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Recensione Gemma Sepolta

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Gemma Sepolta

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The Ladder – Future Miracles – Gemma Sepolta

29 Marzo 2025 8 Commenti Samuele Mannini

genere: AOR
anno: 2004
etichetta: Escape
ristampe:

Tracklist:

1.Like Lovers Do (4:39)
2.Closer To Your Heart (4:59)
3.Do You Love Me Enough (4:35)
4.Dangerous (6:06)
5.Baby Blue (4:18)
6.All I Ever Wanted (4:01)
7.Time For Changes (4:16)
8.Say It Like It Is (4:22)
9.When Tomorrow Comes (4:42)
10.Too Bad (4:06)

Formazione:

Steve Overland - Voce
Vinny Burns - Chitarre
Bob Skeat - Basso
Pete Jupp - Batteria

 

Se gli anni ’90 sono considerati il periodo nero dell’AOR, i primi anni del nuovo millennio sono stati forse ancora peggiori. Trovare un disco AOR era un’impresa quasi impossibile, nemmeno con il lumicino, e le poche uscite disponibili venivano distribuite da etichette microscopiche con un impatto pressoché nullo. Le riviste cartacee già scarseggiavano, mentre il web non era ancora sviluppato come oggi, rendendo gli incontri con le amate sonorità degli anni ’80 sporadici e affidati al caso. Gli appassionati si ritrovavano in incontri quasi clandestini, scambiandosi copie pirata scaricate da eMule, la cui provenienza era spesso ignota. Non si sapeva nemmeno se quei brani fossero realmente esistiti o se fossero semplicemente vecchie outtakes o bootleg di dubbia origine, innescando ricerche disperate ovunque per riuscire a mettere le mani sull’agognato CD, ammesso che fosse mai stato pubblicato… Fu proprio in questo modo che mi imbattei nei The Ladder: su un PC di un amico austriaco, da cui ero stato invitato a trascorrere qualche giorno. Per puro caso, aveva scaricato quel disco senza nemmeno sapere cosa fosse, convinto che appartenesse a tutt’altro genere, essendo lui più orientato verso il metal estremo. Successivamente, durante una gita nella vicina Germania, entrai in un negozietto che ancora oggi ricordo per quanto fosse stracolmo di CD AOR, Hard Rock, Heavy Metal e tutto il bendiddio possibile. Fu lì che riuscii a mettere le mani su Sacred, il capitolo successivo di questa band e, una volta compreso chi fossero realmente, arrivai finalmente a possedere anche il CD che oggi vi propongo.

I The Ladder rappresentarono infatti un tentativo di reunion degli FM, che però non andò a buon fine. Dopo lo scioglimento della band nel 1995, tra gli appassionati aveva iniziato a circolare l’idea di una possibile rinascita per l’inizio del nuovo millennio. Tuttavia, come spesso accade nel tortuoso mondo del rock, gli eventi presero una piega diversa, portando alla nascita di una nuova formazione.

Protagonisti del progetto furono due figure cardine degli FM: l’inconfondibile vocalist Steve Overland e il solido batterista Pete Jupp, affiancati dall’esperto bassista Bob Skeat (già membro degli FM e dei Wishbone Ash) e dal virtuoso Vinny Burns, storico chitarrista di Ten, Asia, Ultravox e Dare. A completare il quadro, la produzione venne affidata a Steve Morris (Heartland, Gillan, Shadowman – band in cui Overland aveva già collaborato con Morris), un nome che di certo non è indifferente gli amanti del genere.

Ma ‘Future Miracles’ è davvero il miracolo mancato degli FM o possiede una propria identità ben definita? La risposta non è semplice. È innegabile che lo spirito della band madre aleggi su gran parte del materiale, soprattutto considerando che molti brani affondano le radici in composizioni risalenti all’epoca d’oro degli FM, quel periodo magico che ha regalato gemme come ‘Indiscreet’ e ‘Tough It Out’. Pezzi come “Like Lovers Do”, “Closer To Your Heart”, “When Tomorrow Comes” e “Say It Like It Is” vengono proposti quasi nella loro veste originale dando soltanto una finitura più attuale, ma mantenendo intatto quel caratteristico feeling FM anni ’80 che tanto ci ha fatto sognare in quegli anni.

Musicalmente, l’album si muove su coordinate di melodic rock di elevata fattura. Lungi dall’essere l’hard rock “riff-oriented” promesso da alcune fonti, ‘Future Miracles’ si rivela un lavoro armonioso e ben prodotto, in cui le melodie vocali di Overland dominano la scena e dove ogni sua interpretazione è un piccolo gioiello, capace di impreziosire anche i passaggi meno ispirati.

La tracklist offre un’ampia gamma di sonorità, spaziando da ballate intense come “Do You Love Me Enough” a brani più ritmati e diretti. “Closer To Your Heart” è il perfetto esempio di melodic rock ben costruito, arricchito da un assolo di chitarra di Vinny Burns che, pur senza sfoggiare la sua tipica verve più “heavy” vista nei Ten, si limita ad infondere feeling e  solidità rimanendo perfettamente in linea con lo stile AOR raffinato dell’album. “Baby Blue”, già pubblicata in una precedente incarnazione solista di Overland, assume qui una veste più eterea, con un maggiore risalto di tastiere e chitarre, rivelando un’inclinazione quasi perfetta per un passaggio radiofonico un pezzo perfetto per la radio, se solo queste avessero ancora trasmesso il genere. Il brano più “heavy” del lotto sembra essere “Say It Like It Is”, caratterizzato da un riff di chitarra incisivo e dall’interpretazione vocale di Overland, che in questo va citare vocalmente Paul Rodgers, evocando atmosfere a la Bad Company. Anche tracce come “Too Bad” e “When Tomorrow Comes” condividono questo feeling più rockeggiante, mettendo in luce la versatilità della band e la sua capacità di spaziare tra raffinate sonorità AOR e momenti più grintosi.

In definitiva, forse Future Miracles non è stato il “miracolo” hard rock che alcuni si aspettavano, ma ha avuto il grande merito di fare da ponte tra le due epoche degli FM e di lasciare acceso un lumino che ha guidato gli amanti del genere in quegli anni bui e carenti di melodia. Avendo da poco compiuto vent’anni, mi sembra giusto che trovi spazio nella nostra rubrica, dedicata ai capisaldi su cui ancora oggi poggia l’AOR.

© 2025, Samuele Mannini. All rights reserved.

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