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22 Maggio 2025 3 Commenti Stefano Gottardi
genere: Pop Rock/Symphonic Rock
anno: 2025
etichetta: Big Machine Records
Tracklist:
1. Devil In Me
2. If This Isn't Love
3. The Ending Is Always The Same
4. Love Will Probably Kill Me Before Cigarettes And Wine
5. Magic At Midnight In Mel's Diner
6. She's Just Like California
7. I'm With Her (But I'm In Love With You)
8. Don't Be Afraid To Love Me
9. The Sound Of Love
10. Angel Like You
Formazione:
Luke Spiller - Voce
Nick Perri - Chitarra
Jon Levine - Basso, batteria, piano, organo, sintetizzatori
Andrew Duckles, Erik Rynearson, Victor de Almeida, Linnea Powell - Viola
Alyssa Park , Josefina Vergara, Eun Mee Ahn, Charlie Bisharat, Ana Landauer, Mark Robertson, Kathleen Sloan, Jennifer Choi Fischer, Sam Fischer, Eugenia Choi, Luanne Homzy, Benjamin Jacobson - Violino
Timothy Loo, David Low, Ben Lash , Chris Ahn – Violoncello
Ospiti:
Taylor Hawkins - Batteria (“Angel Like You”)
Kendall Rucks - Voce (“Angel Like You”)
Contatti:
Ci sono dischi che sorprendono per il loro contenuto, altri per il contesto da cui emergono. Love Will Probably Kill Me Before Cigarettes And Wine, primo lavoro solista di Luke Spiller, sorprende per entrambi.
Conosciuto come frontman dei The Struts, tra i protagonisti della scena glam-revival dell’ultimo decennio, Spiller prende qui una direzione decisamente diversa: più intima, riflessiva, e in fondo anche più sincera. Abbandonati i ritmi incalzanti e l’estetica plateale del rock da arena, il cantante inglese si misura con un art pop elegante e venato di malinconia. Il risultato è un album coeso, ispirato, in cui l’aspetto visivo lascia spazio a quello emotivo. È un disco incentrato sul tema della vulnerabilità maschile, trattata con ironia, teatralità e, persino, pudore.
Il brano di apertura, “Devil In Me”, introduce subito un tono cinematografico, con un arrangiamento orchestrale che richiama certe colonne sonore degli anni ‘60. È una traccia che mette in chiaro le coordinate: questo non è un progetto parallelo, ma una vera e propria esplorazione artistica. La title track è forse la canzone più rappresentativa dell’intero lavoro: liriche sospese tra il dramma e il romanticismo, armonie ampie, ed una melodia da musical hollywoodiano riletta in chiave dark. Spiller canta con un approccio molto più narrativo rispetto al passato: non cerca la nota ad effetto, ma la frase giusta, l’intonazione che comunica esitazione, desiderio, perdita. Pezzi come “She’s Just Like California” o “Angel Like You” oscillano tra pop barocco e soul, con rimandi tanto a Burt Bacharach quanto a certi momenti più intimi di Elvis Costello. La produzione, ad opera di Jon Levine e Jason Falkner, accompagna il tutto con misura. Gli arrangiamenti sono sempre funzionali alla scrittura, mai invasivi, e contribuiscono a creare un’atmosfera avvolgente, quasi da film. Ogni canzone sembra il capitolo di una storia più grande, anche se non esplicitamente dichiarata.
Va altresì segnalato qualche piccolo inciampo. In alcuni passaggi, come in “Magic At Midnight In Mel’s Diner”, la narrazione si fa così densa di dettagli che rischia di perdere immediatezza, e l’ambizione orchestrale può apparire un po’ eccessiva, quasi a scapito della spontaneità che invece rende i The Struts irresistibili.
IN CONCLUSIONE
Love Will Probably Kill Me Before Cigarettes And Wine è un disco maturo, pensato e coerente. Luke Spiller stupisce per la serietà con cui affronta questa nuova veste, e soprattutto per la qualità del songwriting. Non si tratta di un capriccio solista, ma di un passo vero e proprio verso un’identità più ampia e sfaccettata. Un album che non alza la voce, ma che riesce a farsi sentire. Elegante, nostalgico e assolutamente personale.
© 2025, Stefano Gottardi. All rights reserved.
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