudian Slip
Changes
Scratch and Bite
Roar
Get You on the Run
Conspiracy
World of Promises
WINGER
Secondo headliner del Frontiers Rock Festival, i Winger prendono posto sul palco per quello che dovrebbe essera la loro ultima volta in Italia (e probabilmente Europa). Band con una formazione stellare è dir poco e poi non tutti possono vantare un frontman con il carisma di Kip Winger.
Si parte alla grande ed è chiaro subito che il livello della band Americana è fuori dal comune. Il concerto scorre via fluido fino all’arrivo della splendida ballata Miles Away. Mentre il pubblico si sta facendo piano pinao travolgere dalla band muore imporvvisamente la chitarra di Reb Beach! Kip Winger ferma lo spettacolo e qui la gente giù dal palco fa il Miracolo… tutti e ribadisco tutti iniziano a cantare il pezzo. Momento magico che viene forse colto solo in parte dalla band ma quando riparte la musica (con un Reb Beach particolarmente irritato) una cosa è subito chiara… se fino a questo punto c’è stata una band sul palco da qui in avanti diventerà un concerto band + fans! Meraviglioso.
Ancora di più tenendo conto che al di la del piccolo problema tecnico il livello dell’esibizione è di livello assoluto.
Unico piccolo neo di un concerto perfetto. I problemi tecnici devono aver infastidito più la band che il pubblico. Infatti i Winger dopo una prestazione per altro ineccepible se ne escono di scena senza neanche un saluto al pubblico. Perdonabile ma resta una piccola macchia su un concerto stratosterico!
SETLIST
Stick the Knife In and Twist
Seventeen
Can’t Get Enuff
Down Incognito
Chicken Picken (John Roth Guitar Solo)
Miles Away
Rainbow in the Rose
Guitar Solo (Reb Beach)
Black Magic (Reb Beach song)
Pull Me Under
Time to Surrender
Drum Solo
Midnight Driver of a Love Machine
Proud Desperado
Junkyard Dog (Tears on Stone)
Headed for a Heartbreak
Easy Come Easy Go
Madalaine
Saints Solos
Encore:
Guitar Solo(Reb Beach)
Blind Revolution Mad
Hungry
DAY 03 – ACOUSTIC
THE BIG DEAL
Permettetemi una premessa. Non sono mai stato un amante dei The Big Deal, li ho sempre trovati troppo “costruiti”. Così ammetto che per me loro potevano essere il classico concerto che abbassava il livello del Festival (finora veramente di altissimo livello). Mi sbagliavo, lo ammetto, mi sbagliavo veramente! Ora vi spiego perchè.
A loro il compito di aprire in acustico l’ultimo giorno del Festival e mi avvicino al palco con ben poche speranze. Due cose mi sono state subito chiare, la coppia Srdjan e Nevena Brankovic (coppia anche nella vita) è baciata da un Talento eccezionale. Nevena oltre ad avere una voce splendida vive in simbiosi con il pianoforte. Srdjan dimostra in acustico di essere un chitarrista veramente di valore giocando con la chitarra e costruendo giri e riff (cosa non semplicissima in acustico) di grande impatto. Si aggiunge a loro anche la bella presenza e voce di Ana Nikolic che completa un ottimo quadro sul palco.
Secondo punto, ho sempre trovato i pezzi dei The Big Deal troppo scolastici (e ne sono ancora più convinto dopo aver visto le qualità messe in campo live dalla band) e qui per me arriva l’altro colpo di scena. In acustico si presenta con una versione riarrangiata dei pezzi che include elementi folk della tradizione balcanica (la band ha origini Serbe) il risultato è fantastico. Sicuramente l’esibizione in acustico più particolare del lotto proposto. Solo complimenti a questo giro! Bravi davvero!
SETLIST
Survivor
Fairy of White
Sensational
Bad Times, Good Times
RONNIE ROMERO
Giornata acustica baciata dal talento dei chitarristi. Infatti anche Ronnie Romero sale sul palco in questa versione acustica con un chitarrista di grandissimo livello (José Rubio Jimenez).
Solo cover, ma che cover… senza contare che ormai il buon Ronnie ha dimostrato già da anni di potersi permettere di cantare QUALSIASI cosa gli passi per la testa! La gente comunque apprezza e quando ha intonato Heaven dei Gotthard con quella voce così simile a quella del compianto Steve Lee… beh… una lacrima ammetto che mi è scesa.
SETLIST
The Mob Rules (Black Sabbath cover)
Catch the Rainbow (Rainbow song)
Heaven (Gotthard cover)
Shot in the Dark (Ozzy Osbourne cover)
HAREM SCAREM
Parlavamo di chitarristi bravi in questa “sessione acustica”. gli Harem Scarem in formazione hanno Pete Lesperance, non un chitarrista qualsiasi, ma uno dei “Signori Chitarristi”! In coppia con Harry Hess è praticamente “la morte sua” del Melodic Rock. da un acustico condotto in maniera eccezionale e che raggiunge l’apice sulle note di Honestly i nostri Canadesi ci fanno capire che cosa può attenderci questa sera.
Maestri del Melodic Rock… anche in acustico!
SETLIST
Better the Devil You Know
Hard to Love
Gotta Keep Your Head Up (Darren Smith on vocals)
Honestly
Distant Memory
DAY 03
SEVENTH CRYSTAL
Ultimo giorno di Festival e si parte già con il piede sull’acceleratore con i Seventh Crystal. Poco da dire, la carica della band e pazzesca e merito anche dell’imponenza fisica del frontman Kristian Fyhr sul palco i ragazzi Svedesi si fanno notare. Partenza bella intensa e tirata grazie anche alla setlist e ai pezzi che la band propone che in sede live sprigionano una gran energia che fa breccia sul pubblico che anche oggi risulta essere bello numeroso da subito sotto al palco.
Siamo al limite del power metal ma la melodia la fa da padrona! Bella soperta in sede live!
SETLIST
Blinded by the Light
Path of the Absurd
Million Times
Architects of Light
So Beautiful
Mayflower
Say What You Need to Say
THE BIG DEAL
Dopo la versione acustica tornano i The Big Deal anche in veste elettrica. L’impatto visivo con le due belle presenze sceniche di Nevena e Ana è sicuramente riuscito! Il livello live è alto anche se dispiace vedere il chitarrista Srdjan Brankovic regalato nettamente più in un angolo a favore proprio del palco lasciato in mano alle due presenze femminili.
Comunque riuscito lo spettacolo anche se meno ricercato rispetto alla versione acustica. In ogni caso la band se la gioca bene e alla fine il pubblico pare gradire e apprezzare. Continuo ad essere convinto che il tallone d’achille di questa band continuino ad essere i pezzi anche in relazione al Talento messo in campo che invece ben traspare dal palco.
Alla fine comunque i nostri si portano a casa un bel risultato con il pubblico soddisfatto.
P.s.: Nevena è salita comunque sul palco dopo aver ricevuto la notizia pochi minuti prima di un brutto lutto familiare, un Grande Abbraccio per Lei!
SETLIST
I Need You Here Tonight
Better Than Hell
Wake the Fire
Fairy of White
Sensational
Never Say Never
Survivor
RONNIE ROMERO
La Voce di Romero zittisce chiunque! F E N O M E N O è dir poco. La prima parte scivola via sui pezzi solisti che iniziano a scaldare il pubblico, ma è quando iniziano ad apparire cover dei Rainbow E Dio che lo spettacolo ingrana veramente una marcia in più, su Rainbow in the Dark poi il pubblico va veramente in visibilio.
Romero sul palco ormai è rodatissimo (merito anche dei tanti live ormai archiviati) e si porta appresso una band di tutto rispetto con ancora una volta una menzione particolare per il chitarrista José Rubio Jimenez.
Penso nessun si aspettasse in chiusura una cover di Separate Ways dei Juorney cantata da DIO!!! Grande il nostro ruffinaccio Ronnie!
SETLIST
Castaway on the Moon
I’ve Been Losing You
Chased by Shadows
Stargazer (Rainbow song)
Kill the King(Rainbow song)
Vengeance
Rainbow in the Dark (Dio cover)
Separate Ways (Worlds Apart) (Journey cover)
STORACE
Storace per i più è la Voce dei Krokus ma in realtà questo arzillo diversamente giovane quando la band madre ha deciso di tirare un po’ il freno a mano a ben pensato di darsi ad una carrira solista dove, con una band differente (e che band!), praticamente fa esattamente quello che faceva con i Krokus.
Questo signore ha cancellato il concetto di “età anagrafica” e porta sul palco un’esibizione piena di carica e vitalità con dei pezzi che sono pura adrenalina nelle vene. Nella band può contare una bassista che èp un altro bell’animale da palco e se la giostra con il più pacato chitarrista. Menzione particolare per la giovanissima seconda chitarra, ancora un po’ troppo statica sul palco ma avrà sicuramente tutto il tempo per rifarsi, il Talento non manca.
C’è anche il momento “Carramba che sorpresa” quando Ronnie Romero sale sul palco per intonare insieme a Storace American Woman dei The Guess Who e dare così il via ad una guerra vocale al “chi la tiene di più”… Storace nulla può contro la vocalità prorompente del Romero ma ammetto che ne esce comunque con grande dignità. Un bel diversivo sul palco che il pubblico apprezza.
Per il resto dopo aver visto Storace dal vivo l’unica domanda che mi rimane è questa… quando posso rivederlo nuovamente??? Piaciuto, concerto “ignorante”, ma perfettamente riuscito!
SETLIST
Rock This City
Midnite Maniac (Krokus cover)
High on Love
To the Top (Krokus cover)
Play Video
Screaming in the Night (Krokus cover)
Hellraiser (Krokus cover)
Screaming Demon
We All Need the Money
American Woman (The Guess Who cover) (with Ronnie Romero)
Live and Let Live
Rock ‘n’ Roll Tonight (Krokus cover)
ROBIN MCAULEY
Per non farci mancare le Grandi Voci del Rock, visto che per il momento abbiamo avuto “solo” l’opportunità di apprezzare due “vocine” come quelle di Romero e Storace ecco che sale sul palco Robin McAuley. Abbiamo già avuto l’occasione di vederlo con i Pride of Lions e quindi sappiamo che l’ex MSG è in gran forma e poi, cavoli, questo è uno che sul placo si diverte davvero!
A dispetto dell’età (76 anni portati in maniera Divina) il buon Robin ha la voglia di giocare sul palco come un bambino dell’Asilo in un parco giochi! Ride, scherza, intrattiene il pubblico e se la canta con la band! Mitico!
A questo punto qualcuno si chiederà se ha anche cantato! La risposta è SI, eccome se ha cantato! Per poco non tira giù i muri del Live Club! In chiusura su Anytime tutto il pubblico era ormai con lui. Trionfale!
Nota di merito per la band tutta italiana messa su per l’occasione. Non avevano mai suonato insieme eppure sembravano insieme al buon McAuley una band rodata da anni insieme sul palco. Anche McAuley come Storace assolutamente da rivedere, e magari proprio con questa bella foramzione made in Italy!
SETLIST
Thy Will Be Done
Standing on the Edge
Say Goodbye
Alive
Dead as A Bone
Feel Like Hell
‘Til I Die
Soulbound
The Best of Me
Love Is Not a Game (McAuley–Schenker Group song)
This Is My Heart (McAuley–Schenker Group song)
Gimme Your Love (McAuley–Schenker Group song)
Anytime (McAuley–Schenker Group song)
MIKE TRAMP’S WHITE LION
Tutti i presenti avevano la stessa domanda in testa? Mike Tramp, ma soprattutto la sua voce, ce la farà ancora a fare i pezzi dei White Lion? La risposta è arrivata con una doccia di emozioni in quello che è stato sicuramente uno degli Highlight di questo Festival! … e si, ce la fa eccome! Certo forse qualche tono più in basso… ma l’intensità, le emozioni e la forza del carisma di Mike Tramp non fanno prigionieri.
I pezzi lo sappiamo sono fenomenali e sentirli dal vivo è una vera goduria, con un Tramp così in forma è poi un vero piacere per i padiglioni auricolari!
Aggiungiamo una gran band di contorno con il chitarrista Marcus Nand in grado di far volare la memoria verso i tocchi unici di Vito Bratta, bravo davvero!
Sulle note di When The Children Cry ho visto più di un occhio lucido tra il pubblico… compreso il mio!
Che altro dire, un piccolo gioiello di esibizione che arriva quasi sul finire del Frontiers!
SETLIST
Lights and Thunder (White Lion song)
Hungry (White Lion song)
Lonely Nights (White Lion song)
Out With the Boys (White Lion song)
All the Fallen Men (White Lion song)
El Salvador (White Lion song)
Little Fighter (White Lion song)
Living on the Edge (White Lion song)
Tell Me (White Lion song)
Broken Heart (White Lion song)
When the Children Cry (White Lion song)
Wait (White Lion song)
Lady of the Valley (White Lion song)
HAREM SCAREM
Ultimo giro di giostra sulle note di brani quali Honestly, Sentimental Blvd., Slowly Slipping Away e tanti altri… direi che non ci va per niente male! Anzi, calcolando che sul palco sono saliti i canadesi Harem Scarem e che anche loro, al pari di altri in questa tre giorni di Festival, sono in uno stato di forma invidiabile, direi che non ci possiamo lamentare.
La coppia Hess (Voce) e Lesperance (Chitarra) è forse una delle migliori e più collaudate di tutto il circuito del Melodic Rock attuale.
La scaletta proposta pesca abilmente tra vecchi classici e brani più recenti offrendo un mix assolutamente riuscito. C’è il tempo per mettere in gioco tante piccole chicche come le “comparsate” alla voce del batterista Darren Smith, anche lui a questo giro veramente in forma! In più un’emozionata Cassidy Paris si affiancherà ad Hess sulle note di The Death of Me e trova anche spazio un brano di Lesperance (Boy Without a Clue) oltre che una cover / omaggio ad un altro grande Canadese sulle note di Summer of ’69 di Bryan Adams cantata dal bassista Mike Vassos!
Come dicevamo poi il piatto principale fatto di pezzi della lunga carriera degli Harem Scarem è di quelli che sicuramente non lasciano con un buco allo stomaco… e sulle note di Honestly l’emozione tra il pubblico era più che palpabile.
Grande chiusura di Festival regalata da una band in assoluto Stato di Grazia! TOP LEVEL!
SETLIST
Better the Devil You Know
Hard to Love
Gotta Keep Your Head Up (Darren Smith on vocals)
Stranger Than Love
Distant Memory
Boy Without a Clue (Pete Lesperance song) (Pete Lesperance on lead vocals)
The Death of Me (with Cassidy Paris)
Here Today Gone Tomorrow
Mandy
Sinking Ship
Honestly
Garden of Eden
Sentimental Blvd. (Darren Smith on lead vocals)
If There Was a Time
Summer of ’69 (Bryan Adams cover) (Mike Vassos on vocals)
Slowly Slipping Away
Chasing Euphoria
Encore:
No Justice
© 2025, Denis Abello. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli