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Recensione

83/100

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D’Or – Antiheroes – Recensione

07 Marzo 2025 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2025
etichetta: Metalapolis Records

Tracklist:

1. Shapeshifter
2. The Howling
3. Scandal
4. Her Name Was Alice
5. Antihero
6. Veleno - Bittersweet
7. Cold Drink In Hell
8. Float
9. Kiss My Ass
10. Nice To Eat You
11. Disarming Elegence

Formazione:

André Dormann – Vocals, guitar
René Mayer – Guitar
Dave Roos Launchbury – Bass
Marcel Spiga – Drums

Contatti:

Sito: https://dormusic.ch/

Facebook: https://www.facebook.com/dormusicswitzerland

 

Secondo album per gli elvetici D’Or, band che propone un hard rock possente in stile ‘80, ispirato dai grandi del genere, con venature heavy.

Si parte in modo particolarmente pesante con “Shapeshifter”, dalla ritmica tagliente, molto ben strutturata, dai fraseggi corposi e interessanti. “The Howling” si mantiene sugli stessi livelli, con un’ottima dinamica interna, che riescono a renderla piacevole e coinvolgente. Sulle note di una intro di basso ben cadenzata, in pieno stile ‘80, arriviamo a “Scandal”, che presenta le medesime caratteristiche delle precedenti tracce, ovvero potenza strumentale e una timbrica vocale ben connotata, tagliente e “cattiva”. “Her Name Was Alice” è il terzo singolo estratto dall’album (uscito il 7 febbraio oltretutto): intenso, oscuro e malinconico, ci mostra un altro lato della compagine svizzera, capace sia di pestare, sia di esplorare orizzonti più introspettivi. Arriviamo quindi alla title track “Antihero”, ritmicamente trasportante, cadenzata, dal sapore oscuro e micidiale, un ottimo connubio di potenza e gusto. “Veleno – Bittersweet” ha un ritornello molto orecchiabile, soprattutto per noi italiofoni, e globalmente si presenta come un brano interessantissimo, dalla parte solista articolata e dalla coralità coinvolgente. Calano i toni con “Cold Drink In Hell”, più intensa e misteriosa nelle vibrazioni, dall’intenzione cupa, ma comunque godibile, al contrario della successiva “Float”, effettata, scanzonata e cadenzata, ma non particolarmente originale. “Kiss My Ass” ha nella linea vocale e in alcuni passaggi strumentali un sapore nostalgico e già sentito, che sfortunatamente non lascia un gran ricordo dietro di sé. Con “Nice To Eat You” andiamo proprio a pescare dall’universo eighties in tutto e per tutto: per gli amanti del periodo, un must. Concludiamo questo viaggio con “Disarming Elegence”, perfettamente in linea con un album interessante, ben eseguito, con una identità chiara: promettente.

© 2025, Alberto Rozza. All rights reserved.

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